Europa
Come se non bastasse lo scoppio della bolla dell¿hi-tech, la crisi mondiale dell¿economia, i ricorrenti virus informatici che rischiano di mettere in ginocchio le comunicazioni globali, l¿Europa sta per introdurre un altro deterrente nei confronti dell¿e-commerce.
Dal 1° luglio, infatti, tutte le aziende che operano in Rete, anche quelle non residenti all¿interno della Ue, dovranno applicare l¿Iva sulle transazioni digitali. Un¿aliquota compresa tra il 15 e il 25% su alcune operazioni effettuabili via Internet, come scaricare musica o software, canoni di abbonamento mensili agli Internet service provider e su qualsiasi altro prodotto acquistato attraverso aste online all¿interno del blocco dei 15 Paesi della Ue.
L¿applicazione dell¿Iva non rappresenta niente di nuovo per le aziende che operano in Rete. Le dot.com europee hanno dovuto applicarla sin dalla loro nascita. Ora l¿obbligo viene esteso anche alle aziende che non fanno parte della Ue, per esempio quelle statunitensi, che rappresentano la maggioranza dei siti di e-commerce.
Una misura a difesa della concorrenzialità delle imprese europee, viene definita dall¿esecutivo Ue; un altro ostacolo alla ripresa sottolineano gli operatori americani.
Per Amazon.com, il nuovo regime di tassazione potrebbe influenzare le proprie aste, visto che l¿operatore sarà costretto ad applicare l¿Iva sul download di software e sulle vendite di eBooks.
¿Chiederemo a breve alla nostra comunità di venditori come questi cambiamenti dovranno influire sul ricarico che attualmente applichiamo¿, afferma il portavoce di Amazon, Patricia Smith.
Il sito di aste online eBay ritiene che l¿introduzione dell¿Iva avrà più peso nelle attività svolte in paesi come Francia e Italia, mentre in Germania e Regno Unito, dove il mercato è molto più redditizio, la nuova tassa sarà di poco superiore all¿Iva già dovuta. Per esempio, un venditore del Regno Unito pagherà 6 sterline per mettere in vendita un¿automobile e 35 sterline per una proprietà, entrambi aumentati del 20% che comprende già il 17,5% dell¿Iva britannica.
Secondo gli analisti, la nuova tassa potrebbe incidere sulle vendite nel breve periodo, un ostacolo per dot.com come eBay e Amazon, che stanno scommettendo su un¿elevata crescita nei propri affari oltreoceano.
Le aziende interessate dovranno applicare la nuova tassa in una varietà di modi. Aol Europe ha già ricollocato il proprio quartier generale nel piccolo Lussemburgo, uno dei paesi della Ue dove il peso fiscale è minore.
Da parte delle aziende europee la nuova tassa viene vista invece con una punta di simpatia: ¿Il vecchio regime ha certamente dato una mano alle aziende non-Ue durante una fase cruciale nello sviluppo del mercato¿, ha affermato David Melville, dell¿Isp inglese Freeserve, divisione della francese Wanadoo. ¿C¿era un grosso svantaggio in termini competitivi¿.
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