Italia
Difende a spada tratta il testo di riforma del sistema radioTv a sua firma, il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri.
¿Sul digitale terrestre vorrei che tutti facessero un passo avanti. La riforma consentirà nuovi limiti antitrust e nuove possibilità di interconnessione tra Tv e giornali e in un anno copertura del 50% del territorio con i nuovi canali digitali. E decoder accessibili a tutti, finanziati con la privatizzazione Rai¿, è quanto afferma il ministro in una recente intervista.
Poi, riferendosi alla recente decisione dell¿Autorità Garante per le Comunicazioni, afferma che a suo parere si tratta di una decisione in linea con quel che ci si attendeva, conforme alla normativa vigente.
¿Fotografa la situazione confermando i numeri del mercato attuale. La legge attualmente in discussione invece, pone altri tipi di limiti e la vigilanza dell”Autorità sarà fatta su parametri diversi¿, riferisce ancora il ministro.
Così il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, ha commentato la decisione dell”Autorità di infliggere un richiamo formale a Rai, Publitalia e Rti per aver superato i tetti di raccolta previsti dalla legge nel triennio 1998-2000.
Il Ddl di riforma del comparto infatti, impone ad ogni operatore di non superare il 20% delle risorse dell”intero mercato dei media.
¿Ci si baserà sui ricavi delle aziende – spiega il ministro – Quello che deve essere calcolato nel 20% sarà indicato espressamente dalla norma. Certo non sarà facile verificare. Serviranno strumenti adeguati. Ma sono convinto che si possa fare. Del resto sono convinto che il tetto previsto sia necessario per garantire competitività alle aziende. E anche per evitare di essere colonizzati da operatori stranieri¿.
L”emendamento presentato dal relatore Luigi Grillo all”art. 25, che collega strettamente le questioni dell”introduzione della Tv digitale ai tetti antitrust inserendo precisi controlli da parte dell”Autorità delle comunicazioni, è una formulazione ¿molto valida perché collega i tetti Antitrust ad una effettiva realizzazione di un numero di reti e all”accessibilità dei decoder¿.
Gasparri aggiunge che secondo lui ¿la globalizzazione è inevitabile (¿) Murdoch è in Italia da anni. Da noi come in Europa ci sono regole e controlli precisi, quindi il problema non esiste¿.
Riguardo invece al duopolio del mercato televisivo italiano, Gasparri ritiene che se ¿Telecom investisse di più su La7 ci sarebbe già un terzo polo capace di competere. Ma la nostra legge non si ferma alla questione del duopolio. Il suo cuore è il digitale terrestre, che vuole incentivare anche per rendere più facile l”accesso ad altri soggetti. Certo è che affermare che la fine del duopolio sia dietro l”angolo sarebbe demagogico: chi arriva prima naturalmente è avvantaggiato¿.
Il ministro entra nel merito anche del conflitto di interessi, dopo la dichiarazione di Giuseppe Giulietti (Ds), che ha dichiarato che ¿Alla vigilia della sua presidenza, il premier stupisca l”Europa con l”annullamento del Lodo Gasparri sulle Tv¿.
¿Approfitti del semestre ¿ ha detto il portavoce dell”Art. 21 – per studiare come è regolamentato nei Paesi Ue il conflitto d”interessi. Scelga il modello a lui favorevole e proponga una risoluzione a tutti i premier. Se dovesse continuare sulla strada dell”oltraggio, consegneremo a tutti i premier il testo dell”esposto già consegnato alla Commissione europea¿.
Ma Gasparri ritiene che ¿Non è con la riforma del sistema radio televisivo che si elimina il problema. E” necessario approvare la legge apposita, da tempo ferma in Parlamento. Mi auguro e desidero con forza che venga approvata al più presto¿.
E a chi sospetta che la riforma sia un modo per evitare di mandare Rete4 sul satellite, Gasparri risponde: ¿Il Ddl dice che dal gennaio 2004 ci sarà una copertura del 50% del territorio con Tv digitali. Inoltre, stabilisce che i decoder dovranno avere prezzi accessibili, e si prevedono inoltre incentivi e finanziamenti. Il 25% degli incassi dovuti alla privatizzazione della Rai, serviranno appunto a finanziare gli incentivi. Inoltre, l”articolo 25 della riforma risponde alla sentenza della Consulta. La macchina si è già messa in moto da tempo, e sia Rai che Mediaset stanno lavorando a progetti efficaci¿.
Per quanto riguarda la privatizzazione, il ministro sottolinea che ¿la prevede il Ddl in discussione, e inoltre il DG Cattaneo sta lavorando per il risanamento in modo da poter fissare una data effettiva. Per rispettare la tabella di marcia, la riforma dovrebbe essere approvata entro l”estate, ma – conclude il Ministro – bisogna essere realistici: va bene anche tra settembre e ottobre¿.
Ma dall¿opposizione arriva forte la dichiarazione di Vincenzo Vita della Direzione nazionale dei Ds, ¿Il Ddl Gasparri è incostituzionale¿.
Secondo Vita ¿¿il provvedimento ha l”intenzione esplicita di salvare la concentrazione di Mediaset, aggirando la sentenza n.466/2002 della Corte Costituzionale¿.
¿Tutto il resto dell”articolato che il ministro proponente tenta invano di difendere, ruota intorno a quell”interesse specifico. E” vano il richiamo alla rivoluzione digitale¿, aggiunge senza mezzi termini Vita.
Ma il Ministro Gasparri chiede di aspettare a criticare il Ddl di riforma, fino a quando il testo sarà reso noto. E, aggiunge, rispondendo ai rilievi sollevati ieri dagli editori dei giornali: ¿il relatore sta lavorando al Ddl e il testo è aperto finché non andrà in Aula e dovrà tenere presente gli inviti dell”Autorità, le proteste della Fieg, ma anche le direttive europee che ci sono¿.
Nessun commento sul disegno di legge Gasparri arriva invece dal Commissario Ue Mario Monti.
Il ”pluralismo dei media” è di competenza nazionale, ha detto il portavoce Tilman Lüder, che ha però confermato l”esistenza di un”indagine informale su un ricorso contro Rete4 presentato dall”emittente Europa 7, la quale ha denunciato la mancata assegnazione delle frequenze di trasmissione.