In trenta pagine, divise in quattordici paragrafi raccolti in tre capitoli, Enzo Cheli presidente dell¿Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni ha racchiuso l¿universo della società dell¿informazione in Italia, nella sua relazione di presentazione del Rapporto annuale presentato oggi, martedì 10 luglio, al Parlamento.
Nella sua relazione, il presidente dell¿Authority, Enzo Cheli, affronta i temi della liberalizzazione, del pluralismo, dell¿innovazione, senza trascurare di analizzare la crisi del settore Ict, con una nota di ottimismo. “Siamo in presenza di indicazioni che tendono a confermare come la crisi che ha investito, durante gli ultimi anni, il comparto dell¿informazione e della comunicazione (ICT) ¿ al di là dei suoi aspetti congiunturali, certamente da non sottovalutare ¿ non abbia in alcun modo intaccato quel ruolo trainante di motore dell¿economia che questo comparto era venuto ad assumere fin dall¿inizio degli anni ¿80”.
“Liberalizzazione, pluralismo, innovazione tecnologica legata alla convergenza ¿ ha affermato Cheli – sono tre aspetti di una stessa realtà che viene oggi a svilupparsi, nel nostro Paese, attraverso percorsi che sempre più si intrecciano e si influenzano a vicenda”. Per Cheli, dunque, “favorire l”attivazione di circuiti virtuosi tra questi processi che hanno caratterizzato nel corso dell”ultimo quinquennio gli sviluppi incrociati del mondo della comunicazione e dell”informazione, resta, dunque, oggi il compito più impegnativo non solo per il regolatore, ma per chiunque aspiri a rafforzare le basi della nostra democrazia”.
Tracciando un bilancio sull”attività svolta nei cinque anni di attività, il presidente dell¿Authority ha affermato che il lavoro deve essere indirizzato “nella prospettiva di una crescente connessione tra mondo delle comunicazioni e mondo dei media”, anche perché – ha aggiunto ¿ “i successi realizzati in un campo possono naturalmente influire positivamente nell”altro, correggendone le distorsioni e temperandone i ritardi”. Cheli ha poi ricordato che l”Italia, con la legge Maccanico del 1997, è partita con un certo vantaggio rispetto all”Europa sul terreno della convergenza, e occorre quindi “non disperdere, ma possibilmente incrementare questo vantaggio conseguito all”inizio”.
Il primo capitolo della relazione annuale è dedicato alle “Tendenze recenti a livello mondiale, europeo e nazionale”. Il secondo alle “Azioni svolte dall¿Autorità nel corso dell¿anno”. Il terzo porta il titolo “Liberalizzazione, pluralismo, convergenza: prime indicazioni per un bilancio”.
Sul pluralismo Cheli denuncia: “Sul piano del pluralismo informativo la situazione è rimasta, nel corso dell”ultimo quinquennio, sostanzialmente immutata e quindi, anche comparativamente al restante quadro europeo, insoddisfacente“. Il presidente dell¿Autorità di garanzia ritiene che la difesa del pluralismo “vada innanzitutto affidata, ancor prima che agli strumenti dell”amministrazione e della giurisdizione, che rischiano spesso di restare inefficaci, alla formulazione di leggi chiare e rispettose dei principi costituzionali”.
Due i passaggi necessari a sbloccare lo status quo. “Il primo – spiega Cheli – attiene al processo di adeguamento del nostro diritto interno vigente in tema di informazione e comunicazione al nuovo quadro normativo comunitario”. Il secondo, “attiene alla forza dell”innovazione, che nel settore radiotelevisivo – sostiene il presidente – passa oggi attraverso l”avvento ormai imminente della tecnologia digitale terrestre”.
””Per la natura prevalentemente costituzionale degli interessi in gioco – conclude Cheli – tutti dovremmo quindi impegnarci a guardare lontano, per preparare, anche attraverso la ricerca del più ampio consenso sociale, un passaggio che sarà decisivo ai fini del futuro assetto dell”informazione nel nostro Paese”.
Per quanto riguarda la liberalizzazione delle tlc italiane, secondo Cheli si è sviluppata in modo rapido in questi ultimi cinque anni, determinando l”ingresso di “molti nuovi operatori”, un arricchimento nell”offerta di servizi. “I prezzi della telefonia ¿ ha illustrato – sono diminuiti, mediamente, nell”arco del quinquennio, di oltre il 30%. Anche dalle ultime rilevazioni dell”Istat sull”andamento dei prezzi emerge che, in un quadro di rincari generalizzati per tutti i servizi, il settore che nel corso dell”ultimo anno ha fornito il contributo maggiore al contenimento dell”inflazione è quello delle comunicazioni con una diminuzione dei prezzi del 2,6%”. Per Cheli, comunque, il dato più significativo emerge sul terreno della redistribuzione delle quote di mercato. ””L”operatore dominante – ha spiegato – che nel corso del 2001, era disceso nel traffico telefonico dall”83%, al 76,8%, è disceso ulteriormente, nel corso del 2002, di circa sei punti, toccando il livello del 70,8%. Questo, pur conservando nel fatturato, soprattutto in ragione del canone, quote decisamente più elevate”.
Il presidente dell¿Authority ha anche ricordato che il richiamo formale a Rai e Mediaset per la raccolta di risorse economiche nel triennio 1998-2000, periodo in cui è stata superata la soglia del 30%, “è già una sanzione, oltre che diffida ad adottare atti o comportamenti vietati dall”articolo 2 della legge 249/97″.
Alla presentazione del rapporto annuale dell¿Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è intervenuto il presidente della Camera, Pierferdinando Casini. “I settori della comunicazione e dell¿editoria ¿ ha detto Casini – stanno attualmente attraversando una profonda e delicatissima fase di transizione per effetto dello sviluppo della tecnologia dell¿informazione e delle reti di telecomunicazioni. Gli esiti di questo passaggio saranno in grado di influenzare in maniera determinante le modalità attraverso le quali le persone esprimono il proprio pensiero, comunicano, svolgono attività economiche, partecipano alla vita politica e sociale del paese. Una evoluzione – ha concluso il presidente della Camera – che impegna la politica a far sì che le enormi potenzialità delle nuove tecnologie siano impiegate in modo coerente, con i principi della nostra Carta Costituzionale, in primo luogo con i valori del pluralismo e della democrazia”.
Relazione annuale dell”Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni sull”attività svolta e sui programmi di lavoro
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