Italia
Ieri, primo appuntamento con la comunità finanziaria per Telecom Italia, dopo la fusione con Olivetti. Marco Tronchetti Provera, presidente del Gruppo, appare soddisfatto. I conti del primo semestre, infatti, sono migliorati e il debito si è ridotto. Merito del suo programma, che sembra aver funzionato. Nel corso dell¿incontro, Tronchetti ha dichiarato che entro la fine del 2004 ¿il debito scenderà a 30,6 miliardi dagli attuali 37,444 miliardi di euro e la riduzione sarà tutta coperta da produzione di cassa¿. Stop alle operazioni di finanza straordinaria, chiarisce il presidente di Telecom Italia, mettendo fine alle speculazioni borsistiche su una possibile integrazione tra Tim e Telecom nate sull¿onda dell”entusiasmo per l”Ops di France Telecom su Orange. ¿Mi sembra ne abbiamo fatte abbastanza fino ad oggi¿, ha scherzato Tronchetti durante la conferenza stampa.
Tra gli obiettivi del Gruppo a breve, ¿l¿aumento di cassa e profittabilità¿. Per quanto riguarda il Cda, Tronchetti afferma che ¿ha dato degli ottimi risultati, spetterà all”assemblea decidere cosa fare: non c”è nessun limite a cambiarlo ma nemmeno necessità di farlo¿. A chi gli faceva notare che l”attuale consiglio è espressione di un azionista di maggioranza, Olivetti, che non esiste più, Tronchetti ha risposto: ¿Continuiamo a mantenerci focalizzati sullo sviluppo dell”azienda. E” con queste cose che si ottiene la fiducia degli azionisti¿.
Circa la governabilità del maggiore gruppo italiano di tlc, controllato da Olimpia con appena l”11,5%, Tronchetti spiega: ¿Olimpia non ha bisogno di operazioni di finanza straordinaria, né ha acquistato di recente azioni Telecom sul mercato per incrementare la propria quota perché, se avessimo fatto investimenti lo avremmo comunicato al mercato¿. Il presidente di Telecom ha quindi precisato che, con altri soci, ¿non c”è nessun progetto di nessun patto di Olimpia¿.
Soddisfatto per la riduzione dell¿indebitamento, uno dei maggiori problemi che affliggono tutti i grandi operatori europei, Tronchetti ha affermato che ¿la fusione ha portato, come risultato finale, un livello di debito più basso di quando abbiamo cominciato a occuparci di Telecom. Dopo l”Opa, il diritto di recesso, la fusione e le cessioni, il debito netto a luglio è inferiore a quello di fine 2002. Tra settembre 2001 e settembre 2003 lo abbiamo ridotto di 8 miliardi di euro malgrado la distribuzione al mercato di circa 10 miliardi di euro (4,7 miliardi con i dividendi, 5,3 per l”Opa e 0,3 acquistando azioni proprie)¿.
Il presidente di Telecom Italia ha poi illustrato i principali dati relativi al primo semestre 2003. A giugno 2003 l”utile netto consolidato si è attestato a 1,056 miliardi contro una perdita di 511 milioni a giugno 2002. Il margine operativo lordo è cresciuto dell”1,1% a 6,921 miliardi di euro. Gli effetti negativi delle variazioni dei cambi hanno inciso sull”andamento dei ricavi che sono scesi del 2,5% a 15,149 miliardi di euro. Il risultato operativo è invece cresciuto del 9,8% a 3,281 mld di euro. Il free cash flow operativo è cresciuto del 16% a 4,85 mld di euro. ¿Se negli ultimi 24 mesi avessi investito in qualsiasi altra azienda ¿ ha commentato Tronchetti – non avremmo avuto performance come quelle che ha registrato Telecom. Abbiamo capito che ha un attività aciclica, che può continuare a produrre profitti e cash flow anche in anni particolarmente difficili come quelli che abbiamo vissuto¿.
Tra gli gli obiettivi per la seconda metà dell”anno, il presidente di Telecom cita la banda larga e quello di aumentare i ricavi da servizi ad alto valore aggiunto, sia sul fisso che sul mobile¿.
Riguardo Telecom Italia Media, nata dalla scissione di Seat Pagine Gialle, Tronchetti ha affermato che ¿è sempre più strategica, considerando anche l”evoluzione nei servizi del mobile e del fisso. Stiamo investendo molto nel digitale terrestre ¿ ha annunciato – perché pensiamo apra spazi per una maggiore competizione¿.
Nessuna novità in materia di dismissioni. ¿Non c”è nessun contatto con Swisscom per la cessione della partecipazione in Telekom Austria¿, ha smentito Tronchetti. ¿Per Telekom Austria l”accordo prevede la vendita entro il primo trimestre del 2004 ed è nostra intenzione finalizzarla¿.
Conference call con gli analisti anche per Marco De Benedetti, Ad di Tim, il quale ha dichiarato che la politica di dividendi di Telecom Italia Mobile non cambia. ¿Confermo – ha affermato De Benedetti – quanto ho detto in passato. Due anni fa abbiamo introdotto una politica dei dividendi che prevede un pay out del 90%. L”abbiamo confermata l”anno scorso e intendiamo continuare così anche nel 2003. Credo che quello che ci si deve aspettare per quest”anno è un dividendo di circa 2 miliardi di euro. Non abbiamo in programma – ha concluso l¿Ad di Tim – alcuna altra operazione come buy back o dividendo straordinario¿.
© 2003 Key4biz.it