Europa
di Luigi Mazzella
Ministro per la Funzione Pubblica
E¿ per me un vivo piacere prendere parte a questa II Conferenza Europea sull¿eGovernment, alla presenza del Presidente del Consiglio Berlusconi, del Commissario Europeo Likanen, del Ministro Stanca e davanti ad un platea cosi qualificata.
L¿eGovernment è un tema centrale nell¿agenda, sia nazionale che internazionale, del Ministro per la funzione pubblica.
Le tecnologie dell¿informazione e delle comunicazioni consentono infatti di migliorare l¿efficienza, la qualità dei servizi pubblici e riorganizzare le pubbliche amministrazioni.
Come ha chiarito di recente l¿Ocse, nel rapporto ¿The eGovernment Imperative¿, che abbiamo presentato ai top manager pubblici italiani a Roma appena un mese fa in anteprima europea, il ¿Governo elettronico¿ esprime l¿idea di un¿amministrazione che dalle tecnologie può trarre significativi vantaggi in termini di efficienza.
Nel 2000 furono proprio i Ministri della funzione pubblica, riuniti a Strasburgo, a dare impulso al coordinamento di tutte le iniziative legate alll¿eGovernment nei paesi membri. E ciò nel contesto del Programma e-Europe, a suo tempo approvato dal Consiglio Europeo.
In questo contesto si è poi sviluppato il benchmarking europeo sull¿eGovernment che ha evidenziato il miglioramento della posizione italiana passata dal 12° posto del 2001 al 9° posto di oggi. Si tratta di un riconoscimento ambito e significativo per la crescita e la qualità dei nostri servizi in rete informativi ed interattivi (soprattutto in materia di adempimenti fiscali e previdenziali).
Anche nel citato rapporto Ocse, l¿Italia figura ben sei volte tra le esperienze di successo.
- l¿e-procurement;
- la realizzazione di centri regionali di competenza per sviluppare l¿eGovernment a livello locale;
- la gestione del finanziamento del piano di eGovernment;
- la politica di usabilità dei siti da parte dei disabili;
- la formazione manageriale;
- la misurazione dell¿impatto dell¿eGovernment.
In molti di questi programmi, il Ministero della funzione pubblica ha un ruolo fondamentale (penso alla formazione manageriale o ai Centri di Competenza regionale attivati per avere in ogni Regione una cabina di regia e di assistenza di tutti gli interventi eGovernment in corso ai vari livelli istituzionali).
Questi risultati non sono stati conseguiti per caso. Essi sono il frutto di una specifica politica del Governo. Mi limito qui a ricordare le due linee di azione del mio Ministero.
La prima linea di azione è stata la eliminazione degli ostacoli allo sviluppo dell¿eGovernment. Le barriere legislative e regolamentari, relative al pieno riconoscimento della validità giuridica al documento elettronico, sono cadute, con norme che hanno attribuito alla firma digitale lo stesso valore della firma autografa.
Una serie di provvedimenti consente oggi alle amministrazioni di utilizzare e scambiare documenti elettronici per la gestione dei procedimenti amministrativi e nei rapporti con cittadini e imprese (costituzione delle imprese, dichiarazione dei redditi, pagamento di contributi previdenziali).
Altri progetti mirano a realizzare quello che l¿Ocse chiama ¿seamless government¿ (¿amministrazione senza cuciture¿). Un¿amministrazione, cioè che si presenta al cittadino come un unico sportello al quale richiedere qualunque servizio indipendentemente dalla ripartizione delle competenze tra i diversi uffici.
Vorrei ricordare a tal fine la novità dello sportello unico per l¿impresa (one stop shop), che copre l¿80% della popolazione italiana e che ha consentito di ridurre ad un solo adempimento procedimenti che richiedevano decine di autorizzazioni.
L¿altra linea di azione fondamentale del mio Ministero è quella relativa alle capacità di innovazione, basata su alcune priorità di intervento e di sostegno alle pubbliche amministrazioni.
La prima è diretta a migliorare l¿accesso ai servizi e la soddisfazione degli utenti.
La seconda mira all¿utilizzo di internet per rafforzare la partecipazione dei cittadini nei processi decisionali e nella vita delle istituzioni pubbliche.
La terza priorità ha lo scopo di favorire un clima organizzativo orientato al cambiamento.
Il management deve essere in grado di esercitare una leadership tale da trainare l¿intera organizzazione verso gli obiettivi di modernizzazione, soprattutto facendo leva sulla valorizzazione del personale.
Per aiutare le amministrazioni in questo percorso il Dipartimento della funzione pubblica ha assunto una serie di iniziative. Mi limito a ricordarne alcune.
Innanzi tutto, un¿azione di promozione e selezione di buone pratiche messe a disposizione di tutte le amministrazioni attraverso la banca dati Buoni Esempi. Tale Banca è accessibile da Web, ed oggi raccoglie oltre 900 esperienze di successo, selezionate attraverso diversi premi nazionali. Anche per questo ritengo eccellente la iniziativa della Commissione relativa agli e-Europe Awards, la cui prima edizione viene celebrata in questa Conferenza. Ad essa partecipiamo con ben 13 ¿best practices¿ italiane.
In secondo luogo, l¿utilizzo di strumenti di autodiagnosi delle condizioni e delle performance organizzative interne alle amministrazioni pubbliche.
In terzo luogo, la formazione.Per il successo dell¿eGovernment è indispensabile investire sul capitale umano. In tal senso, sono stati attivati programmi di formazione per i managers degli enti locali, diretti ad adeguare le loro competenze tecnologiche, di gestione delle informazioni e quelle legate alla società dell¿informazione.
Voglio ricordare alcune altre iniziative del mio Ministero.
Ritengo che le considerazioni da me svolte, con riferimento all¿Italia ed alla sua pubblica amministrazione, possano valere per altri paesi europei. Per questo nel programma della Presidenza italiana, ho voluto dare una particolare enfasi ad alcune iniziative concrete di cooperazione tra le funzioni pubbliche.
Per quanto riguarda il Common Assessment Framework si terrà a Roma, a metà novembre, un apposito evento volto, a promuovere la sua diffusione nelle amministrazioni pubbliche dell¿Unione e la costituzione di una rete tra esse.
Per quanto riguarda la formazione è nostra intenzione elevare a livello europeo alcune delle nostre iniziative (per esempio stiamo ragionando ad un telegiornale web della P.A. europea, ad un back-office comune tra le scuole dei vari paesi che operano sulla P.A., etc.).
Una delle nostre iniziative più importanti nell¿ambito del semestre italiano di presidenza dell¿Unione Europea sarà volta a gettare le basi giuridiche e normative di un eGovernment europeo.
Infatti, il Governo Elettronico non si deve fermare ai confini nazionali, ma deve unire gli Stati membri ed i loro cittadini, diventando uno strumento essenziale per dare sempre maggiore realizzazione alle ¿Quattro libertà¿ enunciate nel Trattato di Roma.
A tale scopo il Dipartimento della Funzione Pubblica organizzerà un incontro, a livello di direttori generali, sul tema ¿Strumenti giuridici per l¿eGovernment in Europa¿, che si terrà presso la Reggia di Caserta dal 20 al 22 novembre e vedrà la partecipazione di alcuni tra i migliori esperti europei.
Concludendo, ritengo di avervi illustrato alcune iniziative in cui la pubblica amministrazione italiana dovrà cimentarsi; conosco peraltro molti casi in cui paesi europei hanno realizzato soluzioni di successo. Nel campo dell¿eGovernment, è necessario creare sinergie, ed estendere i risultati raggiunti anche ai paesi in via di adesione e candidati. Le nuove tecnologie devono consentire di costruire una amministrazione pubblica europea sempre più integrata e sempre più di sostegno allo sviluppo della ¿grande Europa¿.
Che mi auguro possa essere una realtà alla fine del semestre di presidenza italiana.