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Microsoft pensa di rispondere con una lettera entro questa settimana alla Commissione europea, che accusa l¿azienda di abuso di posizione dominante nel settore dei software.
Nel mese di agosto l¿Ue ha dichiarato di voler dare un¿ultima opportunità al gigante dei software per difendersi dalle imputazioni. Se però gli elementi che l¿azienda presenterà a sua discolpa non dovessero essere convincenti, Bruxelles infliggerà a Microsoft una pesante multa.
Una prima udienza era stata fissata per i primi di novembre, quando si pensa che il gigante dei software testimonierà oralmente davanti alla corte.
L¿inchiesta della Ue, iniziata ormai dal 2000, dovrebbe dunque essere vicina a una svolta. Nei tre anni di indagini, la commissione, avrebbe raccolto un numero ingente di prove inconfutabili dello strapotere di Microsoft non solo nel settore dei sistemi operativi, ma anche in quello dei Media Player , i programmi per riprodurre suoni e filmati sul computer.
Per risolvere il problema la commissione ha proposto tre alternative: la prima, inaggirabile, mira a costringere Microsoft a rivelare alla concorrenza le informazioni necessarie per rendere i propri prodotti interoperabili con la gamma di server Windows.
Le altre alternative prevedono la ¿dissociazione¿ di Windows Media Player da Windows in modo da mettere in commercio una versione di Windows senza Media Player o, infine Microsoft dovrebbe accettare di includere in Windows i media player della concorrenza.
¿Stiamo preparando la risposta alle obiezioni presentate dalla Commissione in agosto ¿ ha dichiarato il portavoce dell¿azienda Mark Murray ¿ ¿fino a quando non avremo esaminato tutti i documenti, non abbiamo molto da dichiarare¿.
Microsoft comunque aveva già riferito di voler risolvere la faccenda in maniera ¿¿costruttiva, in modo da permettere all¿azienda di proseguire nel cammino dell¿innovazione¿.
Ieri, intanto, il colosso di Redmond ha annunciato che verserà 10,5 milioni per chiudere un¿altra causa antitrust mossa da un gruppo di utenti Usa che l¿accusavano di aver usato il suo monopolio per far pagar loro un sovrapprezzo nell¿acquisto diretto del software.
Microsoft, che ha dichiarato di non aver commesso alcun illecito, ha detto che pagherà a ogni acquirente una parte del prezzo pagato per l”acquisto del software fino al 30 aprile 2003. (A.T.)
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