Europa
Mentre a Milano, il ministro per l¿Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca ribadisce che ¿siamo condannati all”innovazione¿ per essere competitivi sul mercato, da Bruxelles arriva una buona notizia: tra i paesi Ue, all¿Italia spetta il primato di spesa per l”innovazione tecnologica a livello regionale, destinata principalmente alla piccola e media impresa. Complessivamente, ben 45,17 milioni di euro.
Le regioni italiane, secondo quanto evidenziato dal network Erik (European regions knowledge innovation), che associa già oltre trenta regioni europee e che ha da poco aperto una sede a Bruxelles, risultano infatti quelle che hanno investito di più nei progetti di innovazione tecnologica nell”ambito del piano per le ¿azioni innovative¿, previsto dal Sesto programma quadro della Unione europea per la ricerca.
La classifica prosegue quindi con Austria (29,63 mln euro), Spagna (24,15 mln), Svezia (23,55 mln), Gran Bretagna (22,31 mln), Germania (21,91 mln), Olanda (16,08 mln), Francia (14,17 mln), Portogallo (12,37 mln), Finlandia (4,73 mln), Irlanda (4,01 mln), Danimarca (2,90 mln) e Lussemburgo (2,07 mln).
Secondo quanto reso noto dall¿Erik, le regioni hanno finora concentrato i loro interventi su progetti per lo sviluppo delle piccole e medie imprese, favorendo investimenti collettivi per innovare i prodotti, oppure ottimizzando il supporto dell”università e dei centri di ricerca, come già accaduto in diverse regioni italiane. Parte del budget è stato speso anche per la creazione di nuovi strumenti finanziari, principalmente per la diffusione del venture capital tra le Pmi. Ne è un esempio l”iniziativa realizzata dalla regione di Vienna capitale.
¿Focalizzando l”attenzione sulle nuove pratiche ¿ ha rilevato Elisabeth Helander, direttore generale per la politica regionale della Commissione europea ¿ ¿Erik¿ aiuterà le regioni a trasferire la conoscenza tecnologica e l”innovazione ai processi produttivi e ai servizi, ma anche a stimolare innovazione, creatività e qualità nelle piccole e medie imprese¿.
Insieme all”innovazione tecnologica, che costituisce oltre il 44% del budget di spesa, finanziamenti sono stati diretti per un 37% allo sviluppo dell”informatica e un 12,5% per migliorare la compatibilità tra impresa e ambiente. Grazie alla rete tra le regioni europee, nata da un”iniziativa di Emilia Romagna e Toscana finanziata dall”Unione europea e quindi estesa anche a diverse altre regioni italiane (Lombardia, Liguria, Piemonte, Valle d”Aosta) nonché europee, gli interventi già attuati potranno ora servire da modello per una loro applicazione più diffusa su tutto il territorio dell¿Unione europea.
Tra i prossimi impegni dell¿Erik c¿è l¿Austria, dove verrà testata la possibilità di diffondere progetti innovativi nel campo dell”ingegneria finanziaria applicati alla piccola impresa.