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La Cina è uscita forte più che mai dall¿epidemia della Sars e c¿è perfino chi ipotizza che raggiungerà gli Stati Uniti, diventando entro il 2020 nazione leader mondiale sotto il profilo economico e commerciale.
La produzione cinese risulta essere quella che meglio riesce a conciliare il binomio basso costo-alta qualità e sono molte le aziende, soprattutto hi-tech, che hanno intuito da tempo il potenziale di crescita dell¿area cinese. Crescita agevolata dall¿ingresso nel WTO, in seguito al quale la Cina si è impegnata a riorganizzare il proprio sistema legislativo rendendo più semplici e trasparenti i regolamenti per l¿accesso straniero ai diversi settori, sia sotto forma di investimenti diretti che sotto forma di creazione di imprese a capitale straniero.
Il predominio della Cina è evidente soprattutto nel settore della telefonia mobile, sia per il numero di utenti registrati ai servizi che per la produzione e fornitura di apparecchi.
Alla fine del mese di giugno erano registrati ai servizi mobili 234,5 milioni di utenti, contro i 206 milioni del 2002, mentre nel Paese, lo scorso anno, sono stati prodotti 130 milioni di cellulari per un fatturato di 30 miliardi di dollari. Lo riferisce l”agenzia di stampa statale “Xinhua”.
Anche la telefonia fissa, in crisi nel resto del mondo, in Cina ha registrato un incremento degli abbonamenti: secondo le stime a fine giugno i nuovi utenti di rete fissa erano 4,7 milioni per un totale di 237,6 milioni di clienti.
L¿industria delle telecomunicazioni ha generato nel primo semestre 2003, profitti per 26,58 miliardi di dollari, in crescita del 12,1% su base annua. I 37 produttori di telefoni cellulari hanno raggiunto una capacità produttiva complessiva di 150 milioni di unità.
La crescita nella produzione dovrebbe restare stabile anche per quest¿anno in cui si prevede verranno prodotti oltre 170 milioni di telefonini. Leader del mercato cinese è Motorola, che nel 2002 ha prodotto circa 31 milioni di cellulari in Cina e ne produrrà circa 50 milioni nel 2003. Segue Nokia, con 36 milioni nel 2002 e 38 milioni nel 2003. Siemens passerà dai 13 milioni dello scorso anno ai 15 milioni di quello in corso, mentre Samsung – che ha appena iniziato la produzione – nel corso di quest”anno produrrà circa 10 milioni di cellulari.
In totale, sempre secondo le stime di Xinhua, le 25 aziende straniere presenti sul territorio cinese, hanno investito oltre 4 miliardi di dollari e prodotto 100 milioni di portatili.
Il principale operatore della Repubblica Popolare Cinese, China Mobile, è diventato anche il numero uno al mondo con 115 milioni di abbonati, che crescono di 2 milioni e mezzo al mese. La società cinese inoltre ha fatto accordi con Nokia e Sony Ericsson per acquistare cellulari e lanciare il servizio Mms in Cina. China Unicom, secondo operatore cinese di telefonia mobile, ha siglato importanti accordi con i principali produttori mondiali di cellulari, come Motorola, Lucent, Nortel ed Ericsson, che si sono formalizzati in contratti di fornitura per un totale di 1,5 miliardi di dollari.
Le cifre sono impressionanti anche per quanto riguarda Internet: nonostante le forme più o meno velate di censura, infatti, nel primo trimestre 2003, il numero di internauti è cresciuto del 15% a 68 milioni. Se confrontato al numero di abitanti della Cina (1,3 miliardi), gli internauti rappresentano appena il 5,3% della popolazione. Il potenziale di crescita del mercato è, dunque, enorme.