Banda larga e tecnologie wireless, motore di sviluppo dell¿industria tlc. Se n¿è discusso al III Forum sulle Telecomunicazioni

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di Pierluigi Sandonnini


Liberalizzazione, investimenti, banda larga, digital divide, Wi-fi. Di questi, e di altri temi, si &#232 discusso nel III Forum Annuale sulle Telecomunicazioni, organizzato da The Economist Conferences a Roma. Sul punto focale del forum – le strategie e le tecnologie innovative per competere nell¿industria delle tlc – si sono avvicendati manager del settore, rappresentanti delle istituzioni, docenti universitari. Ad aprire e coordinare i lavori, Franco Arzano, presidente della Commissione Economia Digitale di Confindustria.

Claudio Leporelli, Docente all¿Universit&#224 ¿La Sapienza¿ di Roma, ha mostrato significativi dati sulla situazione italiana. ¿L¿Italia resta ai margini ¿ ha affermato nella sua relazione ¿ per produzione, spesa e benefici. Gli investimenti rappresentano appena il 2,5% del Pil¿.

Il sen. Massimo Baldini, Sottosegretario alle Comunicazioni, ha ricordato come una delle pre-condizioni per lo sviluppo del settore sia la certezza del quadro regolatorio. ¿L¿Italia ¿ ha evidenziato ¿ &#232 stato fra i primi paesi e recepire il nuovo codice delle tlc europeo, che ha sostituito il vecchio codice risalente al 1973¿. Dopo aver illustrato le novit&#224 salienti del nuovo ordinamento del settore, Baldini ha ricordato il memorandum d¿intesa sottoscritto del ministero delle Comunicazioni per il Mezzogiorno, un piano di investimenti per complessivi 1.930 milioni di euro da qui al 2008, che saranno gestiti da Sviluppo Italia.

Giuseppe Gislon, Country senior officer di Alcatel Italia, ha parlato di ¿shock da competitivit&#224¿, riferendosi al rapporto tra lavoratori attivi e pensionati, ai problemi ambientali, alla forte competitivit&#224 dei paesi asiatici, sempre pi&#249 attraenti per ricerca e sviluppo del software. ¿Un problema di cui soffrono anche gli Stati Uniti ¿ ha detto Gislon ¿ e dal quale si pu&#242 uscire solo puntando a una crescita maggiore rispetto a quella che abbiamo avuto negli ultimi anni¿. Tra i fattori che possono determinare questa crescita vi &#232 senza dubbio internet e la larga banda, che ¿ secondo Gislon ¿ ¿fra qualche anno diventer&#224 la regola e non una eccezione come &#232 oggi¿.

Pier Luigi Corvi Mora, direttore marketing e strategie di Netsystem, ha portato le cifre del digital divide in Europa. ¿Ci sono 100 milioni di linee (il 42%) che non possono essere trasformate in linee Dsl¿, ha spiegato nel suo intervento, affermando che la domanda di connessioni broadband residenziali nei principali paesi europei riguarder&#224 nei prossimi anni circa 29 milioni di famiglie non raggiunte da linee Dsl. Per questi esclusi, la soluzione satellitare proposta da Netsystem ¿ che ha anche sottoscritto un accordo con Telecom Italia per Alice Sat ¿ resta l¿unica praticabile.

Luigi Pugliese, responsabile communication, media e technology group di Booz Allen Hamilton Italia, ha parlato delle ¿minacce e opportunit&#224¿ per i principali operatori. ¿Il settore CMT (comunicazione, media, tecnologia) vale 2.500 miliardi di euro. Di questa torta il 38% va ai contenuti, il 35% alle reti di distribuzione e il 27% alle tecnologie¿. ¿In Italia ¿ ha illustrato Pugliese ¿ il settore vale 65 miliardi di euro, di cui 16,3 mld vanno alla telefonia mobile, 16,9 mld alla telefonia fissa e 6,3 mld alla televisione¿. Concludendo il suo intervento, Pugliese ha sintetizzato le opportunit&#224 nel ¿guardare al futuro in modo integrato¿ e le minacce in un ¿attento controllo degli investimenti verso i ritorni attesi¿.

Tutto centrato sul concetto di ¿adaptive enterprise¿, impresa adattabile, l¿intervento di Silvio Remonato, direttore marketing tlc e media di Hewlett Packard Italiana, mentre Gionata La Torre, responsabile marketing Ip outsourcing di Telecom Italia Wireline ha illustrato l¿evoluzione del broadband in Italia e i nuovi servizi web.

La prima tavola rotonda del Forum, coordinata da Fabio Bassan, docente di Diritto dell¿Ue all¿Universit&#224 Roma Tre, ha avuto come oggetto il semestre italiano di presidenza della Ue. Francesca Quadri, direttore dell¿ufficio legislativo del ministero delle Comunicazioni, ha ricordato come lo strumento giuridico del nuovo Codice unico per le tlc sia l¿abolizione delle licenze in favore delle autorizzazioni e come la nuova normativa europea fornisca agli operatori la certezza di misure analoghe in tutti gli Stati membri.

Giovanni Calabr&#242, responsabile direzione comunicazioni dell¿Antitrust, ha sottolineato la stretta collaborazione che deve legare le autorit&#224 antitrust a quelle di regolazione, alla luce della nuova normativa di settore, con un continuo scambio di dati, anche con il ministero delle Comunicazioni. Calabr&#242 ha quindi ricordato i recenti provvedimenti presi dall¿Antitrust sulla vicenda Tele+ – News Corp. e sull¿acquisizione di Megabeam da parte di Telecom Italia.

Nel pomeriggio, Giampiero Rado, communications sector leader di Ibm Business Consulting Services, ha voluto evidenziare come gli operatori mobili che vogliono ristrutturare il proprio modello di business debbano progettare la propria trasformazione non attorno alle tecnologie ma ai bisogni di comunicazione dei clienti.

Francesco Signoretti, direttore marketing mobile di Wind, ha fornito alcuni dati recenti sulle attivit&#224 del gestore mobile di propriet&#224 dell¿Enel: copertura mobile del 98% del territorio, 100% della popolazione raggiunta dalla carrier preselection e 28% dall¿unbundling local loop; ricavi 2002 a 2 mld di euro, crescita di redditivit&#224 guidata dalla telefonia mobile, con l¿Arpu (ricavo medio per utente) che sale da 18 a 21,4 euro.

Alessandro Luciano, commissario dell¿Autorit&#224 per le garanzie nelle Comunicazioni, ha evidenziato come le attivit&#224 di regolazione nel corso del 2002 abbiano riguardato quasi esclusivamente la banda larga. Sul wi-fi, Luciano ha ribadito l¿intenzione dell¿Authority di varare una regolazione ¿soft¿, che tenga conto di una copertura del territorio con gli hot spot a ¿macchia di leopardo¿, quindi non uniforme, e di un uso ¿nomadico¿ delle W-lan. Una scelta ¿ ha affermato il commissario ¿ ¿fatta per valorizzare le licenze Umts e Wll gi&#224 rilasciate¿. Polemizzando con la decisione dell¿Antitrust di vietare l¿acquisizione della societ&#224 Megabeam, operante nei servizi wi-fi, da parte di Telecom, Luciano ha detto che si sarebbe trattato di una ¿acquisizione di tecnologie, non di un aumento di posizione dominante. Ma l¿Antitrust ha preferito scegliere una impostazione di ¿hard regulation¿¿.

Nella seconda tavola rotonda della giornata, dedicata alle comunicazioni wireless, Dario Bucci, amministratore delegato di Intel Corp. Italia, ha spiegato che i chip del prossimo futuro integreranno in un solo componente anche l¿interfaccia radio e saranno quindi in grado di comunicare fra loro. Proceder&#224, inoltre, l¿evoluzione: i chip del prossimo decennio arriveranno a contenere 1 miliardo di transistor, al posto dei 40 milioni attuali. Riccardo Negro, direttore marketing di Elitel, ha sottolineato come gli Stati Uniti abbiano scelto la strada della deregulation per il wi-fi, con il conseguente sorgere di tante micro reti wireless, di quartiere o addirittura di edificio.

Fabio Pasquazi, vice president customer solution & sales supporto di Ericsson Telecomunicazioni, ha evidenziato le buone prospettive di crescita dell¿Umts, che secondo l¿Authority dovrebbe raggiungere i 4,7 milioni di clienti entro il 2004. Quanto alle diverse tecnologie wireless disponibili (Umts, Gprs, Wi-fi) Pasquazi ha sottolineato che si utilizzerà la ¿migliore connessione possibile in quel momento¿ .

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