Brasile
Il governo brasiliano ha annunciato che entro i prossimi tre anni, l’80% dei computer ministeriali e delle compagnie statali sarà equipaggiato con software open source. Per promuovere il progetto, il governo ha creato l’apposita C’mara de Implementação do Software Livre (Camera per lo sviluppo del Software Libero) che avrà anche il compito di stimolare lo sviluppo delle aziende hi-tech locali.
Il budget delle spese per l’Information Technology (IT) in Brasile è di circa 730 milioni di dollari, ma il governo è stato chiaro nell’affermare che la cifra verrà ridotta, mentre gli sforzi si focalizzeranno sull’abbattimento del digital divide nel Paese.
I risultati in questo senso cominciano a farsi vedere: lo stato di Rio Grande do Sul è già riuscito a risparmiare, grazie al software libero, il 45% delle spese nel settore scolastico e fino a quasi 20 milioni di dollari per la gestione della rete commerciale.
l’annuncio del governo brasiliano avrà forti ripercussioni nel Paese, poiché le aziende pubbliche e private dovranno rivedere le proprie politiche nel settore IT. A trarne il maggior vantaggio, però, saranno naturalmente i promotori di Linux, che avranno a disposizione l’immenso mercato brasiliano. Conectiva, ad esempio, stima di aumentare le proprie vendite del 40%, focalizzandosi sui servizi Web.
Microsoft, che già si è dichiarata preoccupata per la crescente popolarità di Linux, stavolta ha dimostrato un certo distacco dalla faccenda, dichiarando che il governo brasiliano rappresenta soltanto il 10% delle entrate (per 331 milioni di dollari) nel mercato locale.
Sono già molte, comunque, le aziende pubbliche che hanno adottato Linux per le proprie operazioni nazionali e internazionali: tra esse il Banco do Brasil, il maggiore istituto finanziario del paese, che usa Linux per le filiali europee; l’azienda petrolifera Petrobras usa invece il software aperto per le applicazioni nelle aree di esplorazione e produzione.