Europa
La Commissione europea ha richiesto l¿aiuto di consulenti esterni per assistere i propri esperti incaricati di accertare eventuali aiuti pubblici a France Telecom, nel quadro dell¿inchiesta sul prestito di 9 miliardi accordato all¿operatore dallo Stato.
¿Non è la prima volta che la Commissione prende una simile decisione¿ ha commentato il portavoce del Commissario Mario Monti. Bruxelles ¿vuole beneficiare delle conoscenze finanziarie e giuridiche¿ di esperti. ¿Si tratta di un caso importante, con fattori tecnici complessi¿, conclude.
Il lavoro dei consulenti ¿ come viene spiegato sul sito Internet della Commissione Ue alla Concorrenza ¿ consisterà nell¿analisi del comportamento del governo francese nell¿ambito dell¿operazione di finanziamento, per stabilire se veramente lo Stato abbia agito come un investitore privato. Gli esperti dovranno anche stabilire in quale misura la reazione positiva dei mercati finanziari è stata determinata proprio dall¿annuncio del sostegno del governo.
I consulenti esterni parteciperanno inoltre alla valutazione delle correttezza delle informazioni fornite alla Commissione dal governo, da France Telecom e dagli altri concorrenti, oltre che al calcolo dell¿eventuale aiuto concesso all¿operatore storico francese.
La ¿missione¿ degli esperti durerà tre mesi (da agosto a novembre 2003) ma l¿esecutivo si riserva la decisione di modificare le date.
Il governo francese aveva annunciato all¿inizio di dicembre l¿intenzione di emettere a favore di France Telecom, in grossi problemi finanziari, il prestito di 9 miliardi tramite un Ente pubblico. In questo modo l¿operatore avrebbe potuto rifondere parte del suo colossale debito. La Francia non considera questa emissione un aiuto di Stato. ¿Il sostegno dello Stato al nostro piano di risanamento si tradurrà in un contributo all¿aumento di capitale all¿altezza della sua partecipazione¿, aveva detto il presidente Thierry Breton.