Italia
Non si placano le polemiche dell¿opposizione, che discute ancora sul Ddl di riforma del sistema radiotelevisivo a firma del Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, che è stato approvato giovedì scorso dalla Commissione Lavori Pubblici e comunicazioni del Senato.
Il presidente dei Ds, Massimo D¿Alema ha denunciato il colpo di mano con cui la maggioranza ha ”stravolto” il Ddl Gasparri.
D¿Alema ha commentato duramente: ¿Berlusconi ha detto che ne ha fatte solo tre di leggi per se stesso. La legge Gasparri sarebbe la quarta. Ormai ¿commenta ¿ è diventata una vergogna, una normativa ad personam¿.
Pronta e secca la risposta di Renato Schifani, presidente del gruppo di Forza Italia al Senato, ¿D”Alema è un pubblico mentitore di professione. Ormai parla solo per slogan. Teme che venga approvata la legge sull”emittenza perché così verrebbe meno la possibilità di continuare a fare insinuazioni su un argomento così importante per la collettività del Paese”.
Anche il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, è intervenuto in merito alla querelle sollevata in questi giorni, da chi sosteneva che il Ddl facesse gli interessi del Gruppo di media.
A margine della presentazione a Milano della stagione 2003-2004 della Filarmonica della Scala, Confalonieri ha commentato: ¿Il disegno di legge Gasparri sulle Tv non va inteso come un regalo a Mediaset¿. E rivolgendosi a chi gli chiedeva un commento sul disegno di legge di riordino del sistema radiotelevisivo, ha detto: “Nessun regalo dal Ddl Gasparri”.
¿La legge Gasparri non fa a noi nessun regalo. Quando dicono che ci faremmo dare più soldi con questa normativa dicono il falso¿, ha detto ancora.
Per quel che riguarda la posizione della Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali), che ha criticato il Ddl per gli ulteriori spazi pubblicitari che mette a disposizione del sistema radiotelevisivo, il presidente Mediaset ha detto di comprendere “che ogni organizzazione faccia lobbing. Anche loro hanno degli interessi da salvaguardare”.
Confalonieri ha poi replicato alle accuse mossegli dal capogruppo Ds in commissione Vigilanza, Antonello Falomi. Il parlamentare della Quercia, in precedenza, aveva dichiarato che Confalonieri ¿¿continua a raccontare la barzelletta che il gruppo Mediaset non avrebbe tratto alcun beneficio dalla normativa introdotta al Senato sugli affollamenti pubblicitari¿.
Confalonieri a riguardo ha replicato ¿¿Che tristezza che un senatore della Repubblica replichi a opinioni altrui, condivisibili o meno, solo con gli insulti e gli sberleffi. Che sia a corto di argomenti? Tra l”altro pare ignorare che la Corte Costituzionale non si è mai occupata di telepromozioni¿.
Sulle telepromozioni Confalonieri ha sottolineato: ¿¿noi facciamo quello che ci consente la legge nazionale, la Mammi”, e la direttiva europea. Lo abbiamo sempre fatto¿.