Italia
¿I media, prezioso riflettore costantemente acceso su coloro che rischiano di trovarsi nell¿ombra dell¿indifferenza e della solitudine¿. Così il presidente della Camera, Pierferdinando Casini, ha definito i mezzi di informazione nei confronti dei temi legati alla disabilità nell¿intervento di apertura del convegno ¿Persone con disabilità e media. Barriere comunicative o nuove opportunità?¿, che si è tenuto a Roma il 25 e 26 giugno. Casini ha ricordato che la disabilità colpisce ben 500 milioni di individui in tutto il mondo, di cui circa 38 milioni nell¿Unione Europea. ¿Garantire l¿accesso agli strumenti della società dell¿informazione a milioni di persone disabili ¿ ha affermato Casini – significa in particolare cogliere una straordinaria opportunità: superare definitivamente l¿approccio assistenzialista e paternalista ai temi della disabilità per muoversi con decisione sulla linea delle politiche attive di valorizzazione delle potenzialità dei portatori di handicap, promuovendo la loro autosufficienza e la loro autostima¿.
Luigi Mazzella, ministro della Funzione Pubblica, ha sostenuto che ¿se è vero che la cultura è patrimonio di tutti, tutti debbono poterne godere¿. Il ministro ha poi ricordato come il Dipartimento per la Funzione Pubblica si adoperi per lo sviluppo di servizi online.
Lucio Stanca, ministro per l¿Innovazione e le Tecnologie, ha affermato che ¿se partiamo dal presupposto che è importante far muovere le idee e non le persone, si comprende come è di grande importanza rimuovere le barriere, quelle virtuali come quelle architettoniche¿. Stanca ha lamentato il fatto che non esistano dati statistici affidabili sull¿uso delle tecnologie da parte dei disabili in Italia.
Enzo Cheli, presidente dell¿Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, ha affermato che il sistema della comunicazione e il mondo dei disabili si sviluppano su due temi diversi. ¿Uno e la rappresentazione da parte dei media. Uno dei risultati più importanti di questo convegno potrebbe essere porre le premesse per una Carta. Il secondo è la parità di accesso ai mezzi di comunicazione, tutti, compresi gli strumenti legati alle nuove tecnologie e alla convergenza¿. Citando gli articoli 15 e 21 della Costituzione, Cheli ha affermato che ¿siamo un presenza di diritti inviolabili della persona¿. Il presidente dell¿Authority ha poi citato il nuovo Codice delle Tlc, il cui articolo 37 prevede misure speciali per garantire ai disabili l¿accesso alla società dell¿informazione. In conclusione, Cheli ha affermato che l¿Autorità ¿è pronta a partire e attende suggerimenti per le azioni da intraprendere e le linee da adottare¿.
Fernanda Contri, giudice costituzionale, ha ricordato come il tema della disabilità abbia attraversato diversi periodi: quello della beneficenza, in cui le persone ricche aiutavano quelle povere; quello dell¿assistenza, e ora sta entrando nell¿era dei diritti.
Stefano Rodotà, Garante per la protezione dei dati personali, ha citato la Carta dei Diritti, che all¿art. 24 si occupa dei bambini e all¿art 25 degli anziani, non nascondendo che sulla Carta si svolgerà uno scontro politico e sociale. Per Rodotà, ¿l¿azione pubblica è un passaggio ineludibile¿. Parlando del codice di deontologia per i giornalisti, il Garante ha affermato di ricevere molte denunce di violazione, proprio da parte degli stessi giornalisti. ¿Credo che unire dignità e riservatezza – ha concluso – non sia una forzatura¿.
Per Paolo Cendon, dell¿Università di Trieste, ¿non esistono soggetti deboli, esistono soggetti indeboliti¿.
Giampiero Griffo, presidente dell¿European Disability Forum, parlando dalla platea, seduto sulla carrozzina, per non aver potuto accedere al palco a causa delle barriere architettoniche, ha chiesto per i disabili una ¿nuova visione non più basata su un modello medico ma su un modello sociale¿.
Griffo ha poi lamentato il fatto che i prodotti tecnologici studiati per i disabili costino di più di quelli standard, cosa che non accade negli Usa.
Angelo Zaccone Teodosi, presidente dell”Istituto italiano per l”industria culturale, ha osservato che “lasciato a se stesso, il mercato dei media produce tendenzialmente, maggioritariamente, la visione del mondo che ci viene proposta dall”economia della pubblicità. Un mondo perfetto, nel quale tutti siamo felici e soddisfatti, belli, secondo gli stereotipi dominanti, convinti e fedeli cultori della merce”. Parlando dell”iniziativa promossa dal Consiglio Nazionale degli Utenti, Teodosi ha affermato che “produrrà una gran messe di riflessioni teoriche sul problema dei disabili”, arrivando a concludere che “fino a quando la televisione pubblica dipenderà – in modo più o meno prevalente – dalla pubblicità, questa televisione asseconderà, per quanto dialetticamente, anzitutto i desideri degli investitori pubblicitari e sacrificherà sull”altare della redditività le esigenze delle minoranze di ogni tipo”.
Carlo Romeo, responsabile del Segretariato sociale Rai, ha ricordato che nel contratto di servizio, all”articolo 1, la Rai si impegna a gasrantire le minoranze, sottolineando come sia l”unico contratto di servizio a menzionare la Carta di Madrid. “Dobbiamo reinventare dei modelli di comunicazione sociale”, ha poi aggiunto.
Marina D”Amato, del Consiglio Nazionale degli Utenti, ha parlato dell”accettazione della diversità. “L”immaginario collettivo – ha affermato – propone una discriminazione forte. Quando esiste, il debole è oggetto e quasi mai soggetto”.
Alberto Contri, presidente di Pubblicità Progresso, ha affermato che sul rapporto tra i media e i disabili qualcosa si sta muovendo anche nel mondo della pubblicità.
Paola Manacorda, commissario dell”Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, ha messo l”accento sulla necessità di creare una “cultura della diversità”.
Alessandro Luciano, commissario dell”Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni. ha parlato dei provvedimenti presi dall”organismo di cui fa parte in favore delle fasce deboli, come la riduzione del canone di abbonamento telefonico, di cui beneficiano 60mila persone in Italia, di cui 7mila con una riduzione totale. Luciano ha annunciato che presto anche i disabili potranno scegliere di servirsi di un gestore diverso da quello storico senza perdere le agevolazioni di cui godono.
Giovanni Anversa, giornalista Rai, ha affermato che la professionalità dei comunicatori non è una qualità che si rilascia con un diploma e che si dà una volta per tutte. “Vogliamo contribuire a dare una nuova idea di servizio pubblico, che sarà in grado di competere sul mercato senza perdere l”anima”, ha concluso.
Filippo Rebecchini, presidente della Federazione Radio Televisioni, ha detto che le emittenti locali sono sensibili all”impegno sociale. Alcune diffondono programmi che danno ai disabili la possibilità di conoscere le iniziative del proprio comune o della propria regione.
Andrea Ambrogetti, direttore relazioni istituzionali Italia di Mediaset, ha affermato che esiste un rapporto stretto tra disabilità e televisione. Esiste una nuova frontiera da scoprire, con la tv digitale terrestre. Parlando della legge di riforma del sistema radiotelevisivo, in discussione al Senato, Ambrogetti ha sottolineato che il comma 2 dell”art.4 – già approvato alla Camera – è stato sottovalutato. Sostiene che tra i principi di garanzia degli utenti c”è quello di favorire la ricezione da parte dei cittadini dei programmi radio Tv. “Una sfida – ha concluso Ambrogetti – che con il digitale terrestre le emittenti devono affrontare e vincere”.