Italia
Il 2003 anno di transizione e occasione di riassetto per il settore Ict. Lo afferma la Federcomin, che a SAT Expo 2003 ha presentato alcune anticipazioni, tratte da dati Idc, sul mercato per il 2003. ¿C¿è una fase economica negativa che genera un clima di incertezza ¿ ha affermato Pietro Varaldo, direttore generale di Federcomin. ¿Per le imprese italiane il ritardo si avverte maggiormente per le applicazioni più sofisticate¿.
All¿interno del dato sulle telecomunicazioni si registrano comunque andamenti differenziati. I servizi crescono del 3,5%, a 33 mld di euro; +1,8% per la rete fissa; +4,5% per la rete mobile, che arriva a pesare per il 12,8% sul totale del mercato.
Secondo Varaldo, questa contrazione deriva da una minore richiesta ma anche dalla pressione al ribasso sui prezzi.
Non molto dissimili da quelli delle tlc i dati relativi all¿Ict. In totale, nel 2003 il mercato è cresciuto dell¿1,6%, anche qui una crescita modesta dunque. La componente hardware ha fatto registrare un +1,6%, mentre il software è cresciuto del 2,9%. I servizi Ict crescono dell¿1,1%.
Varaldo ha affermato di attendersi riprese più consistenti per il prossimo anno.
¿Il Paese deve prendere coscienza che l¿innovazione tecnologica deve diventare uno degli asset fondamentali. Alcune nostre proposte, contenute nel Piano di innovazione digitale, sono state incluse nel piano Stanca-Marzano e, da ultimo, anche nella Finanziaria 2004. E questo, al di là della assoluta inadeguatezza delle cifre messe a disposizione dal governo, è un segnale¿.
Varaldo ha anche annunciato che Federcomin ha varato una legge quadro, che fissi dei principi guida per l¿innovazione tecnologica.
Oltre al convegno di Federcomin, la seconda giornata di SAT Expo 2003 ha visto una interessante serie di appuntamenti. A cominciare dalla seconda parte del meeting nazionale degli installatori, dedicato al progetto My Home di Bticino.
Del progetto Galileo si è parlato in un convegno organizzato dall¿Esa (Agenzia spaziale europea) e Veneto Innovazione. Nel corso del convegno, il presidente di Padova Ricerche ha annunciato la creazione, nella città veneta, del quarto Nap italiano, che permetterà l¿interconnessione tra la rete terrestre internet e il satellite. Una infrastruttura strategica di tlc alla quale aderiscono numerosi grandi operatori, tra cui Telecom Italia, mentre ha già manifestato il proprio interesse la tedesca Deutsche Telekom. Il nodo di accesso alla dorsale Internet permetterà anche l¿interconnessione con la Rupa (rete unitaria pubblica amministrazione).
La seconda generazione dello standard Dvb è stato al centro di un convegno a cura di Eutelsat al quale hanno partecipato esperti dell¿industria e del broadcasting. Presenti Mauro Bueti, Ceo di Mbi; Alberto Ginesi, Esa; Alberto Morello, direttore centro ricerche e innovazione tecnologica della Rai; Antonio Vernucci, Space Engineering. Roberto Campitelli, presidente di Hughes Network Systems Europe, ha fornito una interessante raffronto tra il Dvb-S2, nuovo standard che sarà definito entro l¿anno, e l¿attuale Dvb. Secondo Campitelli, il nuovo Dvb permetterà una maggiore economia di esercizio, in quanto l¿attuale capacità di un transponder per fast internet in banda Ka è di 8.000 utenti, mentre con il Dvb-S2 si raggiungono 21.000 utenti. In banda Ku, con un transponder si passa da 8.000 a 13.600 utenti, mentre il costo annuale passa da 325 a 192 euro per utente. Questi valori, ha sottolineato Campitelli, vanno confrontati con il costo di un collegamento terrestre Adsl, che è di 444 euro e sono dunque competitivi. Altri vantaggi del Dvb-S2 sono la maggiore flessibilità d¿uso per servizi diversi dalla tv broadcasting, quali fast internet diretto e interattivo e backbone Internet Per Campitelli, comunque, in Europa ¿non si vede ancora un utilizzo bidirezionale per il mercato consumer, poiché conviene sempre il ritorno via cavo.¿
I nuovi servizi wireless sono stati affrontati in un convegno organizzato dalla rivista Wireless. Al termine è stata presentata la prima mappa ufficiale dei wisp (wireless internet service provider) e degli hot spot in Italia. Con una distribuzione geografica che privilegia il nord e il centro, gli hot spot sono 524, suddivisi in: aeroporti e stazioni ferroviarie 29, hotel e catene alberghiere 139, bar, ristoranti e luoghi di ritrovo 149, altri (centri commerciali e sportivi, scuole, ecc. ) 187. Gli operatori che hanno presentato la dichiarazione di attività sono 26.
Tra gli appuntamenti di questa seconda giornata di SAT Expo 2003, da segnalare anche il seminario ¿eLearning in Europa: le esperienze italiane e venete¿, nel corso del quale è stato presentato il progetto europeo ¿Createl¿ che si propone di realizzare un ambiente virtuale per la gestione della conoscenza e della formazione per il lavoratori delle pmi in Europa, e la presentazione del libro del giornalista Michele Mezza ¿Media senza mediatori ¿ appunti e spunti sulla comunicazione di convergenza¿.
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