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Il successo dell´i-mode scatena il dibattito sui contenuti del 3G

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A oggi, i profitti legati allo scambio di dati tra apparecchi wireless provengono per lo pi&#249 dai messaggi di testo. Ma il mercato dei contenuti (e le speranze di guadagno dei gestori) sembra essere in rapida evoluzione, come dimostra il grande successo che lo standard giapponese i-mode sta ottenendo anche in Europa.

I profitti del wireless provengono da due settori: il traffico generato dai contenuti e le tariffe, sempre per gli stessi contenuti. E a differenza dei gestori di linea fissa, gli operatori mobili hanno la possibilit&#224 di mettere le mani su una grossa fetta del guadagno. In Europa, per&#242, non molto &#232 stato fatto per dare valore proprio a quella che sembra essere la tanto sospirata ¿killer application¿ della terza generazione.

NTT DoCoMo, invece ha dimostrato che la multimedialit&#224 paga e lo ha fatto basando le proprie strategie proprio sui contenuti: in Giappone, infatti, esistono gi&#224 pi&#249 di cinquantamila siti che forniscono notizie o servizi legati all¿i-mode. L¿operatore ha inoltre invogliato gli investimenti nel settore stipulando con i fornitori contratti di tipo win-win, grazie ai quali i content provider intascano fino al 91% del costo dell¿abbonamento. In principio, i contenuti si limitavano a servizi di personalizzazione quali loghi e suonerie, ma attualmente essi spaziano in contesti pi&#249 ampi: dai giochi Java all¿intrattenimento per adulti; dall¿interazione con la TV alla fruizione di musica, video e sport; dalle eMail alle transazioni bancarie, finanziarie e commerciali, dai dizionari alle pi&#249 diverse guide e informazioni.

L¿i-mode &#232 sbarcato in Europa lo scorso anno: KPN propone il servizio in Germania, in Olanda e in Belgio. Anche la francese Bouygues e la spagnola Telefonica hanno lanciato la propria soluzione i-mode, che si rivolge, soprattutto, al grande pubblico. In Italia il servizio dovrebbe partire alla fine dell¿anno, grazie al contratto siglatoa giungotra Wind e NTT.

Gli operatori europei ¿ fa sapere il responsabile dello sviluppo dell¿ i-Mode, Takeshi Natsuno ¿ devono per&#242 abbandonare ¿la vecchia mentalit&#224 da esercenti di telefonia mobile. Il loro modello economico &#232 stato inizialmente concepito cos&#236. Io penso, invece, soprattutto, ai fornitori di contenuto. Sono loro che faranno il successo del sistema. Devono, quindi, essere vincenti. Se attirano utenti, allora il traffico verr&#224 e gli operatori ne avranno un vantaggio a loro volta¿

A fronte, il fallimento del WAP, lo standard europeo stroncato dalla fredda accoglienza del pubblico e dallo scarso entusiasmo dei content provider, le cui entrate si fermano al 50-60% del totale. Non spetta agli operatori, dice ancora Natsuno, decidere quale standard adottare, ¿Prendete l”esempio del WAP e il fallimento al quale &#232 andato incontro (¿) Bisogna utilizzare le tecnologie pi&#249 adatte alla creazione di contenuti e non adattare il contenuto alla tecnologia. Le battaglie di formati sono puerili¿.

Un altro punto dolente nel mercato europeo sono gli apparecchi, che ancora non garantiscono prestazioni ottimali n&#233 interoperabilit&#224 tra i diversi gestori. Qualcosa, tuttavia, comincia a muoversi anche sul nostro mercato: all¿inizio erano soltanto i siti web di propriet&#224 dei gestori telefonici a fornire servizi da fruire sul telefonino, a essi si sono aggiunti molti portali Internet come AOL, MSN, Reuters e CNN. E anche i broadcaster e i grandi marchi iniziano a fiutare profumo di grossi affari: Digital Bridges e Codetoys, fra i pi&#249 importanti fornitori di servizi di intrattenimento mobile, sono in prima linea nel settore del gaming.

Secondo gli analisti, anche il marketing far&#224 la differenza: gli operatori nostrani dovrebbero trarre vantaggio dall¿esempio del Giappone e della Corea e lanciare offerte promozionali proprio legate ai contenuti, nonch&#233 cominciare a fornire piattaforme ottimizzate per utilizzare al meglio i servizi e facilitare il passaggio dalla seconda alla terza generazione.

Nessuno ancora &#232 in grado di prevedere quale tipo di contenuto sar&#224 in grado di bissare la popolarit&#224 degli SMS. L¿unica cosa certa &#232 che le offerte cominciano a spuntare e ognuna di esse contribuirà nel suo piccolo allo sviluppo del mercato.

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