Tra fischi e applausi il Ddl Gasparri passa al riesame della Camera

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¿Un complesso di norme moderno, organico e complesso¿, cos&#236 la Federazione radio-televisioni Frt definisce il Ddl Gasparri appena approvato dal Senato, che ridisegna il sistema radiotelevisivo italiano. Di diverso avviso il segretario della Federazione nazionale della stampa, Paolo Serventi Longhi: ¿Tanti saluti al pluralismo¿ questo, in sintesi, il suo commento.

Mentre la Frt, ¿come associazione rappresentativa della sostanziale totalit&#224 delle emittenti nazionali e locali con dimensioni di impresa¿, ritiene ¿fondamentale per il futuro di tutte le componenti del comparto radiotelevisivo l”approvazione di un complesso organico e completo di norme che rimuovono vincolo ormai anacronistici e favoriscono lo sviluppo delle imprese¿, la Fnsi ribatte: ¿la maggioranza alla Camera e al Senato sta svolgendo il proprio compito con dedizione e rigore. Come recita il titolo di un quotidiano bolognese vicino alla maggioranza di Governo: ”Legge Gasparri, licenza alle tv di uccidere i giornali¿¿.

Particolarmente duro il commento di Willer Bordon, capogruppo della Margherita a Palazzo Madama: ¿Il ripetuto invito del Presidente Ciampi a promuovere il pluralismo nell”informazione – ha affermato – &#232 palesemente contraddetto dal rafforzamento del duopolio (anzi di un duopolio assai zoppo, a danno della Rai)¿. Bordon rileva come ¿con un vero e proprio record: &#232 la prima volta, che con un solo atto legislativo si disattendono insieme e la chiarissima parola del Presidente della Repubblica e la Giurisprudenza della Corte¿.

Positivo il commento del vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, che ha salutato come un”ottima riforma¿ quella contenuta nel provvedimento su cui l”aula di Palazzo Madama il voto finale intorno alle 18.Con il ddl Gasparri ””si passa da una tv politica a una tv imprenditoriale¿. ¿Con le modifiche introdotte al senato – ha aggiunto Calderoli – gli obiettivi della riforma sono raggiungibili. Le critiche del centrosinistra? Non pu&#242 essere d”accordo chi vuole controllare tutto ci&#242 che c”&#232 di carta stampata e di etere. Questa legge, invece, apre spazi a pi&#249 garanzie e pi&#249 voci¿.

Ecco una scheda con le novit&#224 pi&#249 rilevanti introdotte dall”aula del Senato nel disegno di legge Gasparri, che dal 30 luglio torner&#224 in terza lettura alla Camera.

Tetti antitrust e pubblicit&#224: l”articolo 15 stabilisce che, fermo restando il divieto di posizioni dominanti nei singoli mercati, nessuno pu&#242 conseguire ricavi superiori al 20% delle risorse del Sic, il Sistema integrato delle comunicazioni. Il paniere del Sic, ridisegnato al Senato, contiene i ricavi da canone, da pubblicit&#224 nazionale e locale, da sponsorizzazioni, da televendite e telepromozioni, dagli investimenti di enti e imprese in altre attivit&#224 finalizzate alla promozione di propri prodotti e servizi, da provvidenze pubbliche, da convenzioni con soggetti pubblici, da offerte televisive a pagamento, da vendite di beni, servizi e abbonamenti relativi ai procedenti settori.

Confermato il limite asimmetrico del 10% per Telecom Italia (unico operatore ad avere pi&#249 del 40% dei ricavi nelle tlc), e varata una nuova norma asimmetrica per chi possiede pi&#249 di una rete televisiva: non potr&#224 acquisire partecipazioni in quotidiani o costituire nuove imprese fino al 31 dicembre 2008. Quanto agli affollamenti pubblicitari, solo gli spot sono soggetti ai limiti orari (18% per le tv commerciali), mentre le altre forme di pubblicit&#224, comprese le telepromozioni, sono soggette solo ai limiti quotidiani (15% per gli spot, elevabile al 20% in caso di telepromozioni e televendite, massimo per un”ora e 12 minuti al giorno). L”articolo 14 stabilisce che l”Authority, nel caso in cui accerti che un”impresa supera il 20% del Sic, adotta un atto di pubblico richiamo. In caso di accertata violazione, procede in base alla legge Maccanico (anche con misure deconcentrative).

Rai: l”articolo 20 stabilisce che la Rai avr&#224 un consiglio di amministrazione di nove membri, nominati dall”assemblea dei soci. Il mandato &#232 di tre anni ed &#232 rinnovabile una sola volta. Il presidente &#232 nominato dal Cda e la sua nomina diventa efficace dopo l”acquisizione del parere favorevole, a maggioranza di due terzi, della Vigilanza. L”elezione degli amministratori avviene mediante voto di lista. Il rappresentante del ministero dell”Economia, fino alla completa privatizzazione, presenta un”autonoma lista di candidati formulata sulla base delle delibere della Vigilanza con voto limitato ad uno. Tutto questo, comunque, dopo la prima fase della privatizzazione della Rai, cio&#232 fino all”alienazione del 10% del capitale. Nella fase transitoria sar&#224 invece la Vigilanza a nominare sette membri del Cda (con voto limitato ad uno, cio&#232 4 alla maggioranza e 3 all”opposizione), mentre gli altri due, tra cui il presidente saranno invece scelti dal Ministero dell”Economia. Anche in questo caso la nomina del presidente diventa efficace con il parere favorevole, a due terzi, della Vigilanza. L”articolo 20 entra in vigore il 28 febbraio 2004: entro tale data, quindi, &#232 fissato il rinnovo degli attuali vertici Rai.

Quanto alla privatizzazione della tv pubblica, dopo il completamento della fusione tra Rai Spa e Rai Holding entro il 31 dicembre 2002, viene avviata entro il 31 gennaio 2004 attraverso Offerta pubblica di vendita (con tempi, modalit&#224 e condizioni stabiliti dal Cipe), con un limite del possesso azionario dell”1%. Il 25% dei proventi del collocamento delle azioni &#232 destinato agli incentivi per l”acquisto e il noleggio dei decoder digitali. Fino al 31 dicembre 2005 sono vietate cessioni di rami d”azienda.

Tv digitale: l”articolo 25 riguarda l”accelerazione e l”agevolazione della conversione alla trasmissione in tecnica digitale: entro il primo gennaio 2004 la Rai deve coprire il 50% del territorio nazionale con due blocchi di diffusione; entro il primo gennaio 2005 il 70% della popolazione. Questo per avvicinarsi alla scadenza della legge 66 del 2001 che prevede il passaggio definitivo alla nuova tecnica di trasmissione entro il 2006. A precise condizioni, viene consentita la proroga delle concessioni analogiche (compresa Retequattro) fino al 2006. Sono previsti inoltre incentivi per l”acquisto dei decoder necessari e l”Autorit&#224 per le Comunicazioni vigila sulle varie fasi di passaggio al digitale.

Tv locali: ogni operatore pu&#242 avere fino a tre concessioni o autorizzazioni in ogni bacino regionale, e fino a sei per regioni anche non limitrofe. Il limite quotidiano di affollamento pubblicitario sale dal 35% al 40% comprese le televendite. Aumento anche per i blocchi di spot durante i film.

Amministrazioni locali: regioni ed enti locali avranno competenza sul rilascio delle autorizzazioni per l”installazione delle reti, inoltre le Regioni potranno stipulare contratti di servizio con la Rai: questi i principi essenziali cui dovr&#224 attenersi il testo unico della radiotelevisione, che il governo (secondo l”articolo 16) dovr&#224 adottare entro un anno dall”entrata in vigore della legge, previa intesa con l”Authority.

Tutela dei minori: l”articolo 10 d&#224 forza di legge al codice di autoregolamentazione tv-minori. Tra le novit&#224 introdotte al Senato, la adeguata pubblicit&#224 per le sanzioni inflitte in caso di violazione sia dall”Autorit&#224 sia dal comitato di applicazione del codice.

Il testo del Ddl Gasparri approvato al Senato contiene anche principi sul pluralismo, norme per la tutela dell”audiovisivo europeo e per l”uso efficiente dello spettro elettromagnetico, rimaste sostanzialmente invariate rispetto al testo varato dalla commissione Lavori Pubblici del Senato.

L¿iter della Legge dall¿approvazione del Consiglio dei ministri ad oggi

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