Italia
Nata come manifestazione espressamente dedicata alla tv satellitare, SAT Expo ha dedicato quest¿anno ampio spazio alla televisione digitale terrestre prossima futura, tanto da chiudere i battenti proprio con una conferenza dedicata a questo tema. Non si tratta di un cambio di indirizzo, quanto piuttosto di un passo nella direzione della convergenza digitale. Il satellite, inoltre, come ha ricordato il presidente di SAT Expo, Paolo Dalla Chiara, non è estraneo alla tv digitale terrestre.
Tv digitale terrestre che muove i primi passi: a partire dal prossimo anno sarà una realtà per molti telespettatori italiani, sia per i canali Rai che per quelli Mediaset e di La7. Nel ricordare che la tv digitale terrestre è lo strumento tecnologico che permette l¿ampliamento dei canali, il direttore della Fondazione Bordoni, Guido Salerno, ha parlato di una ¿transizione che sta coinvolgendo il mondo dell¿industria, anche quella del satellite, ma anche il settore artigiano¿.
La tv digitale terrestre, ha fatto notare Salerno, può essere avvicinata a quella forma di convergenza che ha unito telefono e radio dando luogo alla telefonia mobile. ¿Il vecchio modello di tv che si sostiene con la pubblicità e il canone ¿ ha proseguito – sta cambiando e si avvia verso uno strumento realmente interattivo che, attraverso micro-pagamenti con gli Sms, offre una varietà di usi ai quali solo l¿immaginazione può porre limiti¿. Salerno ha poi annunciato che circa ottanta tv private si sono già dette disposte alla sperimentazione, e ¿l¿ipotesi di business viene valutata in circa 4 miliardi di euro in 4 anni¿.
La tv digitale terrestre come strumento di alfabetizzazione, non solo per l¿eGovernment ma per tutti i servizi della società dell¿informazione, nel segno della strada tracciata a Lisbona dalla Unione europea. Una rivoluzione che permetterà, secondo il sottosegretario alle Comunicazioni, Giancarlo Innocenzi, anche agli anziani di utilizzare le nuove tecnologie e i servizi connessi. Per rispettare la tabella di marcia imposta dalla legge 66/2001 e ripresa anche dal Ddl Gasparri, Innocenzi propone di seguire ¿l¿esempio inglese. Ma non quello fallimentare di fare del DTT una pay tv, piuttosto quello della creazione di una authority che coinvolga tutti i players del sistema effettivamente interessati alla diffusione del sistema, ovvero un organismo misto pubblico e privato. Così facendo ¿ ha aggiunto Innocenzi ¿ oggi in Inghilterra ci sono già 1.600.000 utenti raggiunti dalla nuova televisione in modalità free¿. Innocenzi ha poi ricordato che la Finanziaria 2004 ha previsto lo stanziamento di 130 milioni di euro per l”acquisto dei set top box a uso domestico, con un limite di 150 euro per famiglia. ¿I primi decoder saranno nei negozi a Natale¿, ha affermato il viceministro, che ha aggiunto: ¿Il governo intende accelerare l”introduzione nelle case della tecnica digitale per la
televisione terrestre. Con questa iniziativa, che ribadisce quella dell”anno scorso, il governo fa così la sua parte, come ha già fatto dando certezze legislative ai produttori di dispositivi, ai broadcaster e a quei soggetti che s”impegneranno nel compito di fornire alla nuova tecnologia i contenuti multimediali e di eGovernment¿.
Carlo Sartori, nominato da pochi giorni direttore di Raisat e capo progetto del DTT della Rai, ha parlato dei contenuti che il servizio pubblico si appresta a inserire nel bouquet digitale terrestre. In tutto, la Rai conta di partire con due multiplex, che prevedono anche canali interattivi.
¿Oltre a Rai 1, 2 e 3 ¿ ha spiegato Sartori – potrebbero trovare posto canali già presenti via satellite che meritano maggiore visibilità, come Rai Educational e Rai Sport Sat, ma anche nuovi canali, come quello del meteo e del traffico, da collegare alla protezione civile nel caso di emergenze nazionali. E poi ancora il canale delle regioni e quello, ancor più locale, legato alle comunità cittadine¿. Per Sartori, la tv digitale terrestre, con la sua capacità di moltiplicare l¿offerta, è l¿uovo di colombo per risolvere il problema della Tv di qualità, ¿Il sistema ¿ ha affermato Sartori – deve garantire l¿accesso a tutti gli interessi culturalmente e socialmente rilevanti¿. ¿Dobbiamo andare verso il digitale senza la pesantezza della tv generalista ¿ ha concluso Sartori.
Giuliano Berretta, Ceo di Eutelsat, ha salutato con entusiasmo l¿apertura verso il digitale terrestre di una manifestazione votata al satellite, come SAT Expo. ¿Quando siamo partiti con la tv satellite ¿ si è però lamentato – non c¿è stato alcuno sforzo da parte del governo¿. Secondo Berretta non si può parlare di competizione tra sistemi, poiché il satellite è complementare e a supporto della tv terrestre. ¿Al satellite ¿piace¿ la tv digitale terrestre ¿ ha ironizzato Berretta – , in quanto sono i satelliti ad alimentare i ripetitori terrestri e saranno ancora i satelliti a colmare il divide che inevitabilmente si creerà essendo impraticabile una copertura al 100% del territorio e in tempi brevi. Non c¿è competizione, si assisterà piuttosto a una integrazione dei sistemi, sia via cavo sia wireless, a tutto vantaggio della domanda¿. A proposito di integrazione, Berretta ha annunciato che è già in avanzata fase di sviluppo il doppio ricevitore digitale satellite e terrestre, che potrebbe costare al pubblico circa 20 euro più di un decoder singolo.
Degli aspetti tecnici e operativi della sperimentazione in atto ha parlato Sebastiano Trigila, capo progetto DTT della Fondazione Bordoni. ¿Le sperimentazioni ¿ ha spiegato ¿ si svolgono tutte sotto la supervisione del Ministero delle Comunicazioni e dell¿Authority. Per il momento sono partite quelle che le emittenti svolgono in proprio, secondo quanto consentito dalla legge 66/2001, utilizzando le proprie frequenze. A breve partirà anche quella pubblica, gestita dalla Fondazione Bordoni secondo la legge 3/2003 e utilizzando frequenze libere messe a disposizione dal ministero¿. Trigila ha poi sottolineato il ruolo degli installatori, principale fonte di informazione per gli utenti, ai quali dovranno far capire i vantaggi della nuova televisione.
Marco Rossignoli, presidente Aeranti Corallo, ha affermato che le tv locali credono molto nel digitale terrestre e molte hanno già presentato domanda per la sperimentazione.
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