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In merito al caso Santoro, l”Autorità delle Comunicazioni ha disposto nei confronti della Rai un richiamo sprovvisto di specifica sanzione. Lo ha precisato il presidente dell”Authority, Cheli, spiegando che ¿¿non si è ritenuto di dover richiedere all”azienda l”attivazione di un procedimento disciplinare nei confronti del dirigente responsabile del programma oggetto dell”esposto presentato all”Autorità¿. In merito, il presidente Rai, Annunziata, aveva chiesto un chiarimento sulla ¿consequenzialità sanzionatoria¿ tra le valutazioni espresse dall”Authority a proposito della trasmissione ”Sciuscià¿ e la contestazione disciplinare aperta dall”azienda nei confronti di Santoro.
La richiesta della Annunziata era stata inoltrata dopo che il Cda della Rai, con il voto contrario della presidente, aveva deciso di dare ancora seguito legale al contenzioso con il giornalista.
””Cara presidente – scrive Cheli nella lettera, resa nota dalla presidenza Rai – rispondo alla sua lettera del 5 giugno, del cui contenuto ho informato la Commissione Servizi e Prodotti. In proposito, la Commissione non ha ritenuto di adottare alcuna determinazione interpretativa della delibera n. 91/03/CSP, stante l”assoluta chiarezza del dispositivo e delle motivazioni della stessa delibera¿.
¿Risulta evidente, infatti – scrive ancora Cheli – che la valutazione del comportamento del dipendente ai fini dell”adozione di un eventuale procedimento disciplinare non può non restare affidata altro che alla sfera di autonomia e di discrezionalità dell”azienda¿.
¿Per quanto riguarda invece, – continua il Garante – l”esistenza di una possibile ”consequenzialita” sanzionatoria” della delibera in questione- che Ella richiama nella Sua lettera ai fini di un chiarimento, mi limito a rilevare che l”Autorità, nel sanzionare la fattispecie in questione, ha disposto nei confronti dell”azienda Rai un richiamo sprovvisto, ai sensi della legislazione vigente, di specifica sanzione, mentre non ha ritenuto di dover richiedere alla stessa Azienda, ai sensi dell”art.1, comma 6, lettera C, n. 10, della legge n. 249 del 1997, l”attivazione di un procedimento disciplinare nei confronti del dirigente responsabile del programma oggetto dell”esposto presentato all”Autorità¿.
¿La lettera è chiara: non c”è bisogno di commenti¿. Così il presidente della Rai Lucia Annunziata si è limitata a rispondere ai cronisti che le chiedevano un commento sulla lettera inviatale dal presidente delle Autorità Enzo Cheli in merito al caso Santoro.
Annunziata è intervenuta all”inaugurazione della struttura Rai Vaticano insieme con il direttore generale dell”azienda Flavio Cattaneo, il consigliere Giorgio Rumi, il ministro per le comunicazioni Maurizio Gasparri e il segretario di Stato della Santa Sede card. Angelo Sodano.
¿La sanzione di per sé è un fatto secondario¿ e l”Autorità per le Comunicazioni ¿dice che si deve lasciare libera l”azienda nella sua linea editoriale di fare scelte che non le facciano correre il rischio di incontrarsi in futuro con giudizi negativi dell”Autorità¿.
E¿il commento del Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri alla lettera che il Garante Enzo Cheli ha inviato al presidente della Rai Lucia Annunziata in merito al caso Santoro.
A margine dell”inaugurazione della struttura Rai Vaticano, il ministro ha dichiarato che: ¿La lettera non può che confermare il giudizio dell”Autorità per le comunicazioni anche se poi si dice nella parte finale che non ci si è avvalsi di una determinata facoltà. Mi sembra – ha detto ancora Gasparri ¿ che l”Autorità abbia scolpito parole molto chiare, che fanno si che il servizio pubblico difficilmente possa avvalersi di persone che hanno violato reiteratamente la legge Mammì o altre leggi. La sanzione di per sé è un fatto secondario¿.
Poi, riferendosi alla recente pronuncia del giudice del lavoro su Santoro, il ministro ha aggiunto ¿¿qui si rovescia il diritto, dicendo con un”altra sentenza che deve andare in onda a una certa ora chi l”Autorità per le comunicazioni ha giudicato non rispettoso di valori fondamentali di legge¿.
In ogni caso, ha concluso Gasparri, ¿vedremo anche le altre puntate, perché ci sono ben due ricorsi¿.
Gli avvocati di Michele Santoro, Domenico e Nicoletta d”Amati, hanno detto in una nota che: ¿La precisazione dell”Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni dimostra l”assoluta inconsistenza dell”argomento cui la Rai ha ritenuto di poter fare ricorso per giustificare la mancata esecuzione del provvedimento giudiziario che le ha ordinato di reintegrare Michele Santoro nelle sue mansioni¿.
¿Contrariamente a quanto affermato nel comunicato aziendale del 3 giugno scorso – spiegano i legali -, fra la delibera dell¿Autorità e l”ordine del magistrato non vi è alcun contrasto. E” significativo che la stessa Autorità abbia inoltre ritenuto di dovere sottolineare di non aver chiesto l”attivazione di un procedimento disciplinare, che invece la Rai si è affrettata ad avviare nei confronti di Michele Santoro, strumentalizzando indebitamente la delibera dell”Autorità stessa¿.
Pronta la risposta della Rai. In un comunicato l¿azienda ha invitato i legali di Santoro ¿¿a una certa cautela e soprattutto ad un¿attenta e non pregiudiziale lettura della risposta del Presidente dell¿Autorità di Garanzia nelle Comunicazioni¿.
Aggiungendo che il professor Cheli riconosce infatti esplicitamente che ¿la valutazione del comportamento del dipendente ai fini di un eventuale procedimento disciplinare non può non restare affidata altro che alla sfera di autonomia e di discrezionalità dell¿azienda¿.
L¿azienda nel comunicato dichiara anche che ¿la delibera dell¿Autorità è chiarissima: ci sono state nelle trasmissioni del programma ¿Sciuscia¿ edizione straordinaria¿ violazioni della legge 6 agosto 1990, n. 223 (articolo 1, comma 2) e l¿Autorità ha segnalato al Parlamento l¿assenza di specifiche norme per poter sanzionare queste violazioni e quindi la sua impossibilità di richiedere provvedimenti specifici¿.
Si attendono adesso gli ulteriori risvolti della vicenda, visto che oggi Michele Santoro si è presentato a viale Mazzini per rispondere dell”addebito disciplinare che gli è stato mosso.