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La casa discografica britannica EMI ha finalmente confermato di aver riaperto le trattative con Time Warner, in vista di un¿eventuale fusione con la divisione musica del Gruppo americano di media.
¿Le discussioni sono ancora a uno stadio preliminare¿, ha precisato EMI in un comunicato, confermando così le indiscrezioni uscite sulla stampa nel week end. Aggiungendo, con una certa cautela, ¿Non è detto che le trattative portino a un accordo accettabile per le parti¿.
Il Sunday Times aveva scritto che EMI aveva offerto 1,5 miliardi di dollari per l¿impero musicale di Time Warner, un¿operazione questa, che darebbe vita al secondo Gruppo sul mercato mondiale della musica, dietro Universal Music (Vivendi Universal).
Sempre secondo il settimanale britannico, EMI sarebbe disposta a versare 1 miliardo di dollari cash e 500 milioni in titoli. Time Warner diverrebbe azionista di EMI al 25%.
E¿ già la seconda volta che EMI tenta un accordo con Time Warner. Un progetto simile di fusione tra EMI e Time Warner era fallito tre anni fa, perché non aveva ricevuto l¿Ok dall¿Antitrust europeo.
La riapertura delle trattative arriva subito dopo il mancato accordo tra Time Warner e il Gruppo tedesco Bertelsmann, che prevedeva la creazione di una joint venture, detenuta pariteticamente dalle due società.
Bertelsmann ha riferito ieri alla stampa di non aver abbandonato l¿idea di trovare l¿accordo con Time Warner, nonostante l¿offerta di EMI.
¿Bertelsmann e Time Warner sono a uno stadio avanzato delle discussioni¿ nell¿operazione di fusione di BMG (Bertelsmann) e Warner Music, ha sottolineato una fonte del Gruppo tedesco, che ha tuttavia riconosciuto ¿alcuni punti restano tuttavia da chiarire¿.
Secondo il Wall Street Journal, le negoziazioni tra il Gruppo americano e quello tedesco hanno avuto diverse difficoltà. In particolare, pare che i problemi siano sorti su chi dovrà dirigere la nuova unità e sulla stima di mercato delle due attività. Prima di aprire trattative con Time Warner, Bertelsmann aveva tentato un progetto di fusione con EMI, fallito per il rifiuto dell¿Autorità Ue alla Concorrenza.
Secondo alcuni esperti del settore, se BMG (quinta casa discografica sul mercato della musica, ndr) non trova presto un partner, rischia di essere emarginata dal settore.
La società ha registrato una perdita operativa di 117 milioni di euro nel primo semestre 2003. Malgrado tutto, conta di tornare in nero grazie all¿incremento che solitamente si registra durante le feste di Natale. Lo scorso anno, aveva chiuso con un utile operativo di 125 milioni di euro.