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Sun Microsystems ha reso note le dimissioni di Bill Joy, uno dei fondatori della compagnia, nonché leggendario e innovativo software designer.
Joy, 48 anni, pur non ricoprendo attualmente un ruolo di rilievo, guidò la Sun nell¿Olimpo delle aziende leader della rivoluzione tecnologica seguita all¿avvento di Internet. Fu lui infatti a sviluppare le tecnologie alla base del core business della società di Palo Alto, tra cui il software Solaris e i microprocessori SPARC.
Joy fu uno dei primi sviluppatori del software Java che sostenne strenuamente di fronte allo scetticismo dell¿industria, facendone il linguaggio di programmazione oggi usato da milioni di persone nell¿ambito della telefonia mobile, dell¿elettronica di consumo e di Internet.
Joy inoltre fu il precursore dell¿oggi diffusissimo software aperto: egli infatti fu l¿ideatore del Berkeley Unix operating system, una variante accademica del programma AT&T Unix, antenato delle moderne versioni di Unix e precursore del movimento che diede vita a Linux.
Dal 2000 però, Joy ha cominciato a nutrire forti dubbi circa la validità del progresso scientifico a tutti i costi. I suoi dubbi, espressi in un articolo intitolato “Why the future doesn”t need us” (Perché il futuro non ha bisogno di noi, ndr) hanno scatenato un dibattito etico senza precedenti.
Le preoccupazioni di Joy sono espresse senza mezzi termini già dal sottotitolo dell¿articolo: ¿Le tecnologie più potenti del 21° secolo ¿ robotica, ingegneria genetica e nanotecnologia ¿ minacciano di rendere gli umani una specie a rischio¿.
Nondimeno Joy, deve la propria fama proprio al gigante della tecnologia moderna, fondato 20 anni fa insieme ad Andreas Bechtolsheim, Scott McNealy e Vinod Khosla e oggi al terzo posto nella produzione di Personal Computer dietro a IBM e Hewlett Packard.
Certo, le cose non vanno più bene come ai tempi d¿oro del boom delle dot-com: a luglio la Sun ha riportato la nona perdita trimestrale consecutiva e l¿azienda ha perso molto terreno rispetto alle concorrenti.