Italia
Mercoledì 25 giugno 2003 il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri incontrerà in un faccia a faccia il presidente della Commissione di Vigilanza Claudio Petruccioli.
L¿appuntamento – organizzato da Stampa Romana in collaborazione con Ucsi (Unione Stampa Cattolica) e Usigrai (Unione Sindacale Giornalisti Rai) ¿ sarà occasione per un serrato confronto tra i due, sul disegno di legge di riforma del sistema radioTv presentato da Gasparri.
Emilio Rossi, presidente del Comitato per l”attuazione del codice dei minori, sarà il moderatore del dibattito, che si terrà alle ore 16.00 presso la Sala Laurentina di via in Lucina.
A introdurre la discussione saranno: Silvia Garambois Segretario dell”Associazione Stampa Romana, Massimo Milone Presidente dell”Ucsi e Roberto Natale Segretario dell”Usigrai.
L”iniziativa si inserisce nel quadro di manifestazioni deliberato dalla giunta della Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana) per una giornata dedicata alla libertà d”informazione.
Intanto va avanti l¿iter per il Ddl Gasparri. La Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, come ha riferito il presidente di turno in Aula Roberto Calderoni, ha deciso che il Ddl approderà nell”Aula del Senato il 3 luglio prossimo, se terminato l”esame in Commissione.
Si registra, inoltre, la dichiarazione di Antonello Falomi, capogruppo Ds in commissione di Vigilanza del Senato.
¿L”Antitrust solleva il problema serissimo di come il settore televisivo si apre al gioco della concorrenza per il passaggio dall”analogico al digitale. E” lo stesso problema rilevato dall”Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni a commento del Ddl Gasparri all”esame della commissione Lavori pubblici del Senato¿ dichiara Falomi.
Aggiungendo: ¿L”Autorità per le Comunicazioni, infatti, ha segnalato l”impossibilita” di dare attuazione al piano di assegnazione delle frequenze in tecnica digitale perché il Ddl Gasparri non prevede norme che garantiscano la disponibilità di frequenze da destinarsi a tali fini¿.
¿L”Autorità per le Comunicazioni ¿ dice ancora Falomi – ha, altresì, segnalato criticamente le grandi difficoltà di attuazione del piano derivanti dalle disposizioni del ¿lodo Gasparri¿ che consente a chiunque già eserciti, a qualunque titolo, l”attività televisiva analogica di entrare nel mercato digitale riproducendo, in violazione alle direttive europee, in tale nuovo settore lo stesso caos che esiste oggi nell”uso delle frequenze in tecnica analogica¿.
Falomi conclude sostenendo che la concorrenza e il pluralismo hanno come premessa un uso ordinato e razionale delle frequenze. ¿¿Infischiandosene dei rilievi dell”Antitrust e dell”Autorità per le Comunicazioni ¿ dice il senatore – il Ddl Gasparri rende chiaro che gli unici interessi che questo governo e questa maggioranza hanno a cuore sono quelli del presidente del Consiglio¿