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Il problema delle mail commerciali non sollecitate, che stanno sommergendo i box di posta elettronica degli internauti, sta preoccupando in maniera crescente gli operatori di settore così come le Autorità competenti.
Diversi Isp importanti si sono già impegnati in prima linea contro le società colpevoli di arricchirsi con lo spamming, 1.000 eMail hanno il prezzo di 5 dollari, un milione di indirizzi alla settimana costa 40 dollari al mese, cifre che ne fanno un business profittevole anche se a rispondere è un utente su 100.000.
Yahoo, AOL e Microsoft, tre delle maggiori aziende hi tech mondiali, hanno addirittura concluso accordo volto a combattere lo spam.
L¿iniziativa, hanno detto i tre giganti del Web, è stata dettata dalla paura che la gente possa ricorrere a una drastica quanto disastrosa contromisura contro le eMail spazzatura, semplicemente smettendo di usare la posta elettronica. I messaggi pubblicitari non richiesti e che invadono giornalmente gli indirizzi eMail di tutto il mondo rappresentano, infatti, il 40% del totale della posta inoltrata. E secondo un recente studio condotto da Yahoo, per questo mese è possibile che le mail spazzatura superino quelle legittime.
I vari filtri messi in commercio per aiutare gli utenti nella lotta alle mail spazzatura dietro cui, molto spesso, si nasconde l¿industria della pornografia o poco convincenti compagnie finanziarie, fino a oggi hanno dato scarsi risultati.
I danni provocati da quella che è considerata ormai una ¿minaccia fantasma¿ ¿ la maggior parte delle compagnie segnalate fa capo a nomi fittizi o indirizzi elettronici temporanei ¿ sono stati stimati intorno ai 10 miliardi di euro
Da qui la preoccupazione della FTC, che ha già il potere di indagare sui casi di spam, ma che adesso vorrebbe estendere le proprie competenze, fino a comprendere collaborazioni segrete con le Autorità straniere per individuare le fonti dello spam.
Così spiega il presidente della Commissione Timothy Muris, a margine dell¿audizione alla Camera dei rappresentanti e al Senato.
Muris ha spiegato ai cronisti che, secondo l¿esperienza della FTC, ¿solitamente le junk mail attraversano più di una frontiera per arrivare nei box di posta¿.
Il presidente della FTC ha anche chiesto che i pirati informatici, così come i responsabili dello spamming, non beneficino delle norme a tutela della privacy e che le indagini su questi reati restino segrete fino all¿ultimo, per non essere compromesse.