Ipse 2000 licenzierà 109 dei 122 dipendenti

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Ipse 2000, una delle compagnie che partecip&#242 all¿asta per l¿assegnazione delle licenze 3G, ha avviato le procedure per il prossimo licenziamento di 109 lavoratori degli attuali 122. L¿operatore, le cui attivit&#224 sono bloccate da ormai 18 mesi, manterr&#224 soltanto 13 dipendenti con la prospettiva di vendere le frequenze di telefonia mobile, attualmente l¿unica reale alternativa alla chiusura definitiva.

La possibilit&#224 di ¿spectrum trading¿ &#232 stata aperta dal testo unico sulle telecomunicazioni ¿ che dovrebbe essere approvato entro luglio ¿ ed &#232 particolarmente attesa da Ipse, vista ormai l”impossibilit&#224 per il gruppo controllato dalla spagnola Telefonica di costruire una propria rete per offrire i servizi di telefonia mobile di terza generazione.

Intanto il ministero delle Comunicazioni ha annunciato che avvier&#224 consultazioni congiunte con azienda e sindacato, ricordando i vincoli assunti da Ipse in occasione dell¿assegnazione della licenza 3G, avvenuta tre anni fa.

“In merito alle procedure di mobilit&#224 per i dipendenti Ipse che sono state rese note ufficialmente soltanto oggi al ministero delle Comunicazioni, il ministero informa che disporr&#224, nei prossimi giorni, delle apposite riunioni con i sindacati e i rappresentati dell”azienda, la quale resta soggetta ai vincoli liberamente sottoscritti in occasione della gara Umts”, si legge nella nota. In parole povere: si far&#224 di tutto, come &#232 avvenuto con Blu, per trovare una via d¿uscita all¿attuale stato d¿impasse del settore, ma se il mercato e i soci non favoriranno un¿eventuale soluzione si ricorrer&#224 con ogni probabilit&#224, alla revoca della licenza. I termini stabiliti al momento dell¿assegnazione, prevedevano infatti obblighi precisi tra cui la copertura di rete dei capoluoghi di regione entro il 2004 e nei capoluoghi di provincia entro i 30 mesi successivi.

Ipse aveva, tra l¿altro, richiesto al governo di poter restituire i 5 Mhz aggiuntivi di frequenze per potersi liberare dall”obbligo di pagamento delle restanti 8 rate annuali (per un valore complessivo di 826 milioni di euro). Ma il ministero delle Comunicazioni ha dato parere negativo.

Ipse 2000 &#232 controllata, oltre che da Telefonica che detiene il 45%, dalla finlandese Sonera che di recente ha azzerato il valore della propria partecipazione, Capitalia, Atlanet (Ifi, Telefonica e Acea).

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