Europa
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il progetto di legge che permette allo Stato di scendere al di sotto del 50% – dall¿attuale 58,5% – nell¿ex monopolista francese delle telecomunicazioni.
Modificando una legge del 1990 sullo statuto di France Télécom, il governo non metterà sul mercato la propria quota, bensì la diluirà in occasione di una nuova emissione di azioni.
France Télécom è l¿unico operatore con Swisscom ¿ controllato al 62% dal governo subalpino ¿ ad avere il 50% del proprio capitale controllato dallo Stato.
Il ministero delle Finanze ha assicurato che il provvedimento garantirà il mantenimento dell¿attuale statuto dei dipendenti in cambio del via libera alla privatizzazione: ¿Le garanzie statutarie, saranno mantenute quali che siano le evoluzioni del capitale di FT rese giuridicamente possibili dal programma e che potranno essere necessarie per i progetti strategici dell¿impresa¿. I dipendenti, cioè, manterranno il contratto da statali anche dopo la privatizzazione.
Intanto Bruxelles è in attesa che la Francia si allinei alle nuove direttive europee che impongono di non considerare più France Telecom l¿unico operatore incaricato di fornire servizio pubblico. Le nuove norme prevedono infatti, che tutti i servizi riuniti sotto la definizione di ¿servizio universale¿ ¿ fornitura di cabine telefoniche, condivisione tariffaria – siano assegnati tramite gara d¿appalto pubblica.
Il governo, comunque, continua a smentire di essere intenzionato a ridurre la propria partecipazione al di sotto del 50%. ¿Assolutamente no. Non è questo lo spirito con cui stiamo lavorando¿, ha dichiarato il portavoce François Copé.