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Continuano i colpi di scena nella diatriba che vede protagonisti il sistema operativo Linux e SCO Group: dopo aver dichiarato guerra a IBM, Novell e agli utenti di Linux, SCO – nell¿ambito della battaglia sulla presunta violazione dei diritti di copyright del sistema operativo Unix – ha diffuso i dettagli di un piano per imporre la licenza alle imprese e ai singoli utenti che usano Linux.
Il piano prevede una spesa di 699 dollari per ogni computer che utilizza il software open source, che SCO sostiene essere di sua proprietà e illegalmente copiato in Linux. Esistono comunque 3 tipi di licenza per i diversi usi del sistema operativo: client, server e embedded. La licenza potrà essere pagata in una sola tranche, ma il costo raddoppierà alla fine del periodo transitorio che scade il 15 ottobre.
Sco ha definito Linux come “una derivazione non autorizzata” e ha avvertito gli utenti privi di licenza d”uso per Unix che potranno subire azioni giudiziarie.
Il progetto ha naturalmente suscitato forti polemiche tra i sostenitori del sistema operativo aperto, che deve la sua crescente popolarità proprio al fatto di poter essere copiato e modificato liberamente, a differenza di Unix o di Windows della Microsoft.
SCO, si legge sul sito del Gruppo (http://www.sco.com), è proprietaria del copyright sul sistema operativo Unix creato nel 1969 nei laboratori Bell. Attraverso una serie di fusioni e acquisizioni, infatti, SCO ha infatti acquisito la proprietà del brevetto, dei diritti d¿autore e delle tecnologie associate al sistema operativo.
“SCO è proprietaria del sistema operativo UNIX nonché di tutti i contratti, i diritti e i copyright relativi a UNIX necessari per condurre il business correlato”, ha dichiarato inoltre Chris Sontag, senior vice president e general manager della divisione SCOsource. “Nessuna delle vertenze legali nelle quali siamo attualmente coinvolti include l”avanzamento di pretese concernenti i copyright. Siamo entrati nel merito di questa questione spinti unicamente da chi ha messo in discussione i diritti di SCO sui copyright di UNIX e UnixWare e ci sembra con questo di aver dimostrato i nostri diritti di copyright fuor di ogni dubbio”.
A maggio, SCO ha convinto Microsoft ad acquistare i diritti di licenza di Unix compresi brevetti e codice sorgente.
SCO ha affermato di aver stipulato anche un altro accordo di licensing con un grosso produttore di software di cui, però, non è nota l”identità. Darl McBride, CEO di SCO, si è limitato a definire i due accordi come ¿contratti decisamente importanti¿.