Italia
La rivista statunitense Business Week ha stilato la classifica delle 100 aziende più in forma nel settore dell¿Information Technlogy. La prima ¿ e unica ¿ azienda italiana presente è Telecom Italia che si piazza al 52° posto.
La classifica, redatta con la consulenza di Standard & Poor¿s, ha analizzato i dati economici di oltre 10.000 corporation hi-tech quotate in Borsa e con un reddito di almeno 300 milioni di dollari, per fare luce sui movimenti all¿interno dell¿intero comparto industriale.
Neanche a dirlo, la graduatoria è dominata da compagnie americane: ne figurano, infatti, ben 5 nelle prime 10 posizioni: Nextel (al primo posto), Dell Computer, Western Digital, IBM, Hewlett-Packard. Più staccati in classifica colossi del calibro di Microsoft (18° posto) eBay (38°) e Intel (80°).
La prima europea, Nokia, compare al 5° posto, mentre la britannica Vodafone è in nona posizione. In posizione più defilata le aziende francesi: Orange al 19° posto e France Telecom al 26°. La prima tedesca è la Sap, al 40° posto.
Tra i riconoscimenti speciali rilasciati dal settimanale statunitense, IBM si è guadagnato quello per l”azienda con i ricavi più ingenti (83,2 miliardi di dollari). In questo contesto Telecom Italia si colloca al decimo posto con 32,983 miliardi in vendite correnti. Level 3 Communications è l”azienda a maggiore crescita (172,2% il progresso nei ricavi) mentre Nextel è quella che fornisce il maggiore ritorno agli azionisti (pari al 208,4% al 30 maggio 2003).
La maggior parte delle compagnie in classifica, dicono gli analisti, hanno affrontato tempi molto turbolenti e vari semestri di fila di perdite, ma hanno saputo “trarre vantaggio dalla lezione di questa persistente crisi”, rivedendo il loro modo di fare affari, la propria organizzazione e le proprie strategie di vendita senza premere “sul bottone del panico” come hanno fatto molte piccole aziende. 19 di loro sono tornate al profitto negli ultimi quattro trimestri, molte ¿ tra cui la prima classificata Nextel – hanno fatto ricorso alla bancarotta se non per sé, per le filiali più indebitate.
Tutte, comunque, hanno imparato la lezione, emergendo dal lungo periodo di slowdown con nuove organizzazioni e nuovi modi di fare business. E tutte sono in vetta perché hanno saputo reinventarsi, investendo molto del loro denaro nelle tecnologie più innovative attuando strategie aggressive, ragion per cui saranno loro a guidare il mercato nei prossimi anni.