Europa
La Francia, uno dei pochi Paesi della Ue ad adattarsi ai provvedimenti sottoscritti con la Convenzione sul cybercrimine.
Oggi è stato adottato un disegno di legge che riprende i principi della Convenzione del Consiglio d¿Europa, adottata a Budapest il 23 novembre 2001, firmata da più di 30 paesi.
Quella di Budapest rappresenta la prima convenzione penale a vocazione universale, che si pone come obiettivo la lotta alla cyber criminalità.
Dominique de Villepin, Ministro degli Esteri francese, ha dichiarato in un comunicato, che il fine del provvedimento è di armonizzare la legislazione nazionale per quel che riguarda i reati commessi nel cyber spazio.
Sicuramente rappresenta un passo avanti verso il regolamento delle disposizioni normative degli Stati membri in materia procedurale, al fine di migliorare la capacità dei servizi di polizia e coordinare in tempo reale le indagini, raccogliere indizi e prove sul territorio nazionale prima che spariscano.
I Paesi aderenti alla Convenzione hanno deciso di estendere i poteri di polizia e di indagine e armonizzare le attività inquirenti tra i diversi paesi in tema di crimine informatico, con attenzione particolare alla pornografia infantile.
Intanto i ministri europei delle telecomunicazioni hanno approvato un piano per creare l¿Agenzia europea per la Sicurezza delle Reti e delle Informazioni.
L¿Agenzia svolgerà un ruolo consultivo riguardo temi di grande attualità, quali la pirateria informatica, gli attacchi di virus ed eventuali minacce alle reti d¿informazione.
I corpi di polizia europei avranno quindi un aiuto in più nel portare avanti la lotta al cybercrime. Mancava a oggi un”unità che riuscisse a coordinare e rendere più veloci le operazioni che sono spesso bloccate dalle lungaggini burocratiche dei diversi Paesi.
Quello del crimine informatico è un argomento che ha trovato grande attenzione da parte della Commissione Ue.
Nei mesi scorsi, soprattutto dopo l¿attacco del virus SQL, che aveva mandato in tilt le Borse di mezzo mondo e scatenato il caos, le autorità governative hanno preso a cuore il problema della vulnerabilità dei network.
La Commissione europea ha annunciato la presentazione di un piano per creare una task force paneuropea in grado di far fronte ai sempre più numerosi attacchi hacker alle reti di computer.
Il nuovo sistema consentirà agli Stati membri uno scambio continuo di informazioni, grazie anche al coordinamento legislativo contro il cybercrime che prevede – tra le altre cose – la prigione per chi cerca di violare un sistema informatico.