Ddl Gasparri: la Annunziata contro il ministro. Intanto Montezemolo (Fieg) ¿la legge sistema l’anomalia italiana¿

di Raffaella Natale |

Italia


La Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali) va avanti nella sua opposizione al Ddl di riforma del sistema radioTv.

¿Questa non è una legge di sistema, è una legge di sistemazione dell’anomalia che esiste oggi in Italia. E’ una legge contraria al pluralismo invocato dalle alte cariche dello Stato¿. Ha affermato oggi il presidente Luca Cordero di Montezemolo.

¿Il ministro Gasparri ¿ ha detto Montezemolo – si assume una responsabilità grave nei confronti di un paese democratico come l’Italia, che ha solo nella carta stampata il vero terreno del pluralismo, con tante testate che sono diverse tra loro¿.

Dopo le critiche della Fieg e i rilievi dell’Udc, la maggioranza punta adesso a un compromesso sulle norme a garanzia della stampa. Ma restano aperti – fanno notare i centristi – i nodi della scadenza del Cda Rai e delle telepromozioni. Intanto, dopo il monito di Cheli sul pluralismo, anche Lucia Annunziata è intervenuta nel merito della discussione sul Ddl Gasparri.

Il presidente Rai dichiara che il Ddl ¿riserva alla Tv pubblica un futuro di subalternità e declino perché non risolve il nodo del conflitto d’interessi¿. E poi riferendosi ai dipendenti Rai, afferma la necessità che tutti facciano sentire la loro voce per definire qual è lo spazio vitale della loro azienda.

 

Alle affermazioni del presidente Rai ha replicato il ministro, intervenendo a margine dei lavori nell’aula di palazzo Madama.

¿Noto un pò di contraddizioni nelle dichiarazioni di Lucia Annunziata – ha premesso Gasparri – Primo: sul ruolo della Rai il presidente lavori, perché la qualità e l’impegno, credo siano un compito che riguarda anche i vertici Rai. Molti parlano di Rai – ha continuato Gasparri – tutti se ne occupano, chi la guida dovrebbe occuparsi anche del prodotto e dell’impegno. Quindi buon lavoro!¿.

Aggiungendo seccamente ¿Di silenzio, qui, c’è solo quello di un vertice che sta lasciando letteralmente orfana la Rai¿.

Con il presidente della Rai solidarizza invece il centrosinistra, da Giulietti a Morri, da Angius a Donati e Carra.

Sulla polemica è intervenuto subito il consigliere d’amministrazione Rai Angelo Maria Petroni, che ha dichiarato che ¿Il compito degli organi di vertice del servizio pubblico radiotelevisivo è di rispettare coerentemente la volontà del legislatore, agendo nel solo interesse della cosa pubblica¿.

Petroni ritiene pertanto ”un dovere – afferma in una nota – che ci si astenga da valutazioni di tipo personale nel merito o nella procedura di una legge che riguarda direttamente la Rai”.

 

Intanto in Aula è proseguito l’esame della legge, tra le difficoltà dall’assenza del numero legale.

La possibile mediazione con l’Udc è contenuta in due emendamenti presentati in serata dal relatore del Ddl, Luigi Grillo (FI): passa da due a tre anni il periodo entro il quale i giornali non potranno essere comprati dai proprietari di Tv ¿ in linea anche con i moniti venuti nei giorni scorsi dalla Fieg ¿ e vengono meglio definiti i ricavi del Sic, il sistema integrato delle comunicazioni.

¿Lunedì scioglieremo la riserva¿, fanno sapere Antonio Iervolino e Maurizio Eufemi (Udc), ricordando che però restano aperte le questioni della scadenza del Cda Rai (per cui propongono il 28 febbraio 2004) e delle telepromozioni (che vorrebbero abolire dai circuiti nazionali).

 

Nella mattinata di ieri, con la maggioranza presente e compatta, sono passati voto segreto l’articolo 4 sui principi a garanzia degli utenti e il 5 sul pluralismo. Bocciato l’emendamento del senatore dell’opposizione Luigi Zanda che puntava a inserire nel Ddl la disciplina del conflitto di interessi.

L’assemblea ha approvato nel pomeriggio l’articolo 6 sui ‘Principi generali in materia di informazione e di ulteriori compiti di pubblico servizio nel settore radiotelevisivo’. Sono state approvate alcune modifiche, ed in particolare è stato cancellato il comma 4 introdotto dalla Commissione al provvedimento che estendeva i poteri di controllo della Commissione di vigilanza anche alle emittenti private.

l’Aula riprenderà i lavori sul disegno di riforma del sistema radioTv il pomeriggio di lunedì 14 luglio.

 

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