L¿economia italiana ha rallentato la sua crescita, colpa anche di alcuni settori che fanno da zavorra. E¿ quanto emerge dalla relazione annuale dell¿Antitrust, presentata mercoledì 11 alle Camere. ¿Negli anni recenti, l¿Italia è stata interessata da un rallentamento del processo di crescita economica ¿ ha affermato nel suo discorso il presidente Giuseppe Tesauro – che coinvolge ampia parte dei Paesi industrializzati e che è avvertito con particolare intensità nei Paesi dell¿area dell¿euro, con i quali l¿economia italiana è maggiormente integrata¿.
Con 58 interventi, le telecomunicazioni guidano la ”classifica” dei settori che hanno maggiormente attirato l”attenzione dell”Autorità per le garanzie nel mercato e nella concorrenza, negli anni dal 1995 al 2002. Segue il settore dei Servizi professionali alle imprese, dove l”Antitrust è intervenuta 36 volte. Nelle Attività ausiliarie dei trasporti si sono registrati 22 interventi nel periodo considerato, mentre nella classifica degli interventi in quarta posizione si piazzano a pari merito i settori dell”energia e quello del commercio al dettaglio che ne hanno totalizzato entrambi 20. Le Assicurazioni e i fondi pensione hanno totalizzato 17 interventi giungendo subito dopo i 19 nelle Attività ricreative, culturali e sportive. Fanalino di coda i settori Editoria e Trasporti marittimi che in sette anni hanno totalizzato entrambi ”solo” 6 interventi dell”Antitrust.
Il valore aggiunto sull”economia italiana di questi sei settori è stato calcolato dall”Autorità garante della concorrenza nel 16,7%, ma l”incidenza complessiva diretta e indiretta di questi sulle imprese arriva al 28%: infatti su 18 dei 21 settori esportatori l”incidenza è sopra la media. Le tlc ”pesano” sulle imprese sino all”1,5%; i trasporti intorno al 2%; i servizi bancari e finanziari fino al 4%, così come il commercio all”ingrosso; gli acquisti di energia fino al 5%; i servizi professionali alle imprese dal 5% possono arrivare fino al 9%.
Nella relazione compaiono tutti gli interventi svolti dall¿Antitrust dal ¿95 al 2002. Per le tlc questi annoverano i pareri in materia di: parità di trattamento interna-esterna da parte degli operatori aventi notevole forza di mercato nella telefonia fissa e nei servizi di accesso a Internet; procedure per l¿assegnazione di ulteriori frequenze nelle bande Gsm; attuazione di direttive comunitarie nel settore delle telecomunicazioni; valutazione e richiesta di modifica dell¿offerta di riferimento 2002 di Telecom Italia; identificazione degli operatori aventi notevole forza di mercato per l¿anno 2000; meccanismo di programmazione dei prezzi massimi di terminazione praticati dagli operatori di rete mobile notificati e regolamentazione dei prezzi delle chiamate fisso-mobile.
Per quanto riguarda i diritti televisivi e l¿editoria, nel periodo di riferimento l¿Autorità antitrust ha autorizzato per un periodo di tre anni la vendita collettiva dei diritti relativi alla Coppa Italia, limitatamente ai turni a eliminazione diretta, nonché autorizzato, subordinatamente al rispetto di alcune condizioni, l¿operazione di concentrazione nel mercato della televisione a pagamento Groupe Canale Plus-Stream. Inoltre, sono state sanzionate due inottemperanze all¿obbligo
di comunicazione preventiva delle operazioni di concentrazione: Tv Internazionale-rami d¿azienda di emittenti locali, Mtv Italia-rami di azienda. Infine, l¿Autorità ha effettuato un intervento di segnalazione in relazione al progetto di legge di riassetto del sistema radiotelevisivo nazionale e la Rai.
Per il presiedente dell”Authority per le Comunicazioni, Enzo Cheli, la relazione di Giuseppe Tesauro ¿è stata molto ampia e qualificata¿. Cheli ha aggiunto che ¿Per i settori che a noi più ci interessano mi sembra che il giudizio che nel complesso emerge sia positivo¿.
¿Una relazione vasta che tocca molto temi¿, l¿ha definita il presidente e amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Tronchetti Provera. ¿Come sempre – ha aggiunto – le relazioni del presidente sono di qualità¿.
¿Molte delle considerazioni di Tesauro sono quelle cui si farà fronte con il disegno di legge di riforma sull”energia che marcia in Parlamento¿. Così il ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano ha commentato le osservazioni del Garante sulla scarsa concorrenza nei settori dell”elettricità e del gas, l”abuso di posizione dominante e, in alcuni casi, i comportamenti per ostacolare l”ingresso di nuovi competitor. ¿Problemi – ha osservato ancora Marzano – che abbiamo affrontato. Adesso speriamo che il Parlamento possa rapidamente varare le riforme¿.
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