Italia
Ampiamente imperfetto, ma non catastrofico è il programma dei media oggi, secondo Lucia Annunziata, il presidente della Rai in collegamento da New York, intervenuta alla tavola rotonda del Premio Ischia sui 50 anni di Tg.
All¿incontro dal titolo ¿Il telegiornale ieri, oggi, domani¿, promosso in occasione del cinquantenario dell”informazione televisiva italiana, sono intervenuti anche Giuseppe Parrello presidente La7, Mauro Crippa, consigliere d¿amministrazione Mediaset, lo storico anchorman Arrigo Levi, l”ex direttore del Corriere della sera Ferruccio De Bortoli, il direttore del Messaggero Paolo Gambescia e Pierluigi Magnaschi dell¿Ansa che ha moderato l”incontro.
¿La molteplicità delle voci in Tv, significa fare una rivoluzione, soprattutto nel campo della tecnologia¿, ha dichiarato la Annunziata.
La discussione ha riguardato la questione del pluralismo, con l¿avanzata di La7 che potrebbe rompere il duopolio Rai-Mediaset, e del debutto della nuova piattaforma Sky Italia, che potrebbe rivoluzionare i consumi televisivi.
Il presidente Rai, riferendosi all¿ingresso sul mercato di questa nuova Pay TV nata sotto le insegne della News Corp di Rupert Murdoch, ha commentato: ¿La concorrenza e la sfida è una questione di carattere, per me l”arrivo di Murdoch è un ulteriore stimolo¿.
Aggiungendo con una punta di polemica ¿Più sono le iniziative meglio è, anche se la questione che rimane aperta è la concorrenza reale sul piano dei contenuti e anche, per esempio, su chi raccoglierà la pubblicità di Sky¿.
Pronta la replica di Crippa (Mediaset), che ha assicurato: ¿Nel medio e lungo periodo non prevediamo di raccogliere la pubblicità per Sky, mi sembra se ne occuperà Cairo¿.
¿Così mi rassicuri¿, ha replicato l¿Annunziata. Le risorse economiche in questi macro scenari sono cruciali. ¿Ci stiamo impegnando moltissimo alla Rai, il direttore generale Cattaneo soprattutto, nella realizzazione entro il 31 dicembre della digitalizzazione, ma senza avere tutte le risorse¿
Poi la Annunziata, riferendosi ai rapporti tra la Tv e la carta stampata, ha detto ¿Si dovrebbe andare ad alleanze strategiche miste tra Tv e giornali, per far sì che la Tv, parlo per la Rai, faccia da levatrice in un mercato molteplice¿. La Rai, ha aggiunto, con la sua possibilità di sviluppare il digitale, dovrebbe mettere le sue forze a disposizione per far crescere il mercato.
Ferruccio De Bortoli (da giugno amministratore delegato di Rcs Libri, ndr) ricordando anche le parole del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ¿ ha commentato che lo scarso pluralismo ¿è il problema di fondo in Italia¿.
Ma Crippa, entrando nel merito della questione, ha precisato che ¿Si parla di pluralismo delle intenzioni e dei desideri¿, ma tutti sanno che entrare nel business televisivo creando nuove polarità costa cifre altissime. ¿Credo che un sistema televisivo in cui convivano Fede e Deaglio, Mentana e il Tg3, Blob e Ricci una qualche dose di pluralismo effettivo la dimostri¿, ha poi concluso Crippa.
Gambescia ha messo l¿accento sul problema della raccolta per la carta stampata, in grosse difficoltà perché i super investimenti pubblicitari vengono fatti per la Tv.
A margine della tavola rotonda, è intervenuto anche il direttore generale Rai, Flavio Cattaeno.
Il dg ha fatto riferimento alle risorse straordinarie necessarie per il passaggio al digitale terrestre, che come prevede il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri dovrebbe realizzarsi entro il 2006.
Cattaneo ha assicurato che la Rai ha i soldi. ¿Li abbiamo chiesti nell”audizione di marzo alla commissione Lavori pubblici del Senato che discuteva il Ddl Gasparri e ci hanno assicurato che ce li daranno¿.Risorse, a quanto precisato, legate al credito che la Rai ha con il ministero del Tesoro e alla richiesta, pare accordata, di un aumento di un euro del canone Tv.
Nell¿ambito del Premio Internazionale di Giornalismo di Ischia, è stato presentato il sondaggio sul gradimento dei telegiornali nazionali realizzato dall”Università di Salerno.
La ricerca ha rilevato che gli italiani preferiscono l”informazione targata Rai, ma il Tg5 batte il Tg1 per comprensibilità.
La dimensione più problematica riguarda l”obiettività delle informazioni e emerge dalle risposte del campione utilizzato. Il Tg1 qui prevale di stretta misura sul Tg5, ma aggregando i dati i Tg Rai per obiettività di informazione si attestano al 47,8% mentre i Tg Mediaset sono al 27,1. E sulla completezza dell” informazione è ancora la Rai, il Tg1 in particolare, a vincere. Più chiaro invece per linguaggio il Tg5 con il 28,9% contro il 25,3.
¿Il sondaggio fotografa l”esistente – ha commentato il presidente della Rai. La Rai per tradizione è completa e influente, è chiaro invece che Mediaset è più innovativa e meno istituzionale¿. Ma secondo Annunziata il vero outsider è l”informazione targata La7. ¿E” buona la politica informativa che fanno a La7 e sono convinta che sta colmando una domanda di pubblico che né Rai né Mediaset riescono a colmare¿.
Intanto si è tenuta oggi a Torino la cerimonia di insediamento della Sede Permanente di Confronto sulla Programmazione Sociale della Rai, nel Palazzo della Radio, alla presenza del ministro Gasparri.
La Sede Permanente di Confronto, prevista dall”art. 30 del Contratto di Servizio sottoscritto dallo Stato e la Rai ¿ spiega una nota del ministero ¿ è costituita da 24 membri, di cui 12 nominati dall”azienda radiotelevisiva pubblica e altri 12 di nomina del Ministero delle Comunicazioni. I componenti, che dureranno in carica per il periodo di vigenza del Contratto di Servizio. Svolgeranno il ruolo di Coordinatori il dottor Roberto Caravaggi, designato dal Ministero delle Comunicazioni, e il dottor Carlo Romeo, Responsabile del Segretariato sociale della Rai.