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Il presidente degli Stati Uniti George W. Bush ha firmato una legge che porterà alla creazione di una lista degli abbonati che non vogliono più ricevere avvisi commerciali non richiesti sul proprio telefonino.
La legge, che avrebbe dovuto essere effettiva dal 1° ottobre, ha scatenato un gran numero di ricorsi ¿ depositati dalle società promotrici del cosiddetto telemarketing – ancora prima della sua promulgazione. Secondo i detrattori, infatti, la legge violerebbe la libertà d¿espressione, alla base della costituzione americana e porterebbe al licenziamento di oltre 2 milioni di persone.
¿Le chiamate commerciali non sollecitate sono inopportune e irritanti¿, ha affermato il presidente firmando la legge. Lo scopo del nuovo ordinamento è di proteggere la tranquillità degli oltre 50 milioni di americani che si sono già iscritti alla lista dalla sua entrata in vigore. ¿La gente comincia a perdere la pazienza, pur comprendendo che il settore del telemarketing da lavoro a tante persone¿, ha continuato Bush.
La pratica del telemarketing negli Stati Uniti è molto più diffusa che da noi: tutti i giorni, di primo mattino o verso l¿ora di cena, migliaia di telefonini sono tempestati di chiamate pre-registrate che promuovono prestiti, vacanze o carte di credito. Molto spesso, comunque, sono anche i partiti politici che, in vista delle elezioni, inviano spot per i candidati via telefonino.
¿Ho ricevuto una di queste chiamate alle 10 di domenica mattina, ma ne arrivano anche fino alle 22:00. E¿ ridicolo¿, afferma Michelle Witte, consulente di Washington. ¿Mi hanno costretto a non rispondere più al telefono. Filtro le chiamate con la segreteria e do il numero del telefonino a meno persone possibile¿.
Grazie alla nuova legge, le aziende che continueranno a importunare i titolari dei numeri telefonici iscritti nella lista rischiano fino a 11.000 dollari di multa. Sono escluse le chiamate delle organizzazioni umanitarie, dei partiti politici e degli istituti di statistica.
Il cammino della legge, però, è ostacolato dai ricorsi presentati dalle società di telemarketing secondo cui il settore genera ogni anno entrate per 600 miliardi di dollari.
In segno di conciliazione, l¿Associazione del marketing diretto (DMA) che rappresenta circa l¿80% delle società di telemarketing, ha affermato che chiederà ai propri membri di stoppare volontariamente le telefonate verso i numeri iscritti alla lista do-not-call.