Tlc e politiche di governo. L¿attività del Ministero delle Comunicazioni

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di Pierluigi Sandonnini


Telefonia mobile di terza generazione, Wi-Fi, WLL, attivit&#224 all¿estero e in Italia: che cosa ha fatto il Ministero delle Comunicazioni italiano fino a questo punto? Partiamo dai provvedimenti presi nel settore delle telecomunicazioni.

Le Tlc

Una delle iniziative pi&#249 significative del Ministero presieduto da Maurizio Gasparri &#232 stata l¿allungamento di cinque anni (da 15 a 20) delle licenze per la telefonia mobile e quella fissa. Vi &#232 poi l¿inserimento della delega legislativa per il recepimento delle direttive comunitarie in materia di telecomunicazioni e per l¿emanazione del Codice unico delle Tlc nella legge sulle infrastrutture (legge n.166/02), approvato il 31 luglio 2003 dal Consiglio dei Ministri.

Sul fronte della larga banda, da segnalare l¿istituzione di una task force tra Ministero delle Comunicazioni e Dipartimento per l¿Innovazione e le tecnologie, con l¿obiettivo di individuare lo stato di realizzazione delle infrastrutture e le possibili azioni di governo in quest¿ambito.

Istituito anche un Comitato tecnico esecutivo con compiti di coordinamento, guida e verifica a livello tecnico, per realizzare un piano nazionale di sviluppo della larga banda.

Altra iniziativa strategica del Ministero delle Comunicazioni &#232 stata l¿inserimento, nelle grandi opere previste dalla ¿legge obiettivo¿, della telefonia mobile di terza generazione (UMTS), della televisione digitale terrestre e dei collegamenti a larga banda.

Per quanto riguarda Internet, va segnalato un importante provvedimento legislativo approvato dal Parlamento (legge n.59, 8 aprile 2002), su impulso del Ministero delle Comunicazioni, volto a promuovere l¿uso di Internet attraverso un maggior grado di libert&#224 nel mercato dell¿interconnessione. La legge consente agli operatori autorizzati ai servizi di trasmissione dati e accesso a Internet ¿ gli Internet Service Provider (ISP) ¿ di erogare servizi di trasmissione dati in competizione con gli operatori licenziatari, attraverso l¿equiparazione delle condizioni di accesso all¿interconnessione.

In merito alla normativa sul digitale terrestre, sono stati poi emanati due decreti ministeriali che varano il ¿Programma per lo sviluppo e la diffusione delle nuove tecnologie di trasmissione radiotelevisiva digitale¿, su frequenze terrestri e satellitari, e agevolano l¿introduzione dei sistemi audiovisivi a banda larga mediante il ¿Piano per lo sviluppo della radiodiffusione sonora in tecnica digitale¿.

Nell¿ambito delle misure volte a incentivare la diffusione della tecnologia digitale si inquadra anche la disposizione inserita nel disegno di legge finanziaria 2003, proprio su richiesta del Ministero delle Comunicazioni, che prevede un contributo pari a 150 euro in favore delle persone fisiche, pubblici esercizi e alberghi che acquistano o noleggiano un apparato idoneo a consentire la ricezione dei segnali televisivi in tecnica digitale terrestre. Un contributo pari a 75 euro &#232 altres&#236 riconosciuto a persone fisiche o giuridiche che acquistano un apparato di utente per la trasmissione e/o la ricezione a larga banda dei dati di internet. Il provvedimento &#232 stato reiterato anche nella Finanziaria 2004.

In attuazione della ¿legge obiettivo¿, &#232 stato emanato un decreto legislativo (n.198/2002) recante disposizioni volte ad accelerare la realizzazione delle infrastrutture per le reti Umts, per la televisione digitale terrestre e per la banda larga. Il provvedimento prevede procedure certe per il rilascio delle autorizzazioni comunali per l¿installazione di reti e antenne, privilegiando il controllo del rispetto dei limiti alle emissioni elettromagnetiche stabiliti dalla vigente normativa.

Tra gli eventi organizzati dal Ministero in questi venti mesi di governo va ricordato il ¿Marconi Day¿, tenutosi il 12 dicembre 2001 per celebrare il Centenario della prima comunicazione radio transoceanica realizzata da Guglielmo Marconi, e il ¿Meucci Day¿, tenutosi il 28 maggio 2003 alla presenza del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, per rendere omaggio a una delle figure pi&#249 rappresentative d”Italia che, con la sua geniale intuizione, ha dato onore e ha contribuito a diffondere nel mondo il nome e il prestigio del nostro Paese. Per l¿occasione &#232 stato presentato un francobollo da 52 centesimi in tiratura di 2 milioni di esemplari.

Da sottolineare, inoltre, il ruolo svolto dal Ministero per la positiva conclusione della vicenda della societ&#224 Blu, al fine di evitare che la crisi del quarto operatore nazionale di telefonia mobile avesse una negativa ricaduta sui livelli occupazionali nel settore delle tlc. Il caso Blu, infatti, si &#232 chiuso senza operazioni stataliste e a costo zero per l¿erario, con una soluzione che salvaguarda l¿occupazione e non altera in alcun modo la concorrenza.

Parimenti, il Ministero si &#232 interessato al caso di Ipse, l¿operatore mobile Umts che ha sospeso le attivit&#224 e messo in mobilit&#224 la quasi totalit&#224 dei dipendenti. Il 27 giugno 2003 &#232 stata chiesta una proroga fino al primo settembre per la messa in mobilit&#224 del personale, cio&#232 dopo l”approvazione da parte del Parlamento del Codice delle Comunicazioni, che contiene le norme che consentono il trading delle frequenze. L”interessamento del Ministero non &#232 riuscito per&#242 a evitare il licenziamento di 93 dipendenti, nell”ottobre 2003, anche se con l”impegno del riassorbimento dei lavoratori licenziati da parte delle aziende che acquisteranno le frequenze possedute dal gestore mobile di terza generazione.

Emanato, infine, anche il decreto interministeriale (Comunicazioni ¿ Lavoro ¿ Pari Opportunit&#224) per l¿istituzione del servizio 114, con il quale bambini e adolescenti – vittime di maltrattamenti o in condizioni di grave difficolt&#224 – potranno accedere gratuitamente ad un servizio di emergenza gestito da un operatore individuato in base ad una oculata valutazione dei requisiti richiesti dalle normative comunitarie, tra i quali: esperienza, copertura sulle intere 24 ore e utilizzo di personale di elevata competenza e specializzazione. L¿Autorit&#224 per le garanzie nelle comunicazioni ha assegnato al Ministero delle Comunicazioni il numero 114 con delibera n.2/02/CIR del 19 febbraio 2003.

W-Lan

Per quel che riguarda la tecnologia Wi-Fi – che consente l¿accesso radio alla rete pubblica di tlc per applicazioni di tipo Internet ad alta velocit&#224 attraverso l¿utilizzo di apparati operanti in banda 2,4 GHz che impiegano lo standard 802.11b – il Ministero ha emanato il 28 maggio 2003 un decreto che ha introdotto in Italia la regolamentazione a uso pubblico. Il provvedimento offre la possibilit&#224 di installare reti di tipo Radio-Lan (o Wireless-Lan) per fornire al pubblico l¿accesso ai servizi di comunicazione elettronica sulle bande di frequenza dei 2,4 e dei 5 GHz, mediante una semplice autorizzazione. Gli operatori che intendono offrire al pubblico i servizi Wi-Fi devono presentare al Ministero delle Comunicazioni un¿apposita domanda. La presentazione della domanda d&#224 diritto all¿operatore di avviare subito il servizio, nel rispetto delle condizioni indicate dal decreto. I soggetti autorizzati devono rispettare le norme tecniche di esercizio previste per l¿uso delle bande 2,4 e 5 GHz dal Piano Nazionale di Ripartizione delle Frequenze e, quindi, non devono arrecare interferenze ad altri servizi e usare la potenza di emissione prescritta.

Il decreto definisce anche l¿ambito di utilizzazione delle apparecchiature Wi-Fi al pubblico: locali aperti al pubblico e aree confinate a frequentazione pubblica. Il decreto prevede anche il rispetto delle norme sulla sicurezza e integrit&#224 delle reti, tramite l¿utilizzo di codici identificativi per gli utenti. L¿installazione delle reti Wi-Fi dovr&#224 avvenire nel rispetto del principio di non discriminazione tra i sistemi Radio-Lan e le altre tecnologie concorrenti.

Per lo sviluppo regolamentato di questo nuovo sistema di comunicazioni a larga banda il Ministero si &#232 da tempo impegnato, promuovendo tutte le iniziative utili sia a livello europeo che nazionale. Gi&#224 nel luglio 2002 il Ministro aveva chiesto al Commissario europeo Erkki Liikanen di adoperarsi per l¿adozione di regole comuni per il settore Wi-Fi, in rapida espansione, dopo aver constatato che in un settore cos&#236 nuovo ed importante per lo sviluppo delle comunicazioni elettroniche, gli Stati membri stavano adottando regole e strategie disomogenee tra loro. Grazie anche all¿impegno dell¿Italia, il 20 marzo 2003 la Commissione europea ha approvato una Raccomandazione che ha previsto il regime dell¿autorizzazione generale per lo svolgimento dei servizi wi-fi, a cui si ispira il decreto del Ministro. Ma ancora prima di questa Raccomandazione, il Ministero ha varato la modifica del Piano nazionale di ripartizione delle frequenze, che ha previsto l¿uso pubblico delle bande 2,4 e 5 GHz per i sistemi Wi-Fi.

Inoltre il Ministero ha consentito agli operatori , gi&#224 dalla fine del 2002, di sperimentare a livello tecnologico le Wi-Fi. Il 17 aprile 2003 lo schema di decreto elaborato dal Ministero &#232 stato sottoposto alle osservazioni degli operatori e delle associazioni di categoria nel corso di un¿audizione congiunta promossa dal Ministero e dall¿Autorit&#224 per le garanzie nelle comunicazioni. Si &#232 voluto inaugurare il metodo di consultazione previste dalle nuove direttive europee sulle reti e servizi di comunicazione elettronica, in un ambito di massima trasparenza e rispetto del mercato.

Realizzate anche le procedure di gara per il Wireless Local Loop, uno dei punti pi&#249 significativi del programma politico del Ministero. La gara si &#232 sviluppata su scala regionale e ha previsto l¿assegnazione di un massimo di dieci licenze per ogni Regione o Provincia autonoma, con un introito per l¿erario di 35 milioni di euro.

L¿attivit&#224 internazionale

Per quanto riguarda l¿attivit&#224 internazionale, la posizione del Ministro delle Comunicazioni si &#232 rivelata decisiva in seno al Consiglio dei Ministri Europeo per il varo del cosiddetto ¿pacchetto telecomunicazioni¿, che si pone l¿obiettivo di fissare regole comuni in ambito europeo per quel che concerne la regolamentazione dei principali settori delle comunicazioni. Al fine di adeguare l¿ordinamento nazionale alle suddette normative comunitarie, il Governo, su iniziativa del Ministero, ha inserito nel collegato alla legge finanziaria 2002 (¿collegato infrastrutture¿, approvato in via definitiva e divenutolegge n.166/02) un¿apposita delega legislativa in attuazione della quale &#232 stato emanatoil ¿Codice delle telecomunicazioni¿, corpus unico di tutte le norme che disciplinano le Tlc.

Il Ministero ha avuto un ruolo importante anche nel varo del piano e-Europe, che prevede la possibilit&#224 di sostenere, anche attraverso il Fondo Sociale Europeo, gli investimenti per le infrastrutture a banda larga nelle aree depresse.

Il dicastero italiano sta lavorando in modo concreto alla preparazione della prossima Conferenza Mondiale delle Radiocomunicazioni (WRC) e nella guida della delegazione italiana durante la Conferenza stessa. Tale attivit&#224 di preparazione richiede, fra l¿altro, la discussione e la definizione, attraverso il Gruppo Nazionale di preparazione alla Conferenza, delle linee generali della politica italiana nel settore delle radiocomunicazioni, che vengono definite con il contributo essenziale di tutti gli attori, pubblici e privati, operanti nel campo delle radiocomunicazioni (operatori, associazioni di categoria, Enti e Ministeri).

Al Ministero delle Comunicazioni &#232 affidato anche il coordinamento del programma ¿Med-Net¿, finalizzato allo sviluppo dell¿innovazione tecnologica, alla cooperazione internazionale nel settore delle tlc nell¿area dei paesi del Mediterraneo.

Nell¿ottobre 2002 il Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, e la delegazione italiana hanno partecipato ai lavori della Conferenza dei plenipotenziari dell¿Unione internazionale delle tlc (Itu), assicurando la presenza dell¿Italia nel Consiglio degli Stati membri fino al 2006.

La sicurezza delle reti

Altro tema sul quale si &#232 appuntato il lavoro del Ministero delle Comunicazioni &#232 la protezione e la tutela delle reti e dei dati gestiti dai sistemi informativi pubblici. Al riguardo, &#232 stata diramata una direttiva alla PA centrale sulla sicurezza informatica.

Il Ministero intende provvedere al rilancio del Gruppo di lavoro sulla sicurezza delle reti operante nell¿Amministrazione, esteso a rappresentanti di altri Ministeri (Giustizia e Interno). &#200 stato avviato l¿iter del decreto interministeriale che ridefinisce il Gruppo in ¿Osservatorio¿, con l¿integrazione di rappresentanti del Dipartimento della Funzione Pubblica, del Dipartimento per l¿Innovazione e le Tecnologie e del Ministero delle Attivit&#224 Produttive; esperti di altri Dicasteri saranno chiamati a intervenire ai lavori in relazione agli argomenti da trattare. L¿Osservatorio avr&#224 numerosi compiti fra i quali la predisposizione degli atti normativi in materia di sicurezza delle reti, di tutela delle comunicazioni e di attivit&#224 investigative a fini di giustizia, comprendendo la rete Internet anche a tutela dei minori.

Al fine di predisporre un quadro complessivo sulla sicurezza e sviluppare programmi e regole di indirizzo &#232 stato istituito, con decreto interministeriale (Ministero delle Comunicazioni e Dipartimento per l¿Innovazione e le Tecnologie) il Comitato Tecnico nazionale della sicurezza ICT, per indirizzare e coordinare le diverse iniziative connesse con il Piano Nazionale della sicurezza ICT, l¿analisi dei rischi e la predisposizione dei moduli organizzativi e operativi nonch&#233 il raggiungimento degli standard di sicurezza.

Da sottolineare, altresì, l¿intenso lavoro svolto, durante un incontro bilaterale intergovernativo con il governo Usa, sui temi di intelligence e protezione delle infrastrutture critiche di reti informatizzate.

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