Italia
L¿Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha dato il proprio assenso al regolamento che fissa le quote dei diritti residuali per i produttori televisivi indipendenti e rende accessibili anche ai produttori italiani i finanziamenti del Fondo Europeo per il sostegno dell”audiovisivo.
Il regolamento, che rende applicativa la legge sulla produzione televisiva del ”98 e fa seguito alla istituzione – sempre da parte dell”Authority – dell”Albo dei produttori indipendenti (circa 400 in Italia), introduce un limite temporale di sette anni per tutte le produzioni audiovisive (film, fiction, cartoni animati) a eccezione dei documentari, per i quali il limite temporale scatta dopo 5 anni. L”attribuzione delle quote di diritti residuali – stabilisce inoltre il regolamento – viene effettuata secondo un criterio di proporzionalità alla effettiva partecipazione, da parte del produttore indipendente, alle fasi di sviluppo e realizzazione dell”opera.
Giuseppe Sangiorgi – commissario relatore del regolamento per l”Agcom – ha spiegato che ¿L”obiettivo è quello di aiutare lo sviluppo in Italia del settore della produzione Tv indipendente, favorendo la circolazione effettiva delle opere audiovisive e la messa in moto del cosiddetto secondo mercato, condizioni ritenute indispensabili per l”accesso ai fondi europei¿.
Il commissario ha spiegato che in pratica, mentre fino ad oggi le emittenti televisive acquisivano una volta per tutte i diritti dell”opera che realizzavano anche con i contributi di un produttore indipendente, ora, dopo sette anni se si tratta di un film o di una fiction e dopo cinque se si tratta di un documentario, dovranno rinegoziare i diritti con lo stesso produttore.
Il regolamento contiene anche delle norme asimmetriche a ulteriore garanzia dei produttori indipendenti nella trattativa con le emittenti. Nel caso ad esempio che un produttore Tv indipendente abbia contribuito per una quota che va oltre il 10% e l”emittente Tv nei cinque anni successivi a quello in cui il prodotto è stato realizzato non lo manda mai in onda, i diritti di quel prodotto vanno interamente al produttore indipendente.
In conclusione, Sangiorgi ha commentato che ¿L”augurio è che in base al dettato della legge e a questo regolamento applicativo il settore della produzione Tv cresca, produca figure professionali con spalle più forti e maggiori capacità di rischio, che non siano solo dei puri e semplici realizzatori. La fiction italiana è stata in questi anni ampiamente premiata dal pubblico italiano, speriamo ¿ ha aggiunto – che il secondo mercato rimetta in moto anche la documentaristica, che è stata negli anni passati un cavallo di battaglia della produzione italiana¿.
Legge n. 122, del 30 aprile 1998, ¿Differimento di termini previsti dalla legge 31 luglio 1997, n. 249, relativi all”Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, nonché norme in materia di programmazione e di interruzioni pubblicitarie televisive¿