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La Commissione americana delle operazioni di Borsa (SEC) ha deciso di aprire un dossier sulla scia della notizia che il primo Isp del mondo Aol ¿ la divisione Internet di Time Warner ¿ avrebbe gonfiato i propri abbonati.
Lo afferma il Wall Street Journal nella sue edizione di oggi, mercoledì 30 luglio.
La SEC (Security Exchange Commission) avrebbe chiesto ad Aol di ¿fargli avere tutti i documenti cartacei e elettronici e tutti quelle pratiche che rivelerebbero accordi politici o di altro tipo del Gruppo, relativi agli abbonamenti in questione¿, dice il noto quotidiano finanziario.
Il WSJ già venerdì aveva affermato che Aol, che è già oggetto di un¿ulteriore indagine dell¿Autorità di Borsa per il metodo usato per contabilizzare il suo fatturato, aveva gonfiato impropriamente i suoi sottoscrittori e venduto pacchetti di abbonamenti a basso prezzo – si parla di un dollaro ad account – a società della grande distribuzione commerciale con le quali aveva degli accordi, fra cui Target e Sears Roebuck.
Queste ultime a loro volta provvedevano a collocare questi stessi abbonamenti presso i loro addetti, ad un prezzo agevolato rispetto a quello ufficiale, intascando conseguentemente la differenza. Questo meccanismo avrebbe consentito ad Aol di poter contare su almeno 830.000 clienti in più nel 2001 e nel 2002, sempre secondo quanto riportato dal WSJ.
La vendita dei pacchetti riguarderebbe ben il 17% dei clienti complessivamente acquisiti da America Online in questo stesso periodo, in tutto cinque milioni. Aol ha precisato in ogni caso che queste modalità di vendita degli account sono state abbandonate già nel 2000 e nel 2001.
La divisione Internet è la causa della cattiva performance che il colosso dei media Aol Time Warner sta registrando sui mercati finanziari.
Il Gruppo, altamente indebitato, nel secondo trimestre 2003 ha perso 846.000 abbonati negli Usa e 52.000 in Europa, i suoi abbonati per le due aree erano rispettivamente di 25,3 e 6,2 milioni alla data del 30 giugno