Italia
Intervista a cura di Raffaella Natale
Dalla Toscana una proposta nel campo dell¿innovazione e della ricerca, che guarda a risultati concreti a breve e medio termine e che pone un ventaglio di nuove competenze al servizio delle piccole e medie imprese e delle istituzioni locali.
Tre centri di competenza all¿insegna dell¿open source, pensati e realizzati con focalizzazione su security, wi-fi, usabilità e CRM per le banche, le piccole e medie imprese e la Pubblica amministrazione locale. E¿ Bassnet, la nuova società del gruppo Bassilichi, con una mission ben definita, che fa di sicurezza, usability, interfaccia utenza, applicazioni wireless e CRM, tutti pensati in una logica open source, i suoi punti di forza.
Per queste ragioni abbiamo cercato di saperne di più e abbiamo chiesto a Luca Bassilichi, Ad e vicepresidente esecutivo di Bassnet, di esporci i termini di una vision, quale quella espressa dalla nuova società, fondata sulla gestione strategica ed immediatamente operativa di progetti di ricerca e sviluppo per l¿innovazione tecnologica ed organizzativa.
D. Quali sono le principali aree nelle quali è concentrata la vostra azione?
R. La ringrazio per avere usato il termine azione nella domanda. Ritengo infatti che, per costruire un pensiero strategico forte, indicazioni ad agire e concretezza immediata rappresentino lo spirito imprenditoriale di questa nuova intrapresa. In particolare i nostri progetti immediati riguardano innanzitutto le modalità più innovative dei sistemi di pagamento elettronici on-line e off-line, unitamente al Web Content Management per le piccole e medie imprese e per la Pubblica Amministrazione, pensato peraltro sia in modalità pay-per-use che service on demand, e infine l¿e-content che guarda all¿immensa area dei beni culturali. Tutti gli ambiti appena citati sono poi realizzati sotto l¿egida dell¿open source, tutti installati in modalità Asp e corredati con Crm. Ciò che ci motiva fortemente è la ricerca di soluzioni globali a prezzi competitivi, tali da poter penetrare anche in piccole realtà che devono gestire con grande attenzione anche i più piccoli investimenti.
D. Bassnet è dislocata in tre sedi, Firenze, Poggibonsi e Palermo. Ci può esporre le motivazioni di questa scelta?
R. Sì, abbiamo più sedi in diverse regioni, ma mi interessa particolarmente sottolineare il progetto di creazione di un asse Toscana-Sicilia, motivato dalla ricerca di un nuovo mix di cultura d¿impresa. Peraltro il gruppo Bassilichi in quanto tale è stabilmente presente sul territorio dell¿area palermitana dal 1998, anno dell¿istituzione di una mediateca e dell¿adeguamento delle infrastrutture informatiche della biblioteca cittadina ai non vedenti. Vorrei inoltre sottolineare che i progetti si sono svolti in collaborazione con l¿Università di Palermo e questo fattore ha consentito una magnifica simbiosi tra risorse altamente specializzate provenienti dall¿esterno e risorse di ricerca locali, il che ha contribuito ad accrescere motivazione e tensione alla crescita e all¿interscambio professionale.
D. Quindi una indicazione nuova di ricerca e sviluppo, mi pare di capire, ma con chi e con quali competenze?
R. La risposta è semplice e coincide con le motivazioni che ci hanno portato a costituire Bassnet. La società nasce infatti con il conferimento di quel ramo d¿impresa di Bassilichi Spa che si occupava di progetti speciali e di innovazione tecnologica, ad una nuova piattaforma di competenze e missioni a cui contribuiscono imprese del settore come Aida, Omega, Softeamware e St.Art.Project. Inoltre vantiamo solide partnership con le Università di Firenze, di Pisa, di Milano e di Siena e, cosa di cui siamo fieri, una forte intesa con l¿Associazione Minorati Gravi (A.Mi.G.) di Firenze, con la quale abbiamo deciso di sviluppare un¿azione di Ricerca & Sviluppo orientata alle applicazioni destinate alle fasce sociali, anziani e disabili, per le quali l¿hi-tech può e deve rappresentare una grande occasione di miglioramento della qualità della vita.
D. E allora anche in questo caso aziende e università insieme per Ricerca & Sviluppo, in alcuni casi rivolte a quella parte del Paese più debole. Quali le difficoltà ed eventualmente quali nuove esigenze normative?
R. E¿ fondamentale dire che quanto più l¿operare dell¿impresa si rapporta al mercato senza lacci e laccioli, tanto meglio è, ma nel contempo va anche sottolineato che, quando parliamo di scelte che hanno effetti sulla comunità, è necessario che lo Stato dia le regole prima che si accenda la competizione. E¿ una regola generale, ma nel nostro ambito è un requisito ancor più sentito.
In ogni caso, che l¿innovazione sia la chiave del futuro è indubbio: una connessione trasversale e senza barriere implica il naturale superamento del digital divide sia in un¿ottica di business che di assistenza sociale. Al governo spetta la regolamentazione di queste materie nei tempi giusti e con modalità precise.