Europa
Poco a poco, i vari governi europei si ritirano dal capitale degli operatori delle telecomunicazioni: anche il governo olandese ha infatti ridotto la propria partecipazione nell¿operatore KPN, cedendo una quota del 12% a Citigroup Global Markets.
Il montante della transazione ¿ 300 milioni di titoli a 6,75-6,80 euro per azione – dovrebbe aggirarsi intorno ai 2 miliardi di euro. Grazie a questa transazione, si legge in una nota del ministero delle Finanze, lo Stato ha ridotto la sua partecipazione a circa il 19,3%, pur dichiarando di voler mantenere la propria ¿golden share¿.
Lo Stato olandese ¿ da quanto si legge nel comunicato – avrebbe intenzione di ridurre ulteriormente la quota nell¿operatore in futuro, non vedendo la ragione per cui il governo dovrebbe restare azionista di minoranza in KPN. Il governo, per il momento, ha preso accordi con Citigroup per non mettere sul mercato altre azioni ordinarie supplementari nell¿anno successivo alla finalizzazione dell¿operazione.
KPN, il primo operatore telefonico dei Paesi Bassi, ha chiuso il secondo trimestre 2003 con un utile netto di 183 milioni di euro, ritrovando un buono stato di salute dopo aver sfiorato il fallimento nel 2001 a causa di un debito colossale. Attualmente il Gruppo ha debiti per 10,2 miliardi di euro, contro gli oltre 20 miliardi del 2001.
Per l¿intero esercizio 2003, KPN ha elevato le sue stime sugli utili. L¿operatore spera di ottenere utili ante imposte di 1.4 miliardi (contro un miliardo previsto nello scorso maggio). Inoltre si stima una crescita dell”Ebitda del 10% rispetto all”iniziale previsione del 5%.
L¿Olanda, dunque, segue il trend di molti altri governi europei, che negli ultimi anni hanno preferito staccarsi dagli ex monopolisti delle tlc. Nel caso di Telecom Italia, Telefonica e BT Group, gli Stati non possiedono più alcuna partecipazione. Le uniche eccezioni sono France Télécom (controllata dallo Stato al 58%) e Deutsche Telekom (43%), ma la situazione non è affatto definitiva: il governo francese sta infatti per far votare una legge che l¿autorizzerà a scendere al di sotto del 50%, mentre in Germania, la banca pubblica di sviluppo Kreditanstalt für Wiederaufbau (KfW) ha annunciato la più grande emissione obbligazionaria convertibile mai lanciata sui mercati: 4,5 miliardi di euro che potranno essere scambiati in azioni Deutsche Telekom. Con questa operazione il governo ridurrà la propria quota nel gruppo di tlc del 12% portandola complessivamente al 6,2%.