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Il Dipartimento di Giustizia Usa ha autorizzato la fusione tra il produttore di software PeopleSoft e J.D. Edwards, per un montante da 1,75 miliardi di dollari (863 milioni cash).
La notizia è stata data in un comunicato congiunto dai due Gruppi.
Il CEO (Chief Executive Officier) di PeopleSoft, Craig Conway, si è detto soddisfatto della decisione del dipartimento, che ha dato l¿ok all¿operazione di fusione, senza chiedere ulteriore tempo per approfondire altri aspetti del dossier.
L¿accordo PeopleSoft/J.D. Edwards darà vita a una nuova unità, seconda al mondo in questo segmento di mercato, dietro al Gruppo tedesco SAP.
Questa operazione renderà più onerosa l”eventuale acquisizione di PeopleSoft da parte del gigante del software Oracle che, comunque, non recede e ha dichiarato di voler estendere fino al 15 agosto la sua offerta ostile da 6,3 miliardi di dollari, inizialmente fissata al 16 luglio.
In occasione di un recente meeting con gli analisti finanziari, il fondatore e CEO (Chief Executive Officer) di Oracle, Larry Ellison, ha confermato la volontà dell”azienda di continuare la sua campagna per l”acquisizione della rivale. In particolare Ellison si è detto fiducioso sulla possibilità di acquisire PeopleSoft nonostante la probabile indagine dell”Antitrust e la prospettiva di altre liti giudiziarie. ¿Penso che alla fine avremo la meglio¿, ha detto Ellison, che nel suo discorso ha anche ribadito che Oracle non eliminerà i prodotti PeopleSoft se l”operazione dovesse andare in porto.
Molti analisti hanno visto nell¿Opa ostile di Oracle, il timore del Gruppo di perdere mercato nell¿eventualità, ora verificatasi, della fusione PeopleSoft-J.D. Edwards.
Sicuramente dopo la fusione PeopleSoft-J.D. Edwards, l”offerta di Oracle sulla stessa PeopleSoft pare ad un punto cruciale: o Larry Ellison incrementa ulteriormente la propria proposta, eventualmente includendo in essa la stessa J.D. Edwards (Ellison finora ha sempre glissato su questo punto), o riesce a convincere gli azionisti di PeopleSoft a ¿scaricare¿ gli attuali vertici e la loro strategia facendo leva sul fatto che dopo la diluizione conseguente l”incorporazione di J.D. Edwards i titoli PeopleSoft potrebbero scendere fino a 15 dollari, contro un”offerta di 21 dollari per azione lanciata da Oracle.
Se poi entrambe le operazioni dovessero andare in porto a Ellison rimarrebbe sempre l”opzione di scorporare nuovamente J.D. Edwards per fare cassa. I tempi, comunque, stringono e l”intera vicenda dovrà trovare soluzione entro la scadenza dell”offerta.
Oggi un portavoce di Oracle, Jim Finn, ha comunque dichiarato che ¿l¿offerta su PeopleSoft verrà prorogata, con o senza J.D. Edwards¿.
Intanto l”offerta di Oracle per l”acquisto di PeopleSoft ha dato origine a voci secondo le quali c”è un”altra grande casa software pronta a lanciare un”offerta più appetibile per azionisti e amministratori di PeopleSoft. Ma un rapporto pubblicato da Gartner definisce improbabile uno scenario di questo tipo. Secondo la società di ricerca, infatti, IBM è una delle aziende che ha più da perdere in caso di successo da parte di Oracle, ma in questo momento, si legge nel rapporto, Big Blue è difficile che possa reagire in tempo contro una tale mossa. Per quanto riguarda Microsoft, invece, negli ultimi tempi il colosso di Bill Gates si è concentrato sul mercato delle piccole e medie imprese e non è in diretta concorrenza con PeopleSoft. SAP, infine, sembra che riesca a fare bene anche senza i prodotti di PeopleSoft.
Intanto lunedì alla Borsa di New York, il titolo di Oracle ha perso dall¿1,5% a 12,64%, mentre PeopleSoft e J.D. Edwards hanno guadagnato rispettivamente lo 0,4% a 18 dollari e l¿1,6% a 14,77 dollari.