Europa
Una legge europea per l¿accessibilità al Web. La richiesta proviene dai componenti europei del gruppo di lavoro dell”accessibilità del W3C (World Wide Web Consortium), al fine di garantire le medesime direttive in materia a tutti i cittadini dell”Unione Europea, che con il progetto eEurope 2002 ha ritenuto le linee guida del W3C per l¿accessibilità – precisamente il progetto WAI – uno ¿standard de facto¿ al quale tutti i siti delle amministrazioni pubbliche europee dovranno adeguarsi.
Nel nostro paese sta per nascere la prima legge sull¿accessibilità al Web, a seguito di iniziative parlamentari, come la proposta Campa-Palmieri sviluppata per la parte tecnica da IWA/HWG, e governative (ddl Stanca), con la promessa di approvazione di una normativa entro il termine dell¿anno europeo del disabile.
La richiesta è stata vanzata in occasione del primo incontro in Italia del W3C WCAG Working Group, organizzato da IWA/HWG al Lido di Venezia ai primi di luglio, con il supporto tecnologico di Ibm Italia e quello organizzativo della Biblioteca Nazionale Marciana.
L¿incontro ha coinvolto il gruppo di lavoro che sviluppa le linee guida per l¿accessibilità dei contenuti all¿interno del progetto Web Accessibility Initiative (WAI) del World Wide Web Consortium (W3C), il Consorzio di aziende e associazioni che definisce gli standard per il Web di cui fa parte anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Presenti venticinque partecipanti, gran parte componenti del gruppo di lavoro del W3C, mentre altri si sono avvicinati per la prima volta all¿attività del Consorzio condividendone le iniziative e offrendosi di supportarle. Coordinatori del Working Group, Wendy A. Chisholm (W3C) e Gregg Vanderheiden (Trace R. & D. Center). Tra i partecipanti erano inoltre presenti Charmaine Iversen dell¿Dipartimento di Stato americano, che di fatto segue l¿attività governativa come coordinatore della Section 508, e Roberto Scano, organizzatore e unico italiano membro effettivo del WCAG WG. Tra gli altri componenti del gruppo di lavoro era presente Daniela D¿Aloisi in rappresentanza della Fondazione Ugo Bordoni, unico W3C Member italiano presente all¿incontro. Per la prima volta inoltre si sono incontrati i nuovi partecipanti italiani al gruppo di lavoro: Rudy Cavallin (E-Tree), Silvia Dini (Istituto D. Chiossone Onlus per i ciechi), Roberto Ellero (IWA/HWG), Francesco Fedele (Effedue Consulting) e Maurizio Vittoria (Biblioteca Nazionale Marciana).
Nei due giorni di lavori del W3C WCAG Working Group sono stati toccati numerosi argomenti relativi alla accessibilità del Web. Tra gli altri, è stata fatta un¿analisi della situazione attuale del documento WCAG 2.0 con la sua nuova struttura contenente dei punti di controllo ¿CORE¿ e ¿EXTENDED¿ al posto delle note Level 1, 2 e 3 (meglio conosciute come A, AA, AAA). Sono stati creati dei gruppi di lavoro con la finalità di analizzare l¿impatto delle linee guida e la loro conoscenza nelle varie nazioni.
Dai lavori è emerso che – specialmente nell¿area europea ¿ gli Stati non hanno ancora applicato in modo chiaro le linee guida per l¿accessibilità, cercando in alcuni casi di crearne di proprie. I membri del Working Group europei hanno quindi suggerito di porre una particolare attenzione nello sviluppo delle linee guida e dei punti ¿CORE¿ in modo che le nazioni europee possano recepire e definire il ¿CORE¿ il livello minimo di conformità al quale tutti i siti dovranno adeguarsi.
Roberto Scano di IWA/HWG e Andy Snow-Weaver di Ibm hanno fatto notare come esista un collegamento tra le conformità Iso e W3C, che può portare a una standardizzazione globale dell¿accessibilità. Pieno accordo sulla convergenza ISO e W3C anche da Roberto Ellero (IWA/HWG) e Wendy A. Chisholm (W3C).
La discussione si è quindi spostata sulle conseguenze della migrazione dei siti delle WCAG 1.0 alle WCAG 2.0, e sull¿impatto di tale soluzione nelle aziende e nelle normative delle varie nazioni. Anche in questo caso si è fatto notare come sia ormai necessaria una normativa europea ¿ e non solo il progetto eEurope – che obblighi gli Stati membri a recepire le linee guida riconosciute come ¿standard de facto¿ dall¿Unione Europea.
Si è poi posto l¿accento sulla questione ¿accessibilità contro conformità¿. Matt May (W3C) ha fatto notare che il fine delle WCAG deve essere quello di consentire all¿utente di accedere ai contenuti e non di raggiungere un livello di conformità per ottenere un ¿claim¿ o un bollino.
Gregg Vanderheiden (Editor delle WCAG 2.0) ha concluso l¿evento auspicando che l¿attività prosegua nella direzione giusta per portare alla pubblicazione come raccomandazione delle nuove linee guida per l¿accessibilità dei contenuti nel Web per maggio 2004.