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I giganti dell¿elettronica giapponese hanno deciso di aumentare la produzione di schermi a cristalli liquidi (LCD), vista la crescente domanda.
I dati ci vengono forniti da un articolo di approfondimento, uscito stamani sul quotidiano economico giapponese Nihon Keizai (Nikkei).
Visto l”aumento di domanda del mercato, la giapponese Sharp Corp, numero uno in Giappone per gli schermi a cristalli liquidi, inizierà la produzione di schermi LCD con microcircuiti integrati presso un nuovo impianto industriale nella città di Osaka quattro mesi prima del previsto.
Il “System LCDs” – come lo ha battezzato Sharp – permette di alloggiare direttamente nella superficie degli schermi a cristalli liquidi (LCD) i microcircuiti di controllo e alimentazione.
L”integrazione dei microcircuiti consente di diminuire i costi di produzione, riduce gli ingombri e permette il raggiungimento di risoluzioni ultra-fini per visualizzare cartine o fotografie.
La Sharp ha detto di voler iniziare la produzione a giugno, quattro mesi prima del previsto, con un piano di investimenti da 50 miliardi di yen (circa 357milioni di dollari) sull”impianto dislocato nella prefettura nipponica di Mie.
Una nuova rete di produzione, con un investimento di 100 miliardi di yen (718 milioni di euro), sarà creato sempre a Mie nel gennaio 2004 per permettere a Sharp di aumentare di 100mila unità la sua produzione mensile di televisori, modello 30 pollici, ha sempre indicato Nikkei.
In aumento anche la sua capacità di produzione, Sharp pianifica la vendita di 1,5 milioni di televisori a schermo LCD per l¿anno contabile giapponese che si chiude nel marzo 2004, dice ancora il quotidiano.
Hitachi Displays, filiale del gigante d¿elettronica giapponese Hitachi, inizierà da parte sua la piena produzione di schermi a cristalli liquidi a settembre, portando la sua produzione mensile a 40mila schermi, secondo Nikkei.
Toshiba Matsushita Display Technology, una joint-venture tra Toshiba e Matsushita Electric Industrial, aumenterà del 50%, in rapporto agli ultimi sei mesi, la produzione di schermi LCD per il periodo ottobre 2003-marzo 2004.
Alcuni giorni fa, Samsung ha presentato il nuovo Syncmaster 403t, un display LCD con tecnologia Ttf a 40 pollici. Questo modello è stato realizzato per il segmento dei video da muro, tradizionalmente dominato dagli schermi al plasma. Disponibile al prezzo di 8.115 dollari, il 403t è molto più costoso di uno schermo al plasma ma grazie alla sua risoluzione di 1280×768 pixel è in grado di offrire una migliore definizioni delle immagini.
Televisioni a cristalli liquidi o al plasma consentono la produzione di apparecchi con schermo ultra piatto e di minimo spessore. I televisori al plasma e quelli a cristalli liquidi possono anche essere appesi al muro come dei quadri. I primi monitor al plasma inizialmente perdevano luminosità col passare del tempo, quelli di oggi invece sono garantiti per rimanere accesi fino a dieci anni di fila.
La vera discriminante tra le televisioni tradizionali e quelle ultrapiatte è il prezzo. I nuovi apparecchi infatti costano tra gli otto e i trenta milioni o anche di più.