SCO vs Linux: la polemica è sempre più infuocata. Intanto l¿open source sbarca in Cina

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La guerra tra SCO e Linux ha ormai superato l¿ambito di un semplice processo per violazione di brevetto per trasformarsi in una vera e propria lotta all¿ultima lettera. Mentre SCO avanzava pretese economiche cercando di intimidire gli utenti di Linux, i partigiani dell¿Open Source hanno infatti intrapreso la guerriglia, lanciando tre attacchi di tipo DOS (Denial of Service) contro il sito dell¿editore di software.

Inizia cos&#236 uno scambio infuocato di lettere piene di rabbia: a cominciare &#232 il presidente di SCO Darl McBride che in una lettera aperta all¿intera comunit&#224 Open Source, ha informato Eric Raymond, uno dei pi&#249 ferventi sostenitori del software libero e presidente dell¿ Open Source Initiative, di voler denunciare il colpevole di questi attacchi, di cui conosce l¿identit&#224.

L¿attacco diretto alla comunit&#224, per&#242, ha scatenato le ire del fondatore di Linux in persona: Linus Torvalds, in due furiose lettere aperte, d&#224 voce a Bruce Perens (il presunto hacker) e Eric Raymond che rispondono a tono, accusando SCO di calunnia.

I tre difensori di Linux denunciano il comportamento contraddittorio di SCO e fanno sapere che Raymond non era a conoscenza dell¿identit&#224 dell¿hacker.

Dopo il primo attacco hacker ¿ che ha mandato in tilt il sito di SCO per tre giorni – infatti, Raymond stesso avrebbe invitato il pirata a desistere per evitare spiacevoli conseguenze. Raymond riferisce che la stessa SCO gli avrebbe manifestato la propria gratitudine, che evidentemente &#232 stata di breve durata.

Linus Torvalds ha poi rincarato la dose affermando che questo di SCO &#232 solo un tentativo di raggranellare qualche soldo, usando ¿il sistema giudiziario americano come una lotteria¿.

SCO ha cominciato la sua battaglia all¿inizio di quest¿anno, portando in tribunale la IBM e chiedendo un risarcimento milionario, accusando la maggiore azienda produttrice di PC di aver copiato e distribuito illegalmente parti di Unix (codice che SCO avrebbe acquistato da Novell) in Linux.

Da qui la decisione di inviare a 1.500 utenti Linux, una lettera contenente la minaccia di voler perseguire tutti i fruitori del software aperto, grandi e piccoli. Il mese scorso infine, SCO ha proposto agli utenti e alle aziende, copie del software a pagamento per poter usare Unix ¿senza la paura di finire in tribunale¿. Il piano prevede una spesa di 699 dollari per ogni computer che utilizza il software open source. La licenza potr&#224 essere pagata in una sola tranche, ma il costo raddoppier&#224 alla fine del periodo transitorio che scade il 15 ottobre.

IBM non &#232 stata certo guardare, ma ha contrattaccato portando SCO in tribunale con l¿accusa di violazione degli accordi di licenza. IBM tenta di fare valere la tesi secondo cui SCO avrebbe spudoratamente mentito per motivare la propria azione legale e sostiene inoltre che SCO, pretendendo il pagamento di una concessione, viola la licenza di Linux come avrebbe gi&#224 violato la propriet&#224 intellettuale di quattro suoi software. La stessa tesi &#232 sostenuta da Red Hat che accusa SCO di ¿comportamento sleale e ingannevole¿ e rassicura i propri utenti del fatto che le minacce sarebbero solo ¿¿fumo negli occhi, un misero tentativo di controllare la propriet&#224 intellettuale da parte di un¿azienda che pu&#242 fare poco altro¿.

Il gigante di Armond ha inoltre annunciato un accordo con Red Flag Linux per la distribuzione sul mercato cinese di una versione del proprio database per il sistema operativo open source.

Il successo di Linux, dunque, prosegue: dopo il consenso ottenuto dalle maggiori societ&#224 hi-tech (IBM, Sun, HP e Motorola per citarne alcune) anche Oracle ha reso noto che le strategie del Gruppo saranno d¿ora in poi incentrate sul sistema operativo open source. Oracle ha gi&#224 trasferito su Linux le sue applicazioni mission-critical, e fornisce assistenza gratuita in 120 Paesi ai clienti che utilizzano Linux per il funzionamento dei suoi prodotti.

L¿annuncio giunge come l¿ennesima doccia fredda per Microsoft, che continua a rivelare falle critiche nella sicurezza dei suoi sistemi operativi pi&#249 importanti. Bill Gates ha gi&#224 espresso pi&#249 volte la sua preoccupazione per la crescente popolarit&#224 dell¿open source affermando che la crescente diffusione di Linux potrebbe ridurre notevolmente i margini di profitto di Microsoft.

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