Italia
6 settembre 2002: il Consiglio dei ministri approva il Ddl.
1 aprile 2003: alla Camera cominciano le votazioni sugli articoli del ddl. Gli emendamenti presentati sono circa 700.
2 aprile 2003: con 230 sì e 222 no viene approvato un emendamento dell”opposizione, primo firmatario Giulietti (Ds), che riscrive l”articolo 15 della legge e ripropone, tral”altro, il limite delle due reti tv per i privati, l”abbassamento dal 20 al 15% del tetto dei programmi complessivi irradiabili nel mercato del digitale da un solo fornitore e ildivieto dell”intreccio tv-editoria che controlli più del 20% delle risorse. Nello stesso giorno, con 252 sì e 183 no, la Camera approva un emendamento dell”on Coronella (An), che abbassa, dalla terza votazione, il quorum per la commissione parlamentare di vigilanza per ratificare l”indicazione del presidente del CdA della Rai.
3 aprile: a scrutino segreto la Camera approva il disegno di legge Gasparri.
I voti a favore sono 284, i contrari 232.
8 luglio: inizia in aula al Senato l”esame del Ddl. Presentati 5.400 emendamenti.
16 luglio: il Senato approva l”articolo 15 del ddl Gasparri.
17 luglio: approvato l”articolo 20 che stabilisce il percorso di privatizzazione della Rai e la nomina entro il febbraio 2004 del nuovo cda Rai.
22 luglio: il Senato approva un emendamento del relatore Grillo (FI) che consente di prolungare la validità delle concessioni e delle autorizzazioni per le trasmissioni in analogico (compresa, quindi, Retequattro) fino al 2006.
Nello stesso giorno l¿aula approva il Ddl con 160 sì, 122 no e 5 astenuti.
Il provvedimento torna alla Camera dal 30 luglio.