Europa
La società di analisi Ovum ha messo in guardia i legislatori europei contro l¿eccessivo intervento di regolamentazione nel settore della telefonia mobile, che potrebbe in qualche modo far scappare gli investitori proprio nel momento in cui il mercato ha maggiore bisogno di essere sostenuto.
Allo stesso tempo, la società di consulting ha invitato le autorità a focalizzare la loro attenzione sulle due aree problematiche del settore: le tariffe di terminazione e il roaming internazionale.
Il monito è stato lanciato da David Rogerson, Consulting Director di Ovum, nel corso di un recente seminario tenutosi a Londra. L¿esperto di regolamentazione ha riferito le conseguenze, negative, dell¿eccesso di normative in un¿industria in condizioni relativamente buone: ¿Il settore europeo della telefonia mobile è in buona salute ¿ assicura Rogerson – ma fiaccare ulteriormente la fiducia già fragile degli investitori potrebbe avere gravi conseguenze sull¿occupazione e sulla crescita economica¿.
L”invito lanciato da Rogerson non è tanto ”Giù le mani dalla telefonia mobile”, ma ”Fragile: maneggiare con cura” poichè, se la pressione normativa sul settore mobile non si allenterà ¿ spiega Rogerson – non sarà possibile portare avanti iniziative di alta priorità quali l¿espansione della banda larga e dei servizi di eGovernment nelle aree più remote o a bassa densità di popolazione. Queste opere richiedono investimenti rilevanti e continui che non potranno essere affrontati se il mercato continuerà a essere esasperato dall¿eccesso di leggi.
Ovum ha calcolato che nella sola Gran Bretagna sono oltre un milione i posti di lavoro che dipendono dalla telefonia mobile e che questo settore contribuisce annualmente con 50 miliardi di euro al Prodotto Interno Lordo (PIL) del Paese.
¿La regolamentazione è inutile in molte parti del mercato mobile, dove la competizione tra gli operatori e i service provider indipendenti è sana (¿)un eccesso di regole è anche in contrasto con le nuove normative europee che prevedono un intervento in tal senso solo in caso di evidente distorsione della competitività. E anche in questo caso ¿ continua Rogerson ¿ gli interventi devono essere ridotti al minimo necessario per correggere le anomalie del mercato¿.
Per quanto riguarda infine i due punti posti all¿attenzione dell¿autorità, Rogerson suggerisce prima di tutto di alleggerire le tariffe di terminazione che, ai livelli correnti hanno l¿effetto di distorcere la competizione tra servizi fissi e mobili in modo improduttivo e senza che ci sia un meccanismo di mercato in grado di risolvere il problema. Le attuali tariffe si aggirano intorno ai 14 centesimi di euro al minuto: nei prossimi tre anni dovrebbero scendere tra i 6 e i 9 centesimi almeno.
Per quanto riguarda il nodo del roaming internazionale, Rogerson riconosce la complessità della situazione e afferma che l¿area ha bisogno di regole a sostegno del sistema attualmente adottato dagli operatori per selezionare la rete di roaming. Questo sistema – nuovo e più flessibile – è sì in grado di stimolare la competitività e perciò di ridurre i prezzi, ma finirà per avvantaggiare i grandi operatori multi nazionali.
I legislatori – conclude Rogerson – dovranno stare molto attenti a prevenire le pratiche anti competitive, il che è difficile su un mercato così complesso, oppure dovranno imporre il criterio dell¿orientamento al costo (cost based) per le cosiddette tariffe Inter Operator applicate ai servizi di roaming internazionale.