Italia
Nell¿ambito dell¿acceso dibattito che si è aperto sull¿acquisto delle frequenze per digitale terrestre, è intervenuto il coordinatore Marco Rossignoli della Aeranti-Corallo.
La maggior parte delle emittenti locali ¿non intende vendere le proprie frequenze¿, sottolinea Rossignoli, a proposito delle trattative fra la Rai e le Tv locali per l”acquisizione di frequenze per il passaggio al digitale.
Rossignoli chiede anche di ””garantire alle Tv locali di poter trasmettere i propri palinsesti nel bouquet della stessa Rai¿ e sottolinea che ¿è importante che gli acquisti vengano effettuati dalla Rai e non da Raiway per evitare la nullità delle cessioni¿.
¿La maggior parte degli editori televisivi locali – sottolinea Rossignoli – non intende vendere le proprie frequenze in quanto, con il passaggio al digitale, si apriranno nuove importanti opportunità imprenditoriali per il settore. Chi sarà titolare di frequenze potrà svolgere l”attività di operatore di rete digitale realizzando business sicuramente più interessanti di quelli derivanti dalla vendita delle frequenze¿.
In ogni caso, continua il coordinatore di Aeranti-Corallo, ¿riteniamo che la Rai debba garantire alle Tv locali che cederanno le frequenze di poter continuare a svolgere l”attività come fornitore di contenuti digitali, cioè di poter trasmettere i propri palinsesti nei bouquet che la Rai realizzerà sulle frequenze acquistate¿. Infatti, continua ancora Rossignoli, la legge 66/2001 impone alla Rai di destinare almeno il 40% della capacità trasmissiva dei canali digitali a soggetti diversi dalla stessa Rai.
¿Riteniamo inoltre importante ¿ conclude – che gli acquisti vengano effettuati dalla Rai e non da Raiway (società controllata dalla Rai che sta trattando le acquisizioni) in quanto quest”ultima, in base alla legge 66/2001, non è legittimata a effettuare acquisizioni non essendo concessionaria televisiva e pertanto eventuali acquisti da parte di Raiway sarebbero nulli¿.
In merito alla vicenda delle frequenze, è intervenuto anche Giuseppe Giulietti, portavoce dell”Associazione Art.21.
¿Le Autorità di garanzia aprano una formale istruttoria per impedire che il piano delle frequenze sia ridotto a carta straccia¿, ha commentato Giulietti.
In una nota, ha sottolineato che ¿Il mercato delle frequenze in corso richiede una ”illuminazione a giorno” da parte dell” Autorità di Garanzia. La lettera-denuncia del presidente della Rai meritava e merita un attento approfondimento in tutte le sedi¿.
¿Quanto sta accadendo – continua Giulietti – rischia uno stravolgimento con fortissimi danni per i nuovi entranti, per le piccole e medie imprese e per quanti non vogliano ridursi ad essere i fedeli vassalli di un duopolio con un solo proprietario¿.
Nella nota si legge, che per queste ragioni, ¿¿l”associazione Art.21 riterrà quanto mai opportuno che le Autorità di garanzia aprano una formale istruttoria per impedire che il piano delle frequenze sia ridotto a carta straccia e che il passaggio al digitale sia avviato ancora una volta sotto l”unico segno degli amici¿.
Legge n. 66 del 20 marzo 2001, ¿Conversione in legge, con modificazioni, del Decreto Legge n. 5 del 23 gennaio 2001, recante disposizioni urgenti per il differimento di termini in materia di trasmissioni radiotelevisive analogiche e digitali, nonché per il risanamento di impianti radiotelevisivi¿
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