Europa
di Pierluigi Sandonnini
Secondo la previsione della società di ricerca Gartner, l¿Umts, il nuovo standard di telefonia mobile, si affermerà solo nel lungo termine. E il mercato europeo vedrà ridursi il numero degli operatori sulla scena. Stando a quanto dichiarato da Nick Jones, vice presidente Gartner, il 3G si affermerà solo nel lungo periodo, lasciando sopravvivere a lungo la generazione di mezzo (2,5G).
Agli operatori europei di telefonia mobile, in cerca di nuovi ricavi dai servizi Gprs e 3G per far fronte agli investimenti, un¿altra società di analisi, la Forrester Research, consiglia per i prossimi dodici mesi di focalizzare l¿attenzione su due specifici segmenti di consumatori: giovani donne e uomini d¿affari. Secondo la Forrester, infatti, solo il 20 per cento degli utenti di telefonia mobile europei adotterà applicazioni di tipo 2,5 e 3G nei prossimi due anni.
Il primo segmento, quello femminile, rappresenta il 14 per cento (27 milioni di consumatori) della clientela di telefonia mobile europea. Oltre a effettuare chiamate in voce e a usare gli Sms, queste utilizzatrici vedono principalmente il telefonino come un modo per divertirsi. Sono consumatrici dei nuovi servizi che via via vengono resi disponibili. Secondo la Forrester, i produttori di telefonini dovrebbero spingere i terminali Gprs per la prossima fine d¿anno, per poi spostare l¿attenzione, nel 2004, verso giochi, MMS e nuovi terminali.
Il secondo gruppo comprende circa il 15 per cento degli utenti mobili europei (circa 29 milioni). Si tratta di uomini con ambizioni di carriera, professionisti ad alto reddito, che cercano nella tecnologia un aiuto all¿organizzazione del loro lavoro e un modo per stare in contatto con i colleghi.
Questa tipologia di utente è meno sensibile al prezzo rispetto alla media. Per loro il telefonino deve principalmente offrire comunicazione (servizi MMS), ma dimostrano un certo interesse anche per il mobile email. Per catturare questi consumatori, gli operatori dovrebbero puntare sulla connettività e i vantaggi in efficienza nel 2003. Per la fine del 2004, molte aziende avranno adottato la tecnologia Gprs. All¿inizio del 2006, la 3G significherà per questo gruppo di utenti il passo successivo verso servizi ancora più veloci e sofisticati, con una migliore integrazione dei terminali.
Il rapporto, dal titolo ¿Segmenting Europe¿s Mobile Consumers¿, è stato redatto da Forrester intervistando oltre 22.000 soggetti appartenenti a sette mercati (Francia, Germania, Italia, Olanda, Spagna, Svezia e Gran Bretagna).
Una selezione degli operatori
La telefonia mobile sta attraversando in Europa un periodo di stabilizzazione, dopo la tumultuosa crescita degli anni scorsi; per Gartner il 2003 segna l¿inizio del consolidamento del mercato, che vedrà rimanere non più di tre operatori per paese e tre grandi operatori internazionali europei.
Per i nuovi ricavi gli operatori devono guardare ai servizi dati a valore aggiunto e di download, come i giochi. Gli standard per questi servizi rimangono però incerti, dal momento che sono dominati dai produttori. Gli MMS, i servizi di messaggistica multimediale, non salveranno i gestori nel 2003: occorre ancora tempo perché si raggiunga la massa critica di terminali e utilizzatori.
Il quadro delineato da Gartner per i prossimi anni non è del tutto negativo. Per quel che riguarda l¿intero comparto delle telecomunicazioni, infatti, la società prevede una crescita anno su anno. I problemi derivano dal fatto che si tratta comunque di un mercato troppo affollato rispetto al margine di crescita previsto. I principali operatori non hanno la forza finanziaria per fare acquisizioni; molti di loro potrebbero trovarsi in forti difficoltà. In molti casi, la soluzione sarà la vendita e l¿accorpamento di tre o quattro operatori in una unica mega-società.
Nei prossimi mesi, comunque, il mercato europeo è destinato a consolidarsi, ma in maniera diversa a seconda dei Paesi.
I costi dell¿Umts
Il 2003 è stato l¿anno della partenza dell¿Umts in Italia, sebbene si tratti di un avvio lento. Analizzando alcune cifre si può facilmente comprendere come i costi dei servizi 3G siano ancora elevati. Questo perché i gestori Umts devono rientrare degli investimenti fatti per il pagamento delle licenze, l¿installazione della rete mobile 3G, la realizzazione delle strutture di gestione di relazione con i clienti (CRM, Customer relationship management).
In Italia il costo delle licenze è stato di circa 2,6 miliardi di euro ciascuna; i nuovi entranti, cioè quelle compagini che non disponevano già di licenze Gsm, hanno acquistato frequenze aggiuntive (5 MHz) per altri 830 milioni di euro.
Per l¿installazione della rete, i costi sono valutati intorno a 5 miliardi di euro per operatore (la media europea è di 7,7 mld di euro), da sostenere in 5 anni (2002-2006).
Ci sono poi i costi di acquisizione e gestione dei clienti. Nel caso del Gsm, ogni nuovo cliente viene a costare 2.500 euro e la sua gestione 200 euro l¿anno. Per l¿Umts si stimano costi di customer relationship management pari a 3,8 miliardi di euro per ogni gestore munito di licenza, da sostenere nel quinquennio 2002-2006.
In totale, entro il 2006 ogni operatore Umts dovrà sborsare circa 12 miliardi di euro. Una cifra ingente, che fa prevedere tempi piuttosto lunghi per l¿ammortamento. In questo senso, il provvedimento governativo italiano che ha allungato la durata delle licenze (modificando in corsa i termini fissati dalla gara di assegnazione) costituisce certamente un vantaggio per gli operatori e un punto in più per la richiesta di finanziamenti alle banche. Investimenti dell¿ordine dei miliardi di euro, infatti, possono essere affrontati quasi esclusivamente ricorrendo al project financing. In parole povere, i debiti contratti per realizzare il progetto si ripagano nel tempo con il cash flow che il progetto stesso riesce a generare.