Il computer e l¿internet

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Italia



di Giancarlo Livraghi

Esperto in Comunicazione

GANDALF

Il personal computer

L¿evoluzione del computer &#232 molto meno recente di quanto comunemente si pensi. C¿erano macchine da calcolo (a orologeria) alla fine del Seicento. L¿uso del codice binario in quel genere di strumenti era stato definito da Leibniz nel 1701. Ipotesi praticabili sulla difference engine (che non era solo un ¿calcolatore¿) erano chiaramente impostate nella prima met&#224 del diciannovesimo secolo.

Ma solo negli ultimi vent¿anni del secolo scorso &#232 cominciata quella larga diffusione dei personal computer che nessuno aveva previsto e che non ha finito di portare cambiamenti in molte attivit&#224 ¿ non solo delle imprese e delle organizzazioni, ma anche delle persone e delle famiglie.

Un computer ha evidentemente molte funzioni diverse, ma fra queste ha assunto crescente importanza il suo ruolo come strumento di comunicazione ¿ tanto da farci dimenticare che all¿origine era una calcolatrice elettronica (e che questo &#232 ancora il nucleo, a noi invisibile, su cui si basa il suo funzionamento). Ormai non &#232 pi&#249 una rarit&#224, neppure in Italia. E se fino a qualche anno fa era presente soprattutto negli uffici, oggi &#232 sempre pi&#249 largamente diffuso nelle abitazioni.

La diffusione del personal computer segna da anni, anche in Italia, una crescita non molto veloce, ma costante e continua. Con le caratteristiche tipiche di un andamento solido e durevole. Si nota, anche in questo caso, una coincidenza con un maggior uso di altre risorse.

Le persone che usano un computer leggono pi&#249 libri (+95%) e pi&#249 giornali (+30%) delle altre ¿ e ascoltano di pi&#249 la radio (+42%). Non c¿&#232 molta differenza nell¿uso del cellulare (+16%). Ovvia la correlazione con l¿uso dell¿internet ¿ anche se rimane elevata la percentuale di persone che, pur avendo un computer, non si collegano alla rete.

Il computer &#232 ovviamente una macchina complessa con una grande variet&#224 di utilizzi. Ma gli usi dominanti sono quelli che lo collocano legittimamente fra le risorse di comunicazione e di informazione ¿ un quadro in cui nessuna sostituisce le altre e tutte si combinano in una crescente complessit&#224 e una graduale evoluzione dei ruoli.

L¿internet

Anche l¿evoluzione dell¿internet non &#232 cos&#236 nuova, o cos&#236 improvvisa, come si usa pensare. Se ne era definito il modello nel 1945 (e, come intuizione concettuale, anche un secolo prima). L¿internet, cos&#236 come la conosciamo oggi, esiste da trent¿anni (da dodici quella soluzione molto diffusa che si chiama world wide web). Ma &#232 vero che una diffusione estesa della rete &#232 cominciata fra il 1994 e il 1995.

Da alcuni anni (in Italia a partire dal 1998) si stanno attenuando le differenze di livello culturale ed economico, di localit&#224 geografica, eccetera. La rete non &#232 ancora ¿per tutti¿ ma non &#232 pi&#249 ¿per pochi¿. L¿Italia, bench&#233 ancora arretrata rispetto ai paesi pi&#249 avanzati (come gli Stati Uniti e l¿Europa settentrionale), ora ha un livello di attivit&#224 online superiore alla media europea.

L¿internet non &#232 classificabile come un ¿mezzo¿ con caratteristiche proprie. &#200, per sua natura, un sistema che offre una vasta gamma di possibili utilizzi (e in cui ognuno si costruisce una ¿rete su misura¿). La forte possibilit&#224 di differenza nell¿uso individuale, e le risorse di interattivit&#224 che offre, fanno della rete uno strumento diverso da tutti gli altri e in parte ¿sostitutivo¿ (cos&#236 come ha sostituito in parte la corrispondenza ¿cartacea¿ o la ricerca in biblioteca, ovviamente offre una vasta gamma di altre possibilit&#224).

Contrariamente a ci&#242 che alcuni pensavano (e ancora qualcuno predica) la rete non &#232 ¿un mondo a parte¿. E anche in questo caso vediamo che gli utenti ¿abituali¿ sono, contemporaneamente, ¿forti consumatori¿ di altre risorse.

Le persone che usano l¿internet leggono pi&#249 libri (+96%) e giornali (+54%) delle altre. Ci sono differenze notevoli anche nell¿uso del cellulare (+80%) e della radio (+38%). L¿uso della rete &#232 (ed &#232 sempre stato) diffuso fra persone che hanno (e continuano ad avere) un ¿ricco¿ repertorio di attivit&#224 e strumenti di comunicazione.

Un¿idea diffusa, quanto sbagliata, &#232 che l¿internet sia un mezzo prevalentemente ¿audiovisivo¿. La sua struttura portante &#232 e rimane la parola scritta (non &#232 un caso che il maggior successo mondiale nel ¿commercio elettronico¿ sia una libreria). In un paese come l¿Italia che ha una debolezza strutturale in fatto di lettura, sarebbe importante valorizzare anche l¿uso dell¿internet come strumento per diffondere l¿abitudine di leggere e scrivere. Scioccamente (e un po¿ perversamente) molti tentano di fare il contrario ¿ cio&#232 tentano di ridurre la rete a un¿ennesima ¿succursale¿ della televisione. Pi&#249 che una pedestre (e spesso ostica) ¿alfabetizzazione¿ tecnica, ci&#242 che occorre &#232 un arricchimento culturale che aumenti l¿interesse alla lettura in tutte le sue forme (dai libri ai giornali e alla rete ¿ o viceversa).

Ci sono e ci saranno evoluzioni complesse nell¿uso dell¿internet, ma tutto ci&#242 che sappiamo finora indica che le sue funzioni fondamentali sono due: lo scambio interpersonale e la ricerca di informazioni. Con possibilit&#224 prima inimmaginabili e in continua crescita. La quantit&#224 di materiale disponibile, e di possibilit&#224 di dialogo, offerta dalla rete mette a disposizione personale di ognuno molto di pi&#249 di ci&#242 che poteva contenere la pi&#249 immensa delle biblioteche (o ¿emeroteche¿) ipotizzabili. L¿evoluzione in atto, e possibile per il futuro, dipende in minima parte dalle risorse tecniche, che gi&#224 ci sono, e in misura predominante dall¿evoluzione culturale ¿ in cui un uso consapevole e attivo della comunicazione elettronica &#232 un elemento importante, ma non esclusivo.

Se osserviamo la gamma di strumenti in un gruppo ¿ricco di informazione¿, come quello definito ¿onnivori¿ nello studio del Censis, vediamo una forte e contemporanea presenza di molte risorse diverse.

I pi&#249 ¿ricchi¿ di informazione e comunicazione non hanno solo una gamma pi&#249 estesa di risorse, ma anche una maggiore frequenza d¿uso per ciascuno degli strumenti. In queste categorie la presenza dell¿internet si &#232 gi&#224 collocata nella gamma abituale, con livelli molto simili a quelli di altri elementi dell¿orchestra. A parte l¿onnipresente televisione, nelle categorie pi&#249 evolute tutte le risorse hanno una penetrazione di uso ¿abituale¿ fra il 70 e l¿80 per cento ¿ mentre nel resto della popolazione ci sono forti squilibri.

E con questo ritorniamo alle osservazioni iniziali. Il ¿paradosso della conoscenza¿ sta in un¿abbondanza di risorse che &#232 contemporaneamente una ricchezza e un problema. La comunicazione (quella che si emette come quella che si riceve) &#232 sempre stata una funzione fondamentale delle comunità umane. Oggi ha assunto dimensioni, e potenzialità, che continuano a crescere e ad evolversi ¿ e che dobbiamo ancora imparare a gestire.

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