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E¿ tempo di bilanci per i maggiori protagonisti della telefonia mobile, che nel secondo trimestre 2003 hanno dovuto fare i conti con varie difficoltà tra cui lo scoppio della Sars – che ha rallentato le vendite nei mercati asiatici – e la debolezza del dollaro.
La joint-venture nippo svedese Sony Ericsson, quinto produttore mondiale di cellulari, ha annunciato un calo delle perdite al secondo trimestre, ma prevede il ritorno all’utile nella seconda metà di quest¿anno.
Il rosso registrato da Sony Ericsson si è attestato a 45 milioni di euro, contro i 98 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Il fatturato del gruppo, in crescita del 18,4%, è stato di 1,125 miliardi di euro, contro i 950 milioni del 2002. Gli apparecchi venduti sono stati 6,7 milioni, per una quota di mercato pari al 6,4%.
Il ritorno al profitto dovrebbe avvenire al raggiungimento di quota 10% quindi, secondo le stime del gruppo, entro la fine dell’anno. ¿Sony Ericsson tornerà al profitto nel secondo semestre grazie allo sviluppo del portafoglio dei prodotti GSM e del mercato giapponese¿, spiega l’azienda in un comunicato. Non ci sarà dunque utile netto nel 2003 in ragione dei costi di ristrutturazione e delle perdite del primo semestre.
Lo scorso giugno la joint-venture si è ritirata dal mercato americano e ha bloccato la produzione degli apparecchi supportanti lo standard CDMA. l’abbandono costerà al gruppo 70 milioni di euro, di cui 58 sono già passati sui conti del secondo semestre. In compenso Sony Ericsson conferma il proseguimento dei propri investimenti in Giappone.
Le misure adottate quest¿anno hanno portato al licenziamento di 500 persone tra l’Europa e gli Stati Uniti, ma permetteranno di risparmiare 120 milioni di euro l’anno.
Ericsson ha intanto annunciato di aver vinto un contratto da 500 milioni di dollari per espandere negli Usa la rete di T-Mobile, controllata per la telefonia wireless di Deutsche Telekom. L’accordo prevede l’estensione e l’ammodernamento della rete T-Mobile per sostenere la domanda per i nuovi standard tecnologici e per la trasmissione di dati ad alta velocità.
Anche la coreana Samsung, primo gruppo elettronico asiatico, ha reso noti i risultai del secondo trimestre. l’utile del gruppo ha subito un calo del 41% a causa del crollo dei prezzi dei chip di memoria e degli schermi piatti per PC. Samsung ha registrato un utile netto pari a 861 milioni di euro, contro 1,46 miliardi dello stesso periodo del 2002.
Le vendite di cellulari non sono andate secondo le previsioni del gruppo: gli apparecchi venduti sono stati 12 milioni (-7,7% rispetto agli obiettivi). Ma il terzo produttore mondiale di telefonini conta, malgrado tutto, di superare l’obiettivo di vendere 52,5 milioni di apparecchi entro quest¿anno. Perciò nel secondo semestre verranno messi in commercio 20 nuovi modelli, grazie ai quali Samsung spera di guadagnare nuove fette di mercato. l’azienda coreana ha raddoppiato la propria quota di mercato nel giro di due anni: attualmente controlla il 12%, superando Siemens e Sony Ericsson, subito alle spalle di Nokia e Motorola.
I risultati presentati da Motorola per il terzo trimestre sono stati abbastanza positivi, dato che il gruppo ha fatto registrare un utile di 119 milioni di dollari o 5 cents per azione, in netto miglioramento rispetto alla perdita di 2,3 miliardi o 1,02 dollari per azione dello stesso periodo del 2002. Il fatturato ha accusato una flessione del 10% su base annua a quota 6,2 miliardi. Le vendite dell’azienda americana sono state messe in crisi dallo scoppio della Sars e dall’agguerrita concorrenza dei produttori asiatici.
Per quanto riguarda le previsioni a breve termine, la società non attende un miglioramento importante per la seconda metà dell’anno.