L¿Autorità Garante per le Comunicazioni, presieduta da Enzo Cheli, ha notificato a Mediaset e Rai e alle rispettive concessionarie di pubblicità Publitalia 80 e Sipra, e a Rete A e Centro Europa 7, le risultanze dell”istruttoria, avviata in gennaio, sulla verifica della sussistenza di posizioni dominanti nel settore televisivo nell”ambito della raccolta di risorse. Gli operatori ¿ si legge nella nota – potranno presentare le loro osservazioni entro il prossimo 16 giugno. L”eventuale audizione delle stesse aziende davanti al Consiglio dell”Autorithy è stata fissata per il successivo 19 giugno a Napoli.
L”istruttoria dovrebbe concludersi entro fine mese. E per i primi di luglio dovrebbe – a quanto si apprende – arrivare la decisione dell”Autorità.
Intanto il Presidente della Rai, Lucia Annunziata, ha incontrato lunedì mattina a Milano i componenti della Commissione di Parlamentare di Vigilanza che sono in visita al Centro di produzione di Corso Sempione, come si legge in un comunicato dell¿azienda.
La Annunziata si è soffermata brevemente con dirigenti e giornalisti della Rai e con loro ha parlato della questione del trasferimento della seconda rete a Milano.
¿¿I modi e i tempi con cui è stata approvata la delibera sono stati la causa della polemica politica che si è scatenata sullo spostamento della Rete a Milano¿, ha detto il presidente.
La Annunziata ha tenuto a spiegare che lei non è contraria al trasferimento, ¿ma è necessario inquadrarlo in un piano industriale che tenga conto delle esigenze di tutti gli altri centri di produzione dell¿azienda¿.
La Annunziata ha anche aggiunto che ¿La questione va sottratta alla politica e risolta all¿interno della Rai per il bene della Rai; così come anche per la vicenda Santoro è auspicabile una soluzione squisitamente editoriale. In mancanza di soluzioni aziendali per queste vicende, le tensioni e le polemiche dentro e fuori alla Rai sono destinate ad aumentare¿.
Proprio riguardo al caso Santoro, recentemente il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri è tornato sull¿argomento, ribadendo che ¿Sarebbe triste che il pluralismo si identificasse con soltanto poche persone¿.
Il ministro ha così parlato, a margine di una conferenza che si è tenuta all¿Università di Urbino sulla comunicazione, rispondendo a uno studente che chiedeva ragioni della scomparsa di Enzo Biagi e di Michele Santoro dai palinsesti della Rai.
Gasparri ha replicato citando la presenza di Ballarò, il programma condotto dal giornalista Giovanni Floris, e sottolineando la giovane età del conduttore, ha aggiunto, riferendosi in particolare a Biagi: ¿Se restano sempre quelli come farebbero i più giovani a venire avanti?¿.
Nell¿occasione Gasparri ha anche discusso più in generale dell¿attuale stato del sistema televisivo in Italia.
¿Non dobbiamo condannare al nanismo la Rai e Mediaset¿, ha sostenuto il ministro, aggiungendo ¿Nessuno può controllare più del 20% del sistema delle comunicazioni ormai integrato, ma andare al di sotto di certi tetti vorrebbe dire sminuzzare realtà che si devono misurare con una concorrenza mondiale¿.
Gasparri ha ammesso che ¿chi c”è prima avrà un vantaggio¿ ma ha contestualmente notato, riferendosi alla vicenda di Rupert Murdoch e alla sua nuova Pay TV Sky Italia, che è ¿¿sì necessario aprire al mercato, ma consentendo anche che le imprese italiane possano competere, perché altrimenti saremo colonizzati¿.
¿Tagliare la crescita di Rai e Mediaset – ha concluso il ministro – potrebbe non provocare la crescita dei gruppi interni, ma favorire la colonizzazione da parte di gruppi esterni¿.
Inoltre per Gasparri è importante poter riportare sui nostri teleschermi la qualità. Oggi ¿abbiamo un problema di bassa qualità enorme¿, ha detto il ministro.
¿Entro il 2003 la Rai dovrà diffondere l”indice di qualità ¿ e continuando – Oggi i programmi vengono giudicati solo dal numero delle persone che li guardano:è l”Auditel, un parametro quantitativo insopprimibile, ma accanto all¿Auditel dobbiamo introdurre un indice qualitativo¿.
¿Non sempre ¿ ha spiegato il ministro – l”aumento degli spazi procede di pari passo con la qualità e oggi c¿è un problema enorme di bassa qualità dei programmi. Dobbiamo invertire questa tendenza, ed entro quest”anno – ha annunciato – la Rai dovrà diffondere l¿indice di qualità cosicché vedremo quale sarà l”incrocio tra pubblico che guarda e gradimento¿.
””Io credo – ha detto ancora il ministro tra il serio e il faceto – che la gente nei questionari dirà cose virtuose, ma poi guarderà il Grande Fratello””.
Rispondendo poi a un domanda Gasparri ha spiegato che l¿indice di qualità verrà valutato con ricerche e indagini fra il pubblico, sondando un campione rappresentativo degli utenti; ¿una commissione composta da due membri designati dalla Rai e due rappresentanti del consiglio degli utenti valuterà l¿affidabilità della procedura¿.