Europa
STMicroelectronics ha chiuso il secondo trimestre 2003 con utili in ribasso del 24% a causa della debolezza del dollaro e della pressione sui prezzi.
Il produttore di semiconduttori italo-francese, Il risultato operativo si è assestato a 121,5 milioni, in calo sia rispetto al trimestre precedente che all”analogo dello scorso anno.
L”utile netto si attesta a 79,5 milioni di dollari, pari a 9 centesimi per azione, rispetto ai 104,7 milioni dello scorso anno (12 centesimi). Quest”ultimo dato è stato inferiore alle attese degli analisti.
Unica soddisfazione, le vendite che sono cresciute dell”11,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a 1,7 miliardi di dollari e il margine lordo (MOL) attestatosi a 607,3 milioni di dollari, in aumento sequenziale del 7,2% rispetto ai 566,3 milioni di dollari del trimestre precedente e il 5,5% in più dei 575,8 milioni di dollari del secondo trimestre 2002.
Alla luce di queste cifre, l”amministratore delegato del gruppo, Pasquale Pistorio, ha annunciato che i margini saranno sotto pressione anche nel terzo trimestre dell”anno. Per il terzo trimestre 2003 la società punta ad un fatturato compreso tra 1,7 e 1,8 miliardi di dollari. Sui margini lordi invece Stm punta ad un valore del 35% nel terzo trimestre ed un valore compreso tra il 36 ed il 37% nel quarto trimestre.
“Le condizioni di prezzo migliorate di cui speravamo di profittare per il secondo semestre 2003 non si sono materializzate e la ripresa mondiale dell”economia è ancora rinviata”, ha dichiarato il Presidente e Chief Executive Pasquale Pistorio. Pistorio ha continuato: “L”assenza di un contesto migliorato per quanto riguarda i prezzi e l”incertezza circa i tempi e la direzione di una ripresa dell”economia ci richiedono di adottare ulteriori misure per contrastare le avverse condizioni del settore¿.
Nel corso del terzo trimestre verrà inoltre definito un piano per migliorare la competitività rispetto ai costi e almeno metà della produzione europea e statunitense di fette da 6 pollici verrà trasferita o in impianti a 8 pollici dalle geometrie più sottili o negli impianti a 6 pollici di Singapore. Il piano ¿afferma Pistorio -che ¿comprenderà un calendario di implementazione e i relativi oneri di svalutazione e ristrutturazione, così come i risparmi nei costi di produzione – sarà annunciato una volta finalizzato. Si prevede che ciò avverrà non più tardi del momento del”annuncio dei nostri risultati del terzo trimestre 2003 in ottobre.”
Stm deriva la gran parte del proprio fatturato, il 46.1% del totale dalle vendite in Europa, la società quindi a livello valutario è particolarmente esposta in euro e ha quindi risentito a livello di vendite della forza della moneta unica nei confronti del dollaro. ¿Livelli più elevati di ricavi si sono tradotti in un miglioramento sequenziale del margine lordo. Il margine lordo è inoltre aumentato dal trimestre precedente ma è stato penalizzato dalla pressione sui prezzi e dall”impatto negativo del deprezzamento del dollaro USA nel secondo trimestre¿. Quest”ultimo sarà probabilmente intorno al 35% nel terzo trimestre, per attestarsi al 38-40% il prossimo anno.
Al 28 giugno 2003, la ST aveva disponibilità liquide di cassa e titoli equivalenti e negoziabili per 1,99 miliardi di dollari e indebitamento a lungo termine pari a 2,29 miliardi di dollari. Il patrimonio netto era di 7,48 miliardi di dollari.
Guardando al futuro, Pistorio ha detto: “Condividiamo il punto di vista di molti analisti del settore secondo i quali il mercato dei semiconduttori crescerà all”interno di un ambito fra l”8% e il 12% quest”anno, probabilmente attorno al punto mediano del 10%. Le migliorate condizioni dei prezzi da cui ci aspettavamo di trarre beneficio nel secondo trimestre del 2003, tuttavia, non si sono materializzate, e la ripresa economica globale è stata ritardata.”
Secondo alcune indiscrezioni, sarebbe imminente la cessione di azioni di StMicroelectronics da parte di Finmeccanica, attraverso l”emissione di un bond convertibile. La società guidata da Roberto Testore avrebbe, infatti, deciso di monetizzare parte della quota nel colosso dei semiconduttori ritenuta non strategica per effettuare investimenti nel settore areospaziale.