Italia
Inizia una nuova settimana di interrogatori per Igor Marini, il consulente finanziario che ha fatto i nomi di Prodi, Dini e Fassino quali presunti destinatari di una tangente che sarebbe stata pagata per l”acquisizione, nel 1997, del 29% di Telekom Serbia da parte di Telecom Italia.
Marini si trova da oltre un mese recluso in Svizzera con l”accusa di riciclaggio, truffa e atti compiuti senza autorizzazione per conto di uno Stato estero. Il suo legale, Stefano Camponovo, si trova oggi a Berna per assisterlo al quinto interrogatorio davanti al pubblico ministero federale, Sergio Mastroianni, titolare dell”inchiesta per riciclaggio nata dalle dichiarazioni dello stesso Marini alle autorità elvetiche, cui aveva ribadito di aver movimentato denaro di provenienza illecita.
Il giorno prima del suo arresto, Marini aveva raccontato ai membri della Commissione Telekom Serbia di aver ripulito 55 milioni di dollari di una presunta tangente pagata anche a esponenti politici italiani nell”ambito dell”affaire per l”acquisizione di una quota della società telefonica di
Belgrado. Gli interessati avevano immediatamente smentito e sporto querela.
Le settimane scorse sarebbero emersi alcuni riscontri delle operazioni finanziarie eseguite da Marini a Lugano per conto dell”avvocato Fabrizio Paoletti e di Francesco Giannandrea. I documenti, depositati da Marini presso il notaio Gianluca Boscaro, sono stati sequestrati dalla magistratura elvetica l”8 maggio scorso, giorno dell”arresto di Marini a Lugano, dove era stato accompagnato da una delegazione della Commissione parlamentare Telekom Serbia con l”intenzione, appunto, di
ritirarli.
I riscontri documentali riguarderebbero transazioni internazionali di ingenti somme di denaro che, però, non si riferirebbero esplicitamente all”affaire Telekom Serbia.
Terminato il sesto interrogatorio davanti ai magistrati svizzeri – cinque riguardanti il riciclaggio e uno il reato ¿politico¿ – Marini sarà nuovamente sentito giovedì 19 giugno. Stavolta da un”altra delegazione della Commissione Telekom Serbia, composta dal presidente Enzo Trantino (An), da un parlamentare della maggioranza, Alfredo Vito (Fi), da uno dell”opposizione, Michele Lauria (Margherita), da due magistrati consulenti della Commissione e da un funzionario. L”interrogatorio avverrà per rogatoria, quindi le domande non verranno rivolte a Marini direttamente, ma attraverso il magistrato svizzero.
La Commissione è comunque intenzionata ad ascoltare nuovamente Marini. I magistrati svizzeri non hanno ancora consentito ai parlamentari di poter vedere e valutare i documenti sequestrati cui fa riferimento Marini. Da qui la necessità di tornare almeno altre due volte a Berna. Ma la Commissione è in attesa anche della trascrizione dei verbali dell”interrogatorio di Marini davanti ai magistrati di Torino che lo hanno ascoltato, sempre a Berna, per rogatoria, lo scorso 19 maggio. La procura di Torino ha già preannunciato un secondo interrogatorio.
Intanto, venerdì 13, Fabrizio Paoletti, l¿avvocato romano chiamato in causa da Marini, è stato interrogato per quattro ore dal procuratore capo Marcello Maddalena e dall”aggiunto Bruno Tinti Paoletti ha definito ¿fantasiose¿ le dichiarazioni rese da Marini.
Il nome di Paoletti è iscritto nel registro degli indagati della procura di Roma in un procedimento – titolari i pm Carlo Figliola e Maria Bice Barborini – relativo a presunte irregolarità legate a transazioni internazionali. Ai due magistrati svizzeri, Paoletti ha consegnato della documentazione per dimostrare la sua estraneità sia all¿operazione Telekom Serbia che ad altri episodi elencati da Marini. Il quale ha dichiarato che sarebbe stato Paoletti a fargli i nomi dei destinatari della tangente (ovvero i noti politici italiani), e di essere stato persino minacciato dall”avvocato.
Sull¿affare Telekom Serbia la Procura torinese ha in corso due filoni di indagine. Per il primo, che vede indagati due responsabili di Telecom Italia, è stata chiesta l¿archiviazione per scadenza dei termini, ma con un invito implicito al gip a riaprire il caso; per il secondo, originato dalle parole di Marini, è stato aperto un fascicolo a carico di ignoti. Nei prossimi giorni è in programma una trasferta a Berna per acquisire, via rogatoria, altra documentazione.