Pirateria, 181 denunce a Milano

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L¿avvento di Internet ha cambiato la percezione di molti aspetti della vita e non sempre nel senso positivo: la rete, infatti sembra rendere sempre pi&#249 labili i confini tra ci&#242 che &#232 lecito e ci&#242 che non lo &#232, anche per persone che al di l&#224 della ¿navigazione¿ conducono vite al di sopra di ogni sospetto.

E¿ quanto emerge dalla recente operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Milano che ha denunciato 181 persone accusate di vendere su Internet prodotti piratati. L¿operazione ¿mouse¿ ¿ condotta col supporto della Business Software Alliance (Bsa) e della Federazione contro la pirateria musicale (Fpm) ¿ ha portato infatti alla denuncia di persone ¿insospettabili¿. Tanto insospettabili che alcuni riuscivano tranquillamente a gestire ¿ con la vendita di CD e film masterizzati, programmatori per piratare le smart Card e copie di software illegali – un giro d¿affari da 25.000 euro al mese.

Le indagini – si legge nel comunicato della Bsa – sono partite con la verifica di un singolo indirizzo e mail e sono culminate in accertamenti in 30 province italiane negli ultimi sei mesi. Esse hanno portato alla scoperta di 95.000 indirizzi sospetti; l”operazione ha inoltre rilevato una sofisticata rete di vendita capace di generare introiti illegali per 2 miliardi di euro. I prodotti maggiormente piratati sono i software di Adobe, Apple, Autodesk, Macromedia, Symantec e Microsoft; gli ultimi album di Madonna e Robbie Williams; i film Die Another Day e Gangs of New York.
L”organizzazione usava indirizzi e mail e siti Internet di copertura per farsi pubblicit&#224 e distribuire la merce su ordinazione. Le indagini hanno monitorato 28 account e 12 siti Web, due dei quali posti sotto sequestro.

Oltre che sui 181 indagati, la Guardia di Finanza sta conducendo indagini su altre 10.000 persone ancora da identificare, che svolgono la loro attivit&#224 in proprio e non all¿interno dei famigerati network peer-to-peer. Persone cio&#232 che si dedicano materialmente alla produzione e allo smercio dei prodotti protetti da copyright che poi rivendono in Rete.

In base ai dati forniti dall¿ultimo studio della Bsa, in¿Italia, dal 1994 ad oggi il tasso di pirateria &#232 sceso di ben 22 punti percentuale, passando dal 69 al 47%, anche se rimaniamo ai vertici della classifica dei paesi in cui &#232 maggiore la diffusione di software illegale. A differenza del resto d¿Europa, in cui si &#232 avuta una diminuzione costante del tasso di pirateria dal 1994 al 2002, in Italia l¿andamento &#232 stato altalenante: dal 1994 al 1997 il livello di pirateria &#232 progressivamente sceso fino al 43% per poi alternare crescite e diminuzioni in maniera costante.Quest¿anno, l¿Italia ha visto aumentare il livello di pirateria di due punti percentuale, passando dal 45 al 47%, in controtendenza con la media europea. Non solo: il nostro Paese &#232 anche l¿unico tra quelli con il pi&#249 alto tasso di pirateria che ha avuto un incremento, rispetto allo scorso anno, nel livello di software illecitamente duplicato, uno spiacevole primato che ci porta al secondo posto in Europa, preceduti soltanto dalla Grecia.

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